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Autore: La Kurapikina    18/07/2011    4 recensioni
Durante una gita al mare, Angels e Devils collaboreranno per il bene dei loro amici...
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il pullman aspettava nello spiazzo silenzioso da appena pochi minuti quando i ragazzi arrivarono carichi di borse ed euforia: finalmente era arrivata la gita annuale al mare.

Per una settimana Angels e Devils lasciavano la scuola per riposarsi e godersi la meritata vacanza dopo un intero anno di studio, sfide, sconfitte e vittorie.

Cinque e dieci di Lunedì mattina, e i ragazzi arrivarono ancora mezzi addormentati, ma già carichi di e pronti per nuove esperienze; come sempre i due diversi gruppi si divisero uno per lato e finalmente… partenza!

L’estate li aspettava e loro stavano per raggiungerla, anche se nelle due ore di viaggio i ragazzi non fecero altro che chiacchierare e sonnecchiare con grande sorpresa dei prof che erano già pronti a sedare risse e litigi vari.

La Sardegna li accolse con uno scrosciare d’ onde e una leggera brezza costante che scompigliava i capelli ai ragazzi e faceva volare i cappelli alle ragazze.

Raf scese quasi per ultima con il solito gruppo di amiche e appena mise piede a terra venne investita da una folata di vento che le rubò il capello, portandolo in alto, intrappolandolo in un turbine per poi farlo cadere ai piedi dei Devils; Sulfus lo raccolse rigirandoselo fra le mani.

Lei fece un mezzo sospiro a metà fra lo sconsolato ed il felice: le cose fra lei ed il moro avevano preso una strana piega: dopo il sacrilegio e la sconfitta di Reina la loro cotta reciproca non era affatto passata, anzi, era cresciuta fino a diventare sempre più insistente, pressante.

Nonostante tutto doveva pur andare a recuperare il bel cappello di paglia oro, perfettamente abbinato coi capelli biondi… e si, doveva proprio andare: si avviò con passo deciso verso Sulfus, che appena la vide sorrise malizioso: “Ciao angioletto!”

“Ciao Sulfus…”  fece lei fingendosi annoiata: “Mi ridaresti il cappello per favore?”

Lui glielo porse senza nemmeno sfiorarla, poi si voltò e corse verso Gas senza notare  lo sguardo accigliato della Temptel già pronta a scatenare l’inferno se quell’oca bionda non si sarebbe allontanata subito dal suo Devil preferito.

“Eih Raf!” questa era Oriè che chiamava la sua “best”: “Vieni qui, dai!”

Raf non se lo fece ripetere raggiungendo le amiche e porgendo il cappello a Dolce, visto che in realtà era suo anche se lo usava sempre lei.

“Eih, ma c’è dentro un biglietto!” esclamò la rosa già eccitata afferrando il foglietto che, effettivamente, era stato incastrato sotto una pagliuzza.

“Sta sera alle 22.00 ti aspetto in spiaggia.” Solo questo era stato scritto in matita con una calligrafia elegante anche se spigolosa.

Le Angels capirono subito chi era il mittente e guardarono Raf con un misto di eccitazione e preoccupazione, temendo che l’amica potesse fare qualche sciocchezza che le costasse la già rischiata espulsione, ma Micky, come sempre combattiva, esclamò abbandonando il buon senso: “Se lui ti piace, cosa ormai certa, dovresti andarci!”

Dolce ed Oriè la guardarono scioccate portandosi teatralmente una mano alla bocca e persino Raf si accigliò scettica.

“Insomma, non è che puoi stare qui a roderti per un ragazzo che non aspetta altro che te! Ti copriremo noi, vedrai che per una volta non accadrà niente… basta che non infrangerete il veto!”

“Scusa un attimo…” si intromise Dolce confusa: “Tralasciando il fatto che le stai proponendo di infrangere le regole, cosa intendi per noi?”

“Angel’s friends, forever together!”  esclamò la blu infiammandosi: non poteva più sopportare di vedere una delle sue migliori amiche soffrire;certo, lei in quanto Angel non avrebbe nemmeno dovuto pensare certe cose, ma era davvero stanca di quella situazione.

La sua espressione, la sua grinta e forse il fatto che pensavano la stessa cosa convinsero Dolce ed Oriè che approvarono il piano dell’altra nonostante Raf cercasse di dissuaderle.

Era da folli, disse, e poi non voleva coinvolgerle in quella storia… ma ogni tentativo fu vano: d'altronde si sa che è pressoché impossibile far cambiare idea ad una ragazza.

La Sardegna si rivelò una bellissima isola, con un mare pulito e caldo tanto che i ragazzi passarono tutto il giorno facendo la spola fra la spiaggia e l’acqua nonostante iniziarono i battibecchi fra le due fazioni.

“Sembri una balena!” aveva esclamato Kabiria alla volta di Micky, che però rispose secca: “Ma pensa, tu invece lo sei proprio!”

Kabale arrivò in soccorso dell’amica con Gas e Sