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Autore: SeleneLightwood    16/07/2011    2 recensioni
[Sirius/Dorcas, Regulus Black]
La casa si fa beffe di me.
Intravedo dietro ad una finestra sbarrata il sorriso di Andromeda, quando ancora non era stata cancellata dall’Albero genealogico.
Lo sguardo scaltro e intelligente di Narcissa si affaccia dallo specchio sulla parete, e la risata sguaiata di Bellatrix risuona tra le pareti ammuffite.
Mia madre e mio padre vorticano nella mia testa, ed è tutto un continuo gridare.
Non sono all’altezza della mia famiglia.
Sono solo uno sporco traditore del mio sangue.
Regulus è stato un figlio migliore di me.
Regulus è un Mangiamorte.
Regulus…
Torno bruscamente alla realtà per un attimo, quando percepisco il tonfo che fanno le mie ginocchia sbattute sul pavimento polveroso.
Qualcuno mi tiene stretto a sé.
Il corpo caldo premuto contro il mio è familiare, e i capelli che mi solleticano il collo odorano di rose.
Il viso che percepisco appoggiato alla mia fronte ha una forma familiare, rassicurante.
Mi lascio andare ai ricordi con un singhiozzo.
Questa storia si è classificata prima al "Glee Songs Contest" indetto da Wynne_Sabia sul forum di EFP.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Sirius Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'Marauders'
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Autore: SeleneLightwood

Autore: SeleneLightwood

Titolo: Blood, rain and Dust

Canzone: A house is not a home

Personaggi scelti: Dorcas Meadowes, Sirius Black, Regulus Black (accenno), Dorcas/Sirius

Genere: Introspettivo, Romantico, Malinconico,

Avvertimento: lieve Nonsense (credo)

Rating: verde

Introduzione: Walburga è morta, e Sirius si prende un pomeriggio libero dai compiti dell’Ordine della Fenice per visitare Grimmauld Place. La stanza di Regulus non è come la ricorda, e ora che è morto è coperta di polvere. Anche Polvere Incubus, se è per questo.

Chi sarà lì per lui, a cercare di salvarlo da se stesso, e dalla casa che reclama il suo rimorso?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Blood, rain and dust

A house is not a home

 

 

 

 

La porta davanti a me si apre con un cigolio sinistro.

La stanza di Regulus è immersa in una polverosa oscurità.

E’ molto diversa da come la ricordavo.

Sotto un sottile strato di ragnatele e polvere c’è un letto diverso da quello che aveva quando sono scappato di casa.

La cassettiera antica di legno intarsiato che gli aveva regalato la nonna Irma è scomparsa, e al suo posto c’è un armadio a muro altrettanto elaborato, appoggiato alla parete vicino alla finestra.

Le tende in pesante velluto verde sono sbrindellate ai margini.

Al centro della stanza c’è una scrivania coperta da rotoli di pergamena, piume d’aquila della miglior qualità e boccette d’inchiostro vuote.

Sembra una stanza abbandonata in fretta e furia, come se il proprietario fosse semplicemente uscito a fare una passeggiata.

Eppure Regulus è morto, e sento il rimorso graffiante farsi strada nel mio cuore.

Ero suo fratello.

Avrei dovuto fermarlo.

 

 

Per quello che riesco a vedere, non c’è un centimetro libero da ragnatele o polvere, e mi domando da quanto mia madre non ci viva più.

Mi è giunta voce del suo trasferimento a casa della zia Charis, prima che morisse, evidentemente troppo sconvolta dalla dipartita di Regulus per avere questa casa sotto gli occhi un secondo di più.

Il figlio preferito, il figlio prediletto.

Il figlio Mangiamorte.

 

 

 

Dietro alla scrivania riconosco finalmente una forma familiare.

E’ la sedia sulla quale soleva acciambellarsi un Regulus bambino, il fantasma del fratello che avrei potuto desiderare, ma che non ho mai avuto.

Sembra quasi conservare la sua sagoma.

Me lo ricordo, curvo sui libri, abbarbicato su quella vecchia sedia consunta.

Teneva sempre le ginocchia in alto, come se non volesse toccare il pavimento con i piedi.

La sedia è ancora al suo posto, ma non c’è più nessuno.

Eppure è ancora una sedia.

 

 

 

 

A chair is still a chair, even when there's no one sitting there.

