Film > Howl's moving castle
Segui la storia  |       
Autore: Marge    15/07/2011    2 recensioni
Raccolta di fanfic -alcune brevi, altre meno- ispirate esclusivamente alla versione cartacea della storia del Castello Errante di Howl (tre romanzi scritti da Diana Wynne Jones).
I. Fusa di Mezzanotte [Il Castello in Aria]
II. D’ortensie Arancioni e Amori non Corrisposti [post La casa per ognidove]
III. I capricci di Twinkle [La casa per ognidove]
IV. Dolcetto o scherzetto? [post Il castello errante]
V. La danza dei sette veli [post Il Castello in cielo]
VI. Conoscere la famiglia /1 [post Il castello in cielo]
VII. Favole [tra Il Castello Errante e Il castello in cielo]
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: Otherverse, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
D’ortensie Arancioni e Amori non Corrisposti


“Charmain, sei veramente la strega più bella ed affascinante che io abbia mai conosciuto” disse il grande mago Howl prendendole una mano.
“Oh, signor Howl, io…” balbettò lei, diventando rossa. Alle loro spalle, il tramonto sulle montagne di North Highing colorava tutto d’una dolcissima luce.
“Charmain, sono venuto fin qui apposta dall’Ingaria solo per dirti che…”


Qualcosa di bagnato le si infilò nell’orecchio destro, seguito a breve da una serie di umide sensazioni viscide su tutto il volto.
“Sperso!” mugolò Charmain, ancora avvolta dal sonno. “Và via, stupido cane! E porta via questi…questi…cosi!”
Con una manata allontanò da sé un paio di cuccioli scodinzolanti, ma quelli non persero la loro baldanza e ripresero a scalare le coperte.
Ma non c’era più nulla da fare: ormai il sonno se n’era andato, e con lui…
“Stavo sognando il mago Howl…” borbottò tra sé e sé, alzandosi a sedere. Chissà quando le sarebbe capitato di nuovo un sogno così bello.
Ancora infastidita si recò in bagno, poi si vestì e si diresse in cucina, dove sperava in una sostanziosa e solitaria colazione ad occhi aperti, per ammirare ancora, nella sua mente, gli occhi azzurro cielo del mago Howl, ed il suo sorriso affascinante e così capace di mandarla in confusione. Ma il prozio William era di tutt’altro avviso: entrò in cucina brandendo una paletta ed un rastrello, infagottato in un grande grembiule da giardino, con un sorriso che gli andava da un orecchio all’altro.
“Charmain, mia cara, sei in piedi, finalmente!”
“Avrei dormito volentieri un altro po’…” mormorò lei, rivolta alla tazzina di caffé.
“Vuoi aiutarmi con le ortensie, stamane?”
La ragazza avrebbe volentieri passato la giornata con il naso in un libro; ora, che da qualche mese si trovava presso il prozio William per imparare l’arte magica, era anche in grado di comprendere meglio molti dei volumi della biblioteca, ed era diventato molto più divertente ed interessante leggerli. Un libro come La bacchetta a dodici rami sembrava quasi uno scherzo.
Ad ogni modo, poco dopo si trovavano entrambi in giardino, conciati come due cobaldi, occupati ad individuare foglie secche e fiori ormai morti nei giganteschi cespugli di ortensie colorate. Da quando Charmain si era stabilita lì, il prozio aveva voluto tentare una serie di incantesimi, ed ora le ortensie risplendevano dei colori più vari, alcuni del tutto innaturali per quel tipo di fiori; ma il vecchio mago era sempre più entusiasta, e stava per l'appunto ammirandone un cespuglio tutto arancione.
“Questi sembrano quasi del colore dei tuoi capelli” mormorava.
