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Autore: ross_ana    17/07/2011    6 recensioni
Quando attraversarono le porte della stanza reale, furono accolti dal profumo intenso e strabiliante dei petali di rose che Anna aveva sparso – personalmente – sul letto.
Fabian la guardò come se non l’avesse mai vista prima, poi chiuse le porte e la trascinò fino alla colonna del baldacchino.
-Credo che sarò costretto a combattere con Bryce, perché vorrà uccidere prima te.
Anna rise, poi lo guardò dal basso verso l’alto celando il suo imbarazzo dietro la malizia.
-Allora dobbiamo veramente approfittare del poco tempo che ci resta da vivere.
E Fabian non perse altro tempo a star lontano da sua moglie.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia ha preso spunto dal meraviglioso GDR su Black Friars. E ai personaggi del gioco questa storia è dedicata.
In particolare… a Megan, perché sei la mia infermiera preferita e grazie a te ho imparato ad amare le supposte. <3
A Ross, perché Lady Rossana è follemente innamorata di te <3
E infine, alla meravigliosa Lady Creatrice, perché solo tu sai regalarCI delle emozioni fantastiche. Ti amiamo, incondizionatamente. <3




NICK AUTORE: ross_ana@ sul forum, ross_ana su EFP
TITOLO DELLA FANFICTION: Marito e Moglie
PERSONAGGI: Fabian Vandemberg, Anna Vandemberg
PAIRING: Fabian/Anna
RATING: Verde
NOTE: Ho chiesto conferma a Virginia de Winter sulla questione del matrimonio: è stato in un certo senso combinato, ma si è trasformato presto in un matrimonio d’amore.
AVVERTIMENTI: OneShot, OOC (visto e considerato che Fabian ed Anna vengono trattati poco, ho pensato che questo avvertimento fosse obbligatorio non conoscendo quasi per nulla i caratteri dei due personaggi). 1000 parole esatte.