 

 

 

Chiudo gli occhi per un attimo, e quando li riapro mi sembra di vedere di nuovo Grimmauld Place come la ricordo.

 

La polvere è scomparsa, ma la casa è più cupa che mai.

La luce filtra vagamente dalle tende, ma nessuno si prende la briga di aprire le finestre e far entrare un po’ d’aria.

Una donna dall’aria severa sbatte violentemente una busta a terra nella stanza di fronte a quella di Regulus.

Mi vedo raccogliere l’ultima lettera di Remus con mani tremanti, mentre gli strilli di mia madre si fanno più acuti.

Nella stanza di fronte alla mia, Regulus piange silenziosamente, accoccolato sulla sua vecchia e consunta sedia di paia.

 


But a chair is not a house and a house is not a home. 

 

La casa si fa beffe di me.

Intravedo dietro ad una finestra sbarrata il sorriso di Andromeda, quando ancora non era stata cancellata dall’Albero genealogico.

Lo sguardo scaltro e intelligente di Narcissa si affaccia dallo specchio sulla parete, e la risata sguaiata di Bellatrix risuona tra le pareti ammuffite.

Mia madre e mio padre vorticano nella mia testa, ed è tutto un continuo gridare.

Non sono all’altezza della mia famiglia.

Sono solo uno sporco traditore del mio sangue.

Regulus è stato un figlio migliore di me.

Regulus è un Mangiamorte.

Regulus…

 

Torno bruscamente alla realtà per un attimo, quando percepisco il tonfo che fanno le mie ginocchia sbattute sul pavimento polveroso.

Qualcuno mi tiene stretto a sé.

Il corpo caldo premuto contro il mio è familiare, e i capelli che mi solleticano il collo odorano di rose.

Il viso che percepisco appoggiato alla mia fronte ha una forma familiare, rassicurante.

Mi lascio andare ai ricordi con un singhiozzo.

 

 

 

When there's no one there to hold you tight, 
and no one there you can kiss goodnight 

 

La figura di una donna, poco più di un’ombra alla fioca luce di una candela, troneggia di fianco ad un letto di legno.

«Quando arriverà la tua lettera per Hogwarts, Sirius, andremo a comprare la divisa da Serpeverde.»

Il bambino sotto le coperte, poco meno che undicenne, annuisce.

«Si, madre.»

La donna non sorride, non si china ad abbracciare suo figlio.

 

Non c’è nessun bacio della buonanotte per Sirius Black.

Walburga si china a spegnere la candela con un soffio, e la stanza piomba nell’oscurità.

Il bambino stringe la coperta con forza, domandandosi se c’è qualcosa di sbagliato nel non avere nessuno ad abbracciarti prima di andare a dormire.

 

 

A room is still a room, even when there's nothing there but gloom 

 

La figura al mio fianco mormora qualcosa, e mi rendo conto che qualcuno mi sta abbracciando, qui, nella camera che fino a poco tempo fa era appartenuta a mio fratello.

Una stanza vuota, occupata solo da ossigeno non consumato, vecchie pergamene e il rimorso malinconico di un uomo che non ha potuto vivere la sua vita come voleva.

 

But a room is not a house and a house is not a home 
when the two of us are far apart 
and one of us has a broken heart
 

 

Affondo il viso nell’incavo tra il collo e la spalla della ragazza.

La sento sospirare.

«Ssh.»

Un semplice sussurro, delle labbra che si muovono piano.

« Sono qui, Sirius. Non sei solo. »

Non posso far altro che stringere gli occhi e posare una mano sul pavimento freddo, quello che mio fratello deve aver calpestato così tante volte.

Cerco di mormorare qualcosa, ma esce solo un gemito.

« Questa stanza è piena di Polvere Incubus. Non è reale quello che vedi. Non c'è nulla di vero. » dice.

La ragazza mi posa una mano sulla guancia e mi alza il viso, ma ho ancora gli occhi serrati.

Non posso aprirli. Non posso permettere alle lacrime di scendere.

Reale o no, mio fratello è morto, e io non ho fatto niente per fermarlo.

Ho permesso che diventasse un Mangiamorte.

« Siamo deboli, quando siamo da soli. » la sento mormorare. « Siamo forti, quando siamo insieme. »

Il cuore si spezza in mille frammenti affilati, quando la consapevolezza mi investe in pieno.

Ho lasciato mio fratello – carne della mia carne – preda della mia famiglia, del pregiudizio.

