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Autore: fila    16/07/2011    4 recensioni
Nel gineceo di Palazzo dei Priori i tre Signori avevano fatto costruire una bellissima vasca termale in cui le Mogli potessero rilassarsi.
I tre Signori di Volterra sono lontani ma le tre Mogli sono rimaste...sole.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Slash | Personaggi: Athenodora, Didyme, Sulpicia, Volturi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Crack, fanon o canon? Slash, Het, Threesome?
GOD SAVE THE SHIP!
I ♥ Shipping è un'idea del « Collection of Starlight », said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »

Storia scritta per l'iniziativa Femslash Day.


Fandom: Shadowhunters.
Pairing: Isabelle Lightwood/Clary Fray.
Modalità: Prompt.
Prompt scelto: Drammatico/Angst/Malinconico - 2. «Ricordo ancora il suo profumo.»

 

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Nel gineceo di Palazzo dei Priori i tre Signori avevano fatto costruire una bellissima vasca termale in cui le Mogli potessero rilassarsi.

Quel giorno, però, l'atmosfera era tesa.

Didyme, come al solito, cercava di rallegrare la mattina con futili chiacchiere e con il suo potere. Questa volta, stranamente, i suoi sforzi erano riusciti solo ad irritare le due amiche. Erano nervose perché, da tre lunghi mesi, i loro consorti erano partiti per una delle loro missioni di conquista.

Dove sono questa volta? Egitto? Romania? Qualche altro insulso paese della cartina geografica? Ma cosa mi interessa del nome!” disse tra sé Athenodora, sconsolata.

“Adesso basta!” urlò, alla fine, alla cognata. “Non voglio né essere allegra, né ascoltarti, né essere paziente. Ho bisogno di avere le braccia di Caius attorno al mio corpo, di udire la sua voce, di sentire le sue mani e le sue labbra su di me.” Si alzò dalla vasca e uscì velocemente senza voltarsi.

Didyme si girò verso l'altra vampira. “Ma che diamine le è preso?” sbuffò “Pensa di essere l'unica senza marito? Anch'io voglio il mio Marcus, però non faccio tutte queste scenate!” Poi le voltò le spalle e iniziò a singhiozzare. “Volevo solo aiutare...”

Sulpicia non le lasciò finire la frase e l'abbracciò cominciando a baciarle i capelli corvini.

Quando sono bagnati sembrano tanto i suoi.” si ritrovò a pensare.

Didyme si girò e le due donne si trovarono con le labbra che si sfioravano.

“Ho tanto bisogno essere amata.” sussurrò la bruna cominciando ad accarezzare la schiena della cognata.

Anche Sulpicia si sentiva sola. La forma del viso e il sorriso erano, seducentemente, gli stessi e così, quasi senza accorgersene, cominciò a ricambiare le carezze. Baciarla, sentire la sua lingua sul suo corpo era così simile ma, contemporaneamente, così diverso che si eccitò come mai le era capitato.

In fondo siamo sole.” pensò mentre scivolavano, lentamente, sotto il pelo dell'acqua.

 

“Adesso capisco perché, malgrado tutto, lui torni sempre da te.” le sussurrò un'ora dopo Didyme e, dopo un ultima carezza, si dileguò.

 

Sulpicia fece di tutto per dimenticare l'accaduto. Si convinse che non era mai successo.

“Ricorda, mia amata, che tu sei solo mia. Di Aro ne esiste solo uno.” le disse il marito una settimana dopo il ritorno. Lui le sorrise e la lasciò, terrorizzata, a fissare la rosa gialla che le aveva lasciato tra le mani.

Per settimane aspettò, impaurita, l'arrivo della morte. Infine si convinse che fosse l'incertezza dell'attesa il modo con cui il suo compagno la stava punendo.

“Ora non potrai più confonderti.” le sussurrò, una sera, Aro.

Subito dopo nel Palazzo si sentirono odore d'incenso e le altissime urla di dolore di Marcus.

  
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