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Autore: Ardwynna Morrigu    16/07/2011    3 recensioni
Tifa non ha bisogno di Cloud.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cloud Strife, Tifa Lockheart
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Advent Children
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Tifa non ha bisogno di lui.
Non ha bisogno di nessuno. È una donna forte. Può farsi strada in un muro di mattoni a calci, se necessario, come già ha dimostrato in svariate occasioni.
Non ha bisogno di lui, che ingombra spazio, confonde le ordinazioni e rompe i piatti.
Non ha bisogno di lui, delle impronte e delle orme di grasso per motori che stampa sui pavimenti e sui pomelli delle porte.
Non ha bisogno di lui, che lascia sempre la tavoletta alzata e si dimentica di rimettere il tappo al dentifricio.
No, in casa non è di grande aiuto o utilità. Non sa distinguere una zucca da una zucchina, e le tubature intasate non sono il suo forte. Con l’impianto elettrico che fa le bizze se la cava, ma solo perché tollera senza problemi le scosse leggere.
I ragazzi se lo rigirano come un calzino, approfittando del debole per i bambini che neppure sapeva di avere.
E quando loro finiscono nei guai per una cosa a cui ha dato il permesso, Tifa inchioda lui alla parete con uno sguardo furente. Cioè, no, dai, che ne poteva sapere lui che Tifa aveva già detto di no ai mostriciattoli? No, non gli era proprio venuto in mente di sentire prima il suo parere. Non si era reso conto che in questo modo i ragazzi avrebbero messo le loro figure genitoriali una contro l’altra. Stando ai suoi ricordi, non ha mai avuto due genitori in vita sua.
Quando non ha consegne a carico, se ne va in camera sua a ripensare a quello che ha combinato. A volte le fa un favore, a starle lontano dai piedi.
Alla sera lei lo chiama per cena, e proprio come Denzel, tasta con la forchetta verdure di cui non ha ben presente il nome, condite con spezie di cui fino a poco tempo fa non conosceva nemmeno l’esistenza.
Ogni tanto Tifa lo rimprovera per il suo cattivo esempio, e lui risponde ficcandosi tutto in bocca. È buono, veramente, ma davvero non capisce che cosa ci guadagni Tifa a farlo mangiare.
Ci ripensa spesso quando è in moto, quando solleva la polvere senza doversi preoccupare per nessuno e senza nessuno che si preoccupi per lui.
Tifa non ha bisogno di lui. Ha già abbastanza a cui pensare senza dover cercare di dargli un posto stabile. Anzi, l’ultima cosa di cui ha bisogno è badare all’ennesimo ragazzino, soprattutto se troppo cresciuto come lui.
Perché è questo che è: un ragazzino. Non dovrebbe, davvero, lo sa, non alla sua età, ma non può farci niente.
Nonostante tutto quello che è successo e quello che ha fatto, vengono dei momenti in cui proprio non riesce ad accettare di essersi addormentato sedicenne e di essersi svegliato cinque anni più grande.
Se solo lo volesse potrebbe ritrovarli, quegli anni, ma sa che cosa nascondono e quanto male gli farebbero, ed è per questo che piuttosto che riaccostarsi a loro anche solo un po’, preferisce avere qualche rallentamento e sempre cinque anni in meno della sua età.
È la cosa migliore, buttarsi alle spalle quel peso. Tanto neanche a Tifa era andato molto a genio il modo in cui se lo era portato dietro.
All’inizio tendeva a scappare dalla casa che lei aveva costruito per loro, ma i suoi giorni di fuga sono finiti. I problemi che prima considerava enormi ora si sono ridimensionati, e sparire dall’oggi al domani non sarebbe leale nei riguardi di Tifa, anche se tra quelle quattro mura è poco meno che inutile.
Gli affari potranno pure portarlo all’altro capo del mondo, ma a casa tornerà sempre.
E non appena lo vede varcare la porta, Tifa gli sorride, sempre, anche quando rincasa dopo i dieci minuti necessari a comprare tutte le cose che lei stessa gli ha indicato sulla lista della spesa.
Ha cominciato a ricambiare il sorriso.
Non capisce bene cosa stia accadendo, ma è convinto che le cose si sistemeranno da sole.
Andrà tutto bene.
Forse Tifa non avrà bisogno di lui, ma lo vuole, ed è questo che fa la differenza.







NdT: Nel corso degli anni, molte persone mi hanno chiesto una Cloti felice, o quantomeno non deprimente-abbestia/sul-tragico-andante, e a me tornava sempre in mente questa storia. Che difatti ho tradotto un paio di anni fa, e non è neanche felice nel vero senso della parola – ma c’è qualcosa di così sano e sereno nel modo in cui è stato rappresentato qui il loro rapporto che sarebbe stato un crimine non proporla anche a voi.
Perché ho aspettato tanto a postarla? Boh. Forse dovevo soltanto essere dell’umore giusto.
Aspettatevi qualcosa di più sostanzioso nei prossimi mesi, mi raccomando :D
   
 
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