Se non altro, il prozio lavorava in maniera silenziosa, sussurrando a se stesso ed alle piante, senza darle fastidio: continuò, imperterrita, il suo sogno ad occhi aperti, dedicandosi ad un cespuglio azzurro; pensò che, tutto sommato, avevano ragione i coboldi: era un colore bellissimo. Soprattutto se poi si trattava di un paio di occhi profondi…
“Ehilà!” disse la voce di Peter. Charmain sbuffò: ci mancava solo lui!
“Benvenuto, ragazzo!” lo salutò il mago. “Ancora qualche minuto e cominciamo la lezione!”
“Ehi, Charmain, ciao! Come va?”
“Benissimo fino a poco tempo fa.”
“Ah…e cosa è successo, ora?”
La ragazza gli scoccò uno sguardo gelido e si rigirò altezzosa, così Peter si rivolse nuovamente al prozio: “Sa, abbiamo ricevuto una lettera dalla signora Pendragon.”
Le orecchie di Charmain si drizzarono all’istante.
“Quella signora così simpatica ed energica! Ha scritto a mia madre ed alla principessa Hilda, chiedendo come vanno le cose quaggiù.”
“Come vuole che vadano!” commentò secca Charmain.
“Dice anche che aspetta un altro bambino, e spera che sia una femmina, perché in casa ora ha solo uomini e non ne può più.”
La ragazza avvampò e nascose il viso nelle ortensie. Stupida Sophie! Sapeva di essere nel torto più marcio, perché anche lei adorava Sophie e l’aveva ammirata dal primo momento in cui l’aveva conosciuta. Ma era la moglie di Howl!
“La vita è proprio ingiusta!” mormorò rivolta alle piante, ma nella sbadataggine si tagliò un polpastrello con le cesoie.
“Ahi!”
“Charmain, che succede?” si precipitò verso di lei Peter.
“Oh, lasciami stare! Non è nulla!”
Il ragazzo sembrava impallidito di fronte al sangue che zampillava rosso sulle ortensie.
“Potrei fare un incantesimo per ordinare alla tua pelle di rimarginarsi” balbettò.
“Stupido! Non mi farei mettere le mani addosso da te neanche fossi l’ultimo mago sulla faccia della terra! Ci penserò da sola!”
Se ne andò brontolando, mentre il prozio William ridacchiava sotto i baffi.
“Non sarebbe possibile far sì che i giorni in cui Peter viene qui, io vada alla Biblioteca Reale? Così non sarei costretta a doverlo incontrare ancora!” urlò dalla soglia della cucina, prima di sbattersi la porta alle spalle.
Peter crollò seduto a terra tra le ortensie appassite che erano state tagliate via.
“Charmain mi odia” proclamò con tono afflitto.
“Piuttosto, credo che non si accorga quasi della tua esistenza” commentò sorridendo il mago.
“Farebbe di tutto per non parlarmi né vedermi mai più!”
“È perché ancora non ti mai visto veramente.”
“Invece a quel maledetto mago Howl è bastato un attimo per incantarla!”
“È molto affascinante, sì” rispose William pensieroso. “Ma non devi preoccuparti: Howl è ben tenuto stretto al laccio da Sophie. E Charmain lo dimenticherà, prima o poi. È solo una ragazza di sedici anni infatuata.”
Il ragazzo non sembrava affatto consolato dalle parole del suo maestro.
“Su, aiutami a gettare via questi fiori secchi. Dopo, potremo cominciare la nostra lezione.”
Peter si alzò ciondolante e controvoglia. Raccolse una delle ortensie macchiate dal sangue della fanciulla, e portandola al volto per sentirne il profumo, sospirò: “Oh, Charmain!”

~ Piccola One-shot post La casa per ognidove, romanzo che ho adorato probabilmente più degli altri. L’ho trovato acuto e spassoso, con una Sophie che batte tutti, come sempre, ed un Howl fastidiosamente fastidioso, come sempre. E Charmain e Peter hanno una capacità incredibile di stuzzicare la mia fantasia! Scriverò qualcos’altro, su loro. Il particolare della seconda gravidanza di Sophie è stato da me inventato.
  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Howl's moving castle / Vai alla pagina dell'autore: Marge