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Autore: xla    15/07/2011    4 recensioni
Ci farò l’abitudine, dopotutto, già me lo aspettavo. Hai Jamia…
I pensieri, i sentimenti, di Gerard, dopo che Frank lo ha lasciato.
[Frerard - Desolation Row]
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE: I My Chemical Romance, in questo caso, nello specifico, Gerard Way e Frank Iero, non mi appartengono. La storia è totalmente inventata, non scritta a scopo di lucro. Ed ogni cosa presente nella storia inerente o riferita a fatti o persone o azioni reali è totalmente causale.

Titolo: Happy
Fandom: My Chemical Romance
Autrice: xla
Beta: Rorò
Pairing: Frerard
Rating: PG
Avvertimenti: One-shot, Slash.
Genere: Triste, Romantico, Malinconico.
Intro: Ci farò l’abitudine, dopotutto, già me lo aspettavo. Hai Jamia…
Ambientazione: Desolation Row
Note: Scritta di getto, di notte. E’ un discorso che Gerard fa, pensando a Frank, mentre pensa alla loro passata relazione.
Venerdì, 20-05-2011, ore 04:03.
Buona lettura <3.
xo-xo

___________________________________

HAPPY
Capitol unico

Gerard Way.
Gerard. Way.
Chi è?
Ce ne sono di varie versioni. Dipende, quale ti piace di più?

Ripensando a tutto quello che è accaduto, mi sono reso conto che mi ha sempre dato molto di più di ciò che ti ho mai dato io.
Non riesco a esprimere le mie emozioni, ti avrò sicuramente fatto stare male con i miei modi di fare. Però con te sento che almeno un po’ qualcosa riuscivo a farmi uscire, diversamente che con gli altri.
Sono pieno di paranoie, un barile d’insicurezze e dubbi. La mia testa è un casino tale che sto ancora cercando l’uscita per scappare.

Ridacchia, al pensiero di se stesso, seppellito sotto un ammasso di roba indefinita, che cerca di trovare la scritta “exit”.

Ma… quando stavo con te, era come se ogni cosa sparisse.
Ero invincibile. E sai perché? Sai perché, Frankie?
Perché tu mi davi la forza per proteggerti; ogni cosa buona o bella che ho fatto, è solo merito tuo.
Perché voglio trattarti come meriti di essere trattato, affanculo quei testa di cazzo, perché tu sei la creatura più pura e stupenda del mondo.
Un angelo.
Ecco, sei l’angelo che mi fa stare bene, cui spero d’unirmi di nuovo un giorno.

Quel senso d’illusione che s’impossessa ogni giorno, senza che se ne renda conto, piano, piano, arriverà alla fine. Eppure lo continua a respingere.

Sei questo, Frank, e molto di più. Tu non te ne rendi conto…
Ma non voglio sembrare uno di quei patetici che restano incollati al proprio ex, e che non mollano la presa, diventando insopportabili, no.
Perché ti rispetto, e farò qualunque cosa tu voglia.
Ci farò l’abitudine, dopotutto, già me lo aspettavo.
Hai Jamia…

E quanto brucia che ne avevi già la consapevolezza, eh, Gee, quanto? E quanto fa male il pensare che prima non ci fosse futuro senza di lui e che, ora che non c’è, tutto quello che avevi pensato, che avevate progettato, resteranno lì, fermi, post-it e immagini allegre immobili nella tua testa? Eh? Te lo dico io: tanto.

Mi hai chiesto del tempo per fare chiarezza, per non far sorgere problemi. E ti capisco, neanche io vorrei che Jamia sapesse di noi in quel modo– tramite le canzoni.
Poi mi hai detto che era meglio aspettare, lasciare che le acque si calmassero.
Ed io l’ho fatto, Frank, l’ho fatto. Amandoti.
Sperando e avendo da te quei piccoli segnali che mi facevano capire che anche tu mi amavi.
Poi… poi-

E poi cosa, Gerard? Lo so che vorresti ricordare tutto senza dover fare lo sforzo di andare a ripescare dal cestino dove hai involontariamente buttato tutto, così, senza neanche rendertene conto.
Che ne sapevi che svegliarti e renderti conto di non fare più quei gesti, prima così naturali?

