“Muoviti
Jay!” urlò per
l’ennesima volta Colin attendendo quella checca lamentosa del
suo fidanzato.
“Io
sono stanco!”
protestò infatti Jared quando lo raggiunse: era sudato,
accaldato, con le
guance rossissime ed i capelli neri (e si, questa era la volta del
nero)
appiccicati alla fronte.
“Quanto
manca?” chiese
ancora l’americano liberandosi dello zaino e buttandosi a
terra di malagrazia,
poi però si ricordò dov’era e
scattò in piedi con un gridolino disgustato.
“Jared,
siamo partiti
dieci minuti fa!” fece invece Colin esterrefatto:
com’era possibile che quel
dannato americano saltasse per ore sul palco, mentre si sfiancava dopo
soli
dieci minuti di passeggiata in montagna?
“Guarda
che bel
paesaggio, questi colori, i profumi… non è
meraviglioso?” chiese l’irlandese
con un sorriso speranzoso, ma il no secco dell’altro
distrusse anche il suo
ultimo residuo di speranza.
“Cole,
sarebbe
meraviglioso se li vedessi in un documentario,magari grazie al
blackberry che
TU mi hai sequestrato per costringermi a venire!” Jared
inarcò le sopracciglia
minacciosamente e sembrò ritrovare di colpo le energie.
“Non
e che ti ho
costretto…” si
difese Colin deciso a non
darla vinta all’americano: “Ti ho solo messo nelle
condizioni di dover
accettare volontariamente la mia proposta.”
Jared
ringhiò stringendo
i pugni ed avanzando velocemente verso l’altro che
cercò di trattenerlo, ma
invano: Leto gli saltò letteralmente addosso buttandolo a
terra per poi sedersi
sulla sua pancia.
Colin
lo fissò
accigliandosi: “Cos’è sta storia che tu
puoi minacciarmi di lasciarmi in bianco
per due mesi mentre io non ti posso nemmeno sequestrare il
cellulare?”
“Ma
io lo faccio per una
giusta causa, amore mio…” eccolo che cominciava
con le smancerie: si chinò a
baciarlo appena, leggermente, per poi ritirarsi subito: si divertiva a
provocarlo, lo stronzo.
“Jared,
facciamo un
patto: ora noi finiamo la camminata ed in cambio io prometto di venire
con te a
tutte le manifestazioni per la biodegradabilità e bla, bla,
bla.” Si arrese
infine Colin con un sospirò esasperato e stanco.
“Lo
giuri?”
“Certo.”
Detto
fatto, Jared era
già scattato in piedi e, dopo aver recuperato lo zaino,
aveva ripreso a
camminare di buona lena: “Stanco amore mio?” chiese
ironico alla volta di
Colin, che in quel momento riusciva a pensare solo una cosa: bastardo.
Aveva
programmato tutto!
Sapeva
che gli avrebbe
fatto una proposta simile e si era limitato a lamentarsi, aspettando.
Era
uno stronzo, ma uno
stronzo dannatamente furbo.
Colin
rincorse il genietto
in questione col sorriso sulle labbra: dopotutto avevano ottenuto
entrambi
quello che volevano, nonostante fosse solo un piano di Jared.
Beh,
anche per questo lo
amava, no?
Chiedo
perdono se è
orripilante, ma è stata scritta all’una di questa
notte insonne.