The Rain
and The Tears
“Insieme diventeremo
padroni di un nuovo mondo”.
Le labbra di Light Yagami si curvarono in un sorriso
ammaliante mentre teneva Misa stretta tra le sue braccia.
Teneva il collo teso per baciarla e gli occhi rivolti su di
lei.
Misa era felice, finalmente il cielo le aveva donato il suo
Dio, il suo salvatore.
Per lei Light era pioggia: si sentiva avvolta e protetta da
ogni male e amava quella sensazione sulle labbra.
Perché infondo i baci di Light erano
così… Umidi e freddi.
Respirò a pieni polmoni accasciata sul suo petto, quel
momento sembrava eterno, niente sarebbe cambiato.
-Ti amo Light- sospirò sognante.
Light non rispose, ma guardò il cielo e sorrise
all’oscurità.
Ciò che desiderava lui era un mondo arido.
Un mondo dove il sole non significava speranza.
Solo una luce accecante e soffocante che giudicava
inesorabile al primo sbaglio.
Misa tutto questo non lo sapeva, le sue parole le
accarezzavano la testa e non pensava alle conseguenze dei suoi ordini.
Si sentiva al sicuro tra le sue forti braccia che inconsapevole
gli avevano spezzato le ali.
“Light dove
vai?”.
“Esco, Misa non aspettarmi”.
“Ma…Ma…Oggi è il nostro
anniversario ho cucinato per te”.
Misa era stata ore a cucinare, facendo anche delle prove
sperando che fosse tutto perfetto per lui, solo per lui.
“Mi dispiace ma ho troppo lavoro da sbrigare” si
annodò la
cravatta e prese l’imperniabile.
“Uffa sei sempre il solito almeno oggi potevi fare uno
sforzo” disse Misa delusa.
“Uffa sai dire solo questo? Io non ho tempo per le tue
buffonate” urlò.
“Pensi sia facile essere Kira? Tutto quello che sto facendo,
è per te e tutto il resto del mondo, perché
continui a non capire?!”.
Misa guardò a terra sottomessa, i capelli le ricadevano sul
volto coprendo gli occhi.
“Sei solo una stupida” Light sbatté la
porta con forza
facendo tremare la stanza.
Lei si accasciò a terra chiedendosi dove aveva sbagliato.
Più ci pensava più si convinceva di quanto Light
fosse
simile alla pioggia.
Anche senza volerlo le lasciava il volto rigato facendo
cascare sul pavimento i segni di piccole gocce.
Lui è troppo per te
Misa pensò.
Perché se lui era la pioggia, lei cos’era?
Solo un’insulsa lacrima.
E lei lo sapeva benissimo il destino di una lacrima, quello
di cadere.
Eppure, era convinta che una lacrima d’amore si sarebbe
distinta
tra tutte quelle gocce che Light faceva cadere a ogni suo singolo
passo.
Angolo
Autrice
Spero che vi piaccia.
Fatemelo sapere.
A presto.