Fabian camminava lentamente, osservando quell’infinità di fiori colorati che crescevano solo grazie alle cure di Bryce, perché altrimenti nella fredda Aldenor non si sarebbero potute avere splendide rose profumate a gennaio inoltrato.
Sorrise, il Sovrano di Aldenor, pensando a suo fratello Bryce.
Lui sapeva che dietro quella sua vanità si nascondeva un animo buono, puro e forte quanto quello di Axel.
Princeps dello Studium e Duca della Chiave. La sua gloria e il suo onore lo precedevano. Sempre fiero ed orgoglioso, sarebbe stato pronto ad indossare la corona se avesse dovuto. Eppure anche lui, dietro la faccia da duro, custodiva un amore grande e profondo.
E poi Jordan, il più piccolo. Aveva avuto tanta fretta di raggiungere i suoi fratelli maggiori allo Studium… chissà come stava attraversando il suo primo anno da Matricula.
Sulle labbra di Fabian si affacciò un sorriso tenero, forse perché Jordan era il fratello a cui era più affezionato.
Voleva bene a tutti e tre nello stesso modo, ovvio, ma lui Jordan l’aveva visto crescere. L’aveva vissuto di più, ecco.
-Sua Maestà.
I pensieri di Fabian vennero bloccati dalla voce dell’unica donna che riusciva a fargli battere il cuore.
-Regina Anna.
Quando lui si girò a guardarla, lei si piegò sulle ginocchia e abbandonò la testa sulla spalla. Fabian la raggiunse in pochi passi, le prese una mano tra le sue e vi depositò un bacio.
Il loro matrimonio, seppur combinato, era diventato ben presto un’unione d’amore.
Anna Sthral Vandemberg era una donna meravigliosa.
Bellissima, affascinante, ma soprattutto intelligente e fiera. Fabian aveva trovato in lei tutto ciò che gli mancava e di cui aveva bisogno.
-Lord Domenic mi ha detto che eravate qui.
Fabian, prima di risponderle, chiuse la porta della serra. Poi tornò a prenderle la mano e la guidò verso l’interno, laddove crescevano le rose rosse.
-E’ come se fossimo nelle nostre stanza private, adesso.
Anna arrossì impercettibilmente, poi si strinse al suo re, felice di potergli stare così vicina. Finalmente poteva parlargli con il cuore in mano.
-Mi sei mancato.
Fabian arrestò i suoi passi e la guardò intensamente negli occhi.
Quel viaggio nelle terre di Aldenor lo aveva distrutto, e non solo fisicamente. Le notti fredde di dicembre erano diventate gelide per l’assenza di sua moglie al suo fianco. In pubblico mantenevano sempre un contegno di due sovrani, ma tutti lo sapevano che si amavano profondamente. E Lord Domenic glielo aveva ricordato ogni mattina, in quel viaggio, quando prima di montare a cavallo gli chiedeva se avesse sognato Anna anche quella notte. Fabian sorrideva e annuiva ogni volta, e affrontava il viaggio tra le montagne innevate con la sua presenza a riscaldargli il cuore.
In quel momento, però, lei era lì con lui, non c’era Lord Domenic né nessun altro insieme a loro. Non dovevano mantenere nessun tipo di contegno, potevano darsi del tu e stringersi l’un altro. Potevano amarsi.
-Anche tu mi sei mancata.
E la baciò.
Le prese il volto tra le mani e poggiò le labbra sulle sue. Si allontanò un secondo solo per guardarla negli occhi, poi le diede un altro bacio. Diverso. Una mano intrecciata nei suoi capelli, l’altra che stringeva possessivamente il suo fianco, la baciò con passione, con desiderio, con immenso amore.
Anna alzò le mani sul suo petto, chiudendo le dita intorno al collo aperto della sua giacca.
Con quel bacio si dissero più di quanto qualsiasi frase avrebbe potuto fare, poi Fabian fece un passo indietro e carezzò in punta di dita le sue guance arrossate.
-Ero venuto qua per raccogliere una rosa per te.
-E di che colore l’avresti scelta, quest’oggi?
-Rossa, amore mio.
Anna non rispose, perché Fabian con il suo sguardo intenso, pieno di significati non detti, le aveva fatto perdere la capacità di parlare.
In silenzio la trascinò fino alle rose di cui stavano parlando, si piegò in avanti per annusare più da vicino quel delizioso profumo e invitò Anna a fare lo stesso.
Proprio su un petalo rosso le rubò un altro bacio a fior di labbra e si innamorò di quel colore che, apparso nuovamente sulle sue gote, faceva concorrenza alla rose di Bryce.
Poggiò due dita sullo stelo di quel fiore che lei aveva scelto e lo piegò fino a spezzarlo.
-Tuo fratello ti ucciderà, al suo ritorno.
-Allora dobbiamo approfittare del poco tempo che mi resta da vivere.
E come due ragazzini si misero a ridere, avviandosi velocemente verso il castello, con in mano quella rosa, simbolo d’amore.
-Ah, ragazzi!
-Buona notte, Lord Domenic.
Fabian sorrise all’indirizzo dell’uomo che per lui era come un padre ed egli capì all’istante che il re, finalmente, si concedeva di essere semplicemente un uomo.
Quando attraversarono le porte della stanza reale, furono accolti dal profumo intenso e strabiliante dei petali di rose che Anna aveva sparso – personalmente – sul letto.
Fabian la guardò come se non l’avesse mai vista prima, poi chiuse le porte e la trascinò fino alla colonna del baldacchino.
-Credo che sarò costretto a combattere con Bryce, perché vorrà uccidere prima te.
Anna rise, poi lo guardò dal basso verso l’alto celando il suo imbarazzo dietro la malizia.
-Allora dobbiamo veramente approfittare del poco tempo che ci resta da vivere.
E Fabian non perse altro tempo a star lontano da sua moglie.
Tra le rose di Bryce si amarono come forse non avevano mai fatto e per quella notte, fino al mattino seguente, non furono re e regina ma soltanto marito e moglie.




Al ritorno dei fratelli Vandemberg al castello, fu tutto il popolo a sentire la voce di Bryce nelle serre.
-FABIAN VANDEMBERG, SOVRANO DI ALDENOR E FRATELLO DISGRAZIATO. VIENI IMMEDIATAMENTE QUI PERCHE’ HO INTENZIONE DI UCCIDERTI.
Axel, Eloise, Jordan e Lord Domenic, nell’ingresso, si scambiarono uno sguardo sconvolto.
Anna e Fabian, qualche metro più dietro, si scambiarono uno sguardo complice e scoppiarono a ridere divertiti.
-Vado a morire per la gloria. Addio.
Tutti colsero il suo tono ironico e si unirono alle risate dei due sovrani.
Soltanto Bryce era disperato per le sue rose!












Questa storia ha partecipato al Contest Rosa Rosae indetto dalla meravigliosa Profia :)
   
 
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