L’ho lasciato da solo a combattere contro il destino, contro qualcosa che non poteva cambiare, neanche volendo.

Il sangue che ci scorre nelle vene.

 

 

Un singhiozzo sommesso mi lacera il cuore di nuovo, e mi decido ad aprire gli occhi.

Alzo appena lo sguardo verso un viso rotondo e delle labbra strette nel tentativo disperato di non piangere.

Incontro un paio di occhi azzurri e dei ciuffi neri mi sfiorano il viso.

« Dorcas…»


Now and then I call your name 
and suddenly your face appears
 

 

 

Semplicemente sussurrare il tuo nome sembra mettere le cose a posto.

Le lacrime che ti rigano il viso brillano alla luce fioca che c’è nella stanza.

« Dorcas.»

Ripeto il tuo nome con più convinzione, come se tu fossi in grado di scacciare i fantasmi che infestano il mio passato.

« Sirius.»

Il tuo è un mormorio deciso. Mi prendi delicatamente per un braccio, nel vano tentativo di farmi alzare da qui.

Ma io non posso, capisci?

« Questa guerra richiede un prezzo troppo alto, e io non so se sono disposto a pagarlo.» sussurro.

Non sembri impressionata dalle mie parole, così continuo come un fiume in piena.

« Questa casa è tutto ciò che rimane, e io non la voglio nemmeno. Mio fratello è morto da Mangiamorte. James e Lily sono in pericolo mortale, sono già sfuggiti a Voldemort tre volte. Remus è sospettato di tradire l’Ordine della Fenice solo perché è un Lupo Mannaro.»  

Faccio una pausa e mi passo stancamente una mano sugli occhi, colpito in pieno petto da quel ricordo.

Remus, la persona su cui ho sempre fatto affidamento, escluso James.

Uno dei Malandrini.

Uno di noi.

 

Prima o poi la guerra mi porterà via anche te, Dorcas, e allora sarò solo un uomo accasciato su un pavimento pieno di polvere.

Non posso dirtelo, non posso pronunciare a voce alta una frase del genere.

Significherebbe arrendersi all’evidenza.

Questa guerra ci darà la caccia uno per uno fino a che non saremo soltanto il ricordo di una debole resistenza contro qualcosa di troppo forte, il gioco folle di un uomo fuori controllo, assetato di potere.

Un gioco capace di spezzare vite, famiglie, amicizie.

Spazzarle via come se fossero solo altra polvere su una mensola.

Il tuo viso si riempie di nuovo di lacrime, mi accorgo che le medesime gocce salate scorrono lungo le mie guance.

Da quanto tempo sto piangendo senza accorgermene?

 


But it's just a crazy game 
when it ends, it ends in tears
 

 

« Non andartene, Dorcas.» 

Mi stringi più forte e rimaniamo così, allacciati in un abbraccio che sa di lacrime e polvere.

 

 

So darling, have a heart, don't let one mistake keep us apart 

I'm not meant to live alone, turn this house into a home 

 

 

 

 

 

Ti chini per avermi all’altezza del tuo viso.

« Non vado da nessuna parte.» sussurri, prima di posare delicatamente le labbra sulle mie.

Sanno di sale, calore. Vita.

Sento il sapore del sangue sulla lingua. Devo essermela morsa per impedirmi di urlare.

 

« Non saresti dovuto venire qui da solo.» 

Mi lanci un’occhiataccia, e d’improvviso l’ossigeno torna a occupare i miei polmoni.

« Sirius, non è questa casa che rappresenta la tua famiglia. Qui non c’è più nulla. Nemmeno tu potevi impedire a tuo fratello di diventare Mangiamorte.» 

Sospiri.

« Non è Grimmauld Place la tua famiglia, lo sai. E’ l’Ordine.» 

La morsa al petto si scioglie, le lacrime smettono di scorrere.

Ti sbagli, Dorcas, anche se di poco.

 

Casa mia è qui, stretta nel mio abbraccio, sul pavimento di legno graffiato della camera di mio fratello, morto troppo presto.

E’ la ragazza dai capelli neri che mi stringe forte mentre scendiamo le scale di Grimmauld Place.

E’ la ragazza che mi tiene per mano mentre l’aria mi sferza il viso, fuori dal portone.

Ci sei, sei qui, e tanto basta.

 

Mi avvolgi tra le tue braccia e mi lascio sfuggire un sorriso, nonostante tutto.

