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Autore: Desir de Lilas    16/07/2011    1 recensioni
Spesso ci si annoia della vita normale.
Sembra infinitamente banale e tediosa.
Specialmente se la tua immaginazione sembra più implacabile di uno tsunami.
Così si tenta un'avventura.
Si fa una selezione dei migliori mozzi e dei bucanieri più coraggiosi e ci si imbarca tutti alla ricerca del tesoro.
Il tesoro.
No, non è uno scrigno pieno d'oro.
Ciò che spinge i pirati in mare è altro.
La brezza, la salsedine, gli arrembaggi.
La scoperta.
Le idee.
L'avventura.
La vita.
E Penelope lo sa.
Per questo vuole tessere il suo sogno audace.
Per questo vuole vivere in modo da poter appassionare i bambini con le sue vicende.
Risvegliare i suoi coetanei.
Insegnare a volare di nuovo a chi sta con i piedi per terra.
Il tesoro più prezioso non è altro che una storia.
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il corsaro Verde


Come al solito, Carla era in ritardo.
Come al solito, il bar era strapieno.
Come al solito, non c'era un buco e avrei dovuto attendere per un tavolo libero.
Sbuffai, attendendo che uno di quegli ignoti sconosciuti mi cedesse il suo posto.
Decisi di ingannare il tempo leggendo un giornale offerto dal bar, poggiando la schiena sul muro e tuffandomi nel giornale che sapeva di inchiostro colorato.
Le solite notizie non erano molto avvincenti: politici che bisticciano come bambini all’asilo, morti o dispersi da casi mediatici, immigrazione da paesi disagiati ed emigrazione di cervelli, gossip sportivo. No, forse meglio dedicarsi al Sudoku.
Dopo aver concluso il terzo schema, incrociai gli occhi con Marco, il solito segno elaborato in anni di amicizia che stava per:vieni qui.
Nella sua divisa da cameriere, poi, significava: tavolo libero. Che poi sembrasse molto più serio così che nel suo abbigliamento da università, poi, era quasi comico.
Eppure era capace di far colpo anche così.
Sorrisi al pensiero dell'ultima conquista che ci aveva presentato in un'uscita a quattro: un modello dai tratti androgini e le spalle enormi. Scossi la testa, perso tanto in considerazioni da scontrarmi con qualcuno, o qualcosa. Biascicai della scuse ad una delle adolescenti tipo che si incontrano oggi: capelli tinti di rosso scompigliati su degli occhiali da sole dalla montatura a fiorellini, t-shirt non aderente verde abbagliante degli Arctic Monkeys e jeans viola attillatissimi. Indie, l'avrebbero forse definita, ma non destava in me tanta curiosità da provare a classificarla. 
Ne trovavi migliaia così.
Salutai Marco con una pacca sulla spalla e mi sedetti al tavolo quadrato vicino alla collezione di Jack Daniels.
Poche chiacchiere da chi non ha più nulla da dirsi conoscendo tutto dell’altro, poi si mise a sistemare il tavolino.
Stava ancora rimuovendo ciò che restava del precedente avventore, quando notai qualcosa di verde su un tovagliolo. Lo afferrai poco prima di lui e notai che era interamente segnato.
Le prime righe erano illeggibili, poi iniziava qualcosa di leggermente più comprensibile:

"A dire il vero sono una pessima persona.
Di quelle che se stanno male trovano mille ragioni da attribuire solo agli altri.
Che sono consapevoli di essere la causa del proprio dolore, lo accettano, ma fondamentalmente danno la colpa agli altri.
E così se mi ritrovo in questo stato trasandato in un bar al centro di Roma è causa solo degli altri.
Ma che lo scrivo a fare?
Non ne ho nemmeno tutta questa voglia, ad essere sincera.
No, non vado avanti propriamente per inerzia.
Se le cose iniziano ad andar bene sono capacissima di autodistruggermi.
Qualcuno direbbe che ho paura di gioire.
Ma non credo sia così.
Piuttosto trovo verosimile l'idea di non esserne poi tanto capace.
No, non è nemmeno questo.
Quando sono felice, sono felice.
Ma capita sempre in viaggio. O con qualche amico o amica. O anche con qualcuno in procinto di diventare qualcosa di più.
Quando torno a casa...
Sfuma.
Vengono in mente solo i dettagli peggiori.
Solo i particolari andati male.
E allora finisco per dirmi che sto meglio da sola, a casa.
Anche se poi finisco per deprimermi in un paio di ore.
Forse dovrei vivere sotto un ponte per essere felice.
Potrebbe essere un'idea.
Ma chi vorrebbe mai essere amico di qualcuno incapace di vivere in una casa?
Forse sono semplicemente pazza.
Beh, chiunque tu sia lo avrai capito sin da quando hai visto questo fazzoletto ruvido e plastificato coperto di inchiostro verde.
No, non è mia la scelta del colore, è semplicemente quello che sono riuscita a trovare in edicola quando ho preso la Settimana Enigmistica.
Forse ho appena fatto pubblicità occulta.
O forse sono solo in stato post-lettura di qualcosa di Palahniuk, o come si scrive.
Ma tanto a te che importa? Beh, in realtà se stai leggendo tutto ciò vuol dire che sei anche un po' tanto impiccione.
Quindi un po' ti frega.
Anzi, facciamo così.
Se trovi questo fazzoletto/tovagliolo e lo hai letto fin qui, potresti anche essere una persona interessante.
Lo farei anch'io, in fondo.
Chi non è mai andato sul bagnasciuga sperando di trovare una bottiglia con dentro una lettera da chissà chi?
Ok, forse è successo solo a me.
Come andare a fare un picnic da bambina in riva al lago e cercare di acchiappare una rana per poi baciarla.
O impuntarsi a voler aspettare fino a tarda sera perché quel cigno si sarebbe trasformato in una principessa da salvare.
O desiderare un topolino come animale domestico perché mi avrebbe aiutata a spolverare.
O cercare nei tronchi cavi una fatina che mi avrebbe raccontato di essere sulla lista degli animali in via d’estinzione.
Aspettare un gufo per tutta l'estate tra la quinta elementare e la prima media per andare ad Hogwarts.
Sperare che sotto la tua mano destra si materializzi una scopa quando esci da scuola in versione zombie e devi prendere l'autobus pieno di gente priva di fantasia per tornare a casa.
Sussultare se un sasso vagamente ovale dalle dimensioni piuttosto elevate perché potrebbe essere un uovo di drago e tu l'ultimo cavaliere in grado di salvare il mondo.
Nascondersi nell'armadio della nonna e cercare di raggiungere un varco dietro giacche e vestiti che conduca ad un altro mondo.
Incontrare persone albine e tagliarsi apposta per vedere come reagiscono al sangue.
Sì, forse dovrebbero spedirmi in un ospedale psichiatrico, visto che alla veneranda età di sedici anni ho ancora sogni ad occhi aperti e riesco a malapena a distinguere la realtà dalla fantasia.
Ma se dopo tutto ciò non sei ancora spaventato, potresti trovarmi al cimitero acattolico intenta a leggere per la settima volta Sogno di una notte di mezza estate di fronte la tomba di Keats, più o meno tutta la mattina di domani (domenica 17).
Ma perché do appuntamenti a degli sconosciuti?
Potresti essere un pedofilo, masochista, sesso dipendente, necrofilo, stalker, pazzo, schizofrenico, sadomaso, drogato, alcolizzato, etc.
Bah.
Forse sono anch'io fuori.
O forse ho solo voglia di romanzi.
In caso, io mi chiamo Penelope.
Penny per gli amici.
Spero che presto potrai chiamarmi anche tu, o voi, così.
"

Il fazzoletto finiva lì.
E la cosa non mi piaceva affatto.
Mi aveva lasciato con un’estrema voglia di saperne di più.
E la cosa non era normale.
Sospirai.
Carla non era ancora arrivata, stava tentando di battere il suo record di 58 minuti.
D’un tratto il cellulare squillò: era lei.
“Pronto?”
“Amore,” la sua voce era acuta di sensi di colpa, “amore, scusami!”
Sospirai.
“Dove sei?”
“A letto, la sveglia non ha suonato…se mi raggiungi qui?”
Chiusi gli occhi massaggiandomi le tempie. Calmo, dovevo rimanere calmo.
“D’accordo, a tra poco.”
“Amore mio, sei un tesoro, e…” pausa da richiesta imbarazzata, “non è che potresti portare qualcosa per colazione? Abbiamo il frigo vuoto.”
Alzai gli occhi al cielo.
“Certo amore, arrivo.”
Mi diressi verso il bancone, chiedendomi se anche Penelope preferiva il cornetto ai mirtilli a quello al cioccolato.












Angolo autrice.
Ok, un'altra storia.
E sì, è generale.
Ma come faccio a non metterci un pizzico di romanticismo?
Attenzione, però.
Un pizzico. u.ù
Nulla di più, nulla di meno.
Il resto è... Emozione.
Vita.
Avventura.
O almeno questa è l'idea.
Cosa ne pensate? u.ù
Un abbraccio,
D. ^^
  
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