16/07/2011
5 recensioniLa tunica che portava si lacerò, esponendo allo sguardo di Aphrodite la delicata e innocente bellezza del biondo, in quel momento più che mai simile ad una divinità; quasi senza volere le dita affusolate del saint di Pisces lo sfiorarono in una dolce carezza. Shaka era sconvolto dall'audacia che il cavaliere dimostrava.
Dall'audacia che gli stava concedendo consentendogli di tentarlo.
Forse la sua allieva non mentiva parlando bene di lui, anche se spesso si era chiesto cosa facessero su nella casa delle rose. Non ricordava piú la ragione per opporsi, non sentendosi baciare a quel modo. Dolce e vellutata fu l'unione delle loro labbra; Aphrodite poteva percepire il compagno mugolare debolmente, per poi sciogliersi in una risposta che portò inevitabilmente entrambi a desiderare di più. « Vattene» così ordinò Shaka , inconsapevole che gli occhi rivolgevano ad Aphrodite un'aperta supplica di continuare.
Se non fosse stato per quel sorriso pieno di promesse, sicuramente Shaka non avrebbe esitato a imporsi, nonostante il piacere che provava : per la prima volta si sentiva umano, non avrebbe mai creduto che potesse essere così piacevole specie grazie alla magia che prodigava Aphrodite.
Per lui era disposto a consumarsi le labbra, a lasciarsi bruciare da quell'amore infuocato che sentiva crescere in lui, in loro. Anche Shaka era maestro, Aphrodite percepiva la sua famosa serenità anche in quei momenti, lasciandosi pervadere dalla beatitudine di quelle mani timide e esploratrici; bellezza spirituale e carnale si incontravano per unirsi, nella perfezione del momento.
L'errore di Aphrodite fu solo quello di aver scelto il momento sbagliato; la fretta di soddisfare quel desiderio fisico lo travolse, spezzando l'idillio. Sotto quei baci sempre piú avidi, Shaka poteva percepire la totale assenza di quel sentimento che lo aveva ammaliato; la delicata fragranza della rosa aveva lasciato il posto a quel fastidioso sentore di alcolico scadente percepito da quando aveva messo piede nella sesta casa. In un lampo d'orrore ricordò le parole di Aiolia; Death, Shura , Camus, Milo erano andati in centro a fare un pò di bagordi.
« Stammi lontano, puttana.» Bastò quell'ingiuria a render Aphrodite sobrio, mandato a sbattere contro una colonna dall'ira di Shaka, di nuovo in armatura.« È solo dopo aver frugato la città come una bestia in calore che speri di corrompermi.»Aphrodite maledisse la propria avventatezza che l'aveva fatto comportare come un maniaco; anni di puro amore verso quel biondo che era riuscito a farlo innamorare di lui, tutto finito per una sciocchezza.Sofferente cercò il suo sguardo sentendosi morire di fronte a tanta durezza.
« Ti amo Shaka» Un sussurro disperato, vano.« Sparisci». Inesorabile ma Aphrodite non lo biasimava; si allontanò piangendo apertamente sulla propria abilità di rovinare ciò a cui teneva di più.
Quella notte le rose assorbirono le lacrima amare del loro padrone, inconsapevole che la stessa cosa stava facendo Shaka struggendosi silenziosamente tra gli alberi di Sala.
ODDIO!!! mio primo semi yaoi, che tratta una scena saltata in" In Nomine Virgo" . Coppia strana che amo; 'Dite ha scelto l'approccio errato ma l'amore c'è^^ spero non siate troppo dure T__T grazie a tutti^^