Mio fratello è morto, e io sono l’ultimo Black.

Mia madre è morta, e se ne è andata odiandomi.

 

Tu sei ancora qui, al mio fianco, e sei l’unica che riesce a non farmi sentire un reietto, con un semplice gesto.

L’unica che io abbia mai amato davvero.

Con te non sono un uomo accasciato su un pavimento pieno di polvere.

Sono vivo. 

 


When I climb the stair and turn the key 
Oh, please be there 
still in love with me 

 

L’unica cosa in cui posso sperare è averti di nuovo tra le mie braccia, tra tanti anni, una volta che la Guerra sarà finita.

Vederti affaccendata in cucina, circondata dai figli urlanti dei Potter, intenta a provare quella nuova ricetta che Lily ti ha suggerito.

Vorrei averti lì, ad aspettarmi addormentata sul divano alla sera.

Mentre ti abbraccio di slancio e tu ti lasci baciare inizia a piovere a dirotto, e non posso fare altro che far entrare nel mio cuore questa sensazione di essere finalmente nel posto giusto, finalmente a casa.

Una consapevolezza mi colpisce, ma d’altro canto so che dentro l’ho sempre saputo.

Sei un prezzo che non sono disposto a pagare, per questa guerra.

 

Rimaniamo in mezzo alla strada a baciarci, in un turbine di sangue, pioggia e polvere.

 

 

 

 

 

*

 

Gazzetta del Profeta, novembre 1980

 

Auror del Ministero Dorcas Meadowes assassinata da Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato.

 

Stanotte, in un appartamento di Londra, è stato trovato il suo corpo senza vita.

Il ragazzo con cui conviveva, Sirius Black, era fuori casa per conto di Albus Silente e rincasando…

 

 

 

 

 ****************************************************************************************

 

 PROFONDO SENSO DI COLPA PER AVER UCCISO DORCAS ALLA FINE DELLA STORIA…

Oh, mi dispiace, ma purtroppo ci stava quel pezzo, lì…

Sono stata costretta a mettercelo!!!

Mi dispiace! 

Beh, che altro posso dire?

C’è un po’ di Sirius/Dorcas, e spero di aver reso bene il significato della canzone, anche se mi lascia parecchi dubbi….Mi sembra di aver omesso qualcosa di importante che invece andava detto…

Mah, credo che mi deciderò a inviartela e basta xD

Amen, quel che è fatto è fatto…spero che ti piaccia! 

 

 

 

Selene

 

 

Di seguito riporto il giudizio della GiudiciA, fonte di mio impressionante orgoglio J

 

1° Classificata:

SeleneLightwood con "Blood, rain and Dust"



- Grammatica: 9,5/10
- Stile e forma: 10/10
- Originalità: 9,5/10

- Caratterizzazione personaggi: 10/10

- Attinenza alla canzone/citazione: 10/10
- Gradimento personale: 10/10
Totale: 59/60  



L'unico appunto che ho da farti sulla grammatica è che hai sbagliato un congiuntivo (“vivi” invece che “viva”) riferendoti a Walburga, e poi c'erano un paio di virgole di troppo, ma nulla di grave! Lo stile è favoloso, lo adoro, mi è piaciuto molto il tuo modo di descrivere le sofferenze e i sentimenti di Sirius, lo trovo intenso e travolgente. Sull'originalità ti ho tolto un mezzo puntino perchè il tema del rapporto Sirius/Regulus è molto molto trattato, ma tu hai saputo personalizzare il tutto inserendo anche un pairing affatto scontato. La caratterizzazione e l'attinenza alla canzone sono impeccabili. Hai fatto bene, a mio parere, a inserire il dettaglio della Polvere Incubus, giustifica a pieno il fatto che Sirius si sia sciolto così tanto. Le frasi della canzone erano inserite a pennello, sembravano quasi fatte apposta! Si capisce, che mi è piaciuta? La ho amata, sarà il pairing che è assolutamente il mio preferito, sarà il personaggio, sarà il modo in cui rendi Sirius così “umano”, e il modo in cui parli di Regulus. Non so, fatto sta che, sul sito, avrei senza dubbio inserito questa storia fra le mie preferite, è stupenda, complimenti!

 

 

In caso vi interessi, questo è il link della pagina del Concorso! J

Glee Songs Contest - Wynne_Sabia

 

 

Baci,

 

SeleneLightwood

 

   
 
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