Poi mi hai detto che avevi bisogno ancora di tempo, perché non volevi rovinare tutto con Jamia, che forse era tutta una cazzata.
E va bene, Frank, ho accettato pure questa.
Perché sei tu, e non ne posso fare a meno.
Infine, mi hai detto che andava bene così: dovevamo farci le nostre vite, e che, se in futuro ci sarebbe stata di nuovo l’occasione, tanto meglio.

Te ne sei ricordato.
No, aspetta, non ributtare tutto là, in mezzo a quel casino che hai in testa, perché sì, hai proprio un bel macello lì, è vero.
Aspetta ancora un altro po’. Cosa è successo dopo? Come hai reagito Gerard? Quale Gerard ha reagito?

Cosa ti avrei dovuto rispondere?
Da una parte non mi sembrava giusto, perché cazzo: stavamo bene assieme, dall’altro era la cosa più giusta e matura da fare.
E sai una cosa, Frank?
Che avevi ragione, hai sempre avuto ragione.
Ed io sono qui, vado avanti.
È la vita, l’ho capita.
Ma non smetto mai di pensarti, di sognarti – vorrei sognarti di più, -, di sperare che un giorno, svegliandomi, ti trovi lì, accanto a me.

È passato tanto tempo, che oramai hai rimosso quella sensazione. Il trovartelo vicino, sul letto… appena aprivi gli occhi, era la prima cosa che vedevi; quel muso da cucciolo. Ti ricordi che sorridevi, perché quella visione, Frank, era la cosa più bella che avessi mai visto.

Tu dicevi sempre che ero perfetto, che ero il tuo principe.
Sai perché, Frank? Sai perché lo ero?
Mi ci facevi diventare tu. Perché l’unica cosa che ho sempre voluto, è stata quella di essere quella persona a cui ti potevi appoggiare, che, appena ci pensavi, ti spuntava anche solo un piccolo sorriso.

Ti veniva spontaneo, vero?
Quel cucciolo, forte e tenero, ti scatenava dentro una tempesta d’emozioni che avevano trovato il loro modo per uscire. Un modo che era quello di riversare ogni tuo briciolo d’energia unicamente per farlo stare bene.

Ora non chiedo altro che starti vicino, e sentire la tua voce, senza bisogno che io parli, perché stonerebbe troppo.
Hai una bellissima voce, Frank, con mille e più sfumature, e mi manca.

Quante ore passate ad ascoltarlo.
Di cosa? A lui importava che parlasse… Bugiardo, ti ricordi perfettamente cosa diceva, perché eri attento a ogni minima variazione di qualunque tipo, pronto a precipitarti da lui per qualsiasi cosa.

Mi manca anche il tuo modo di fare, d’esprimerti. Il gesticolare, le tue espressioni, i tuoi occhi, il tuo profumo, la tua bocca-
Dio mio, quanto mi manca la tua bocca!
Quei baci che mi davi, timidi, veloci, morbidi, di sorpresa; sapevano di te.
Ed io restavo sempre imbambolato a fissarti.

E quante volte ti sei ripassato la lingua sulle labbra per cercare di ritrovare quella morbidezza e quel sapore. Un po’ di saliva che era rimasta lì. Chiudevi gli occhi, e assaporavi Frank così, dalla tua stessa bocca.

Sei un dolce cucciolo, Frank, ed io ho tanta voglia di stringerti a me, di coccolarti.
Anche solo per dirti che va tutto bene.
Che, qualunque cosa succeda, andrà tutto bene, sempre.
Che tu sarai felice, perché è solo ciò che ti meriti.
La felicità.

E mentre ti stringi tra le mani la maglietta dei Misfith, pensi che forse, in quello stesso istante, lui ti starà pensando, oppure starà porgendo qualcosa a Jamia, chi lo sa.
Non è una favola, ma una storia vera, perché, se così non fosse, sarebbe finita diversamente, non trovate?

FINE

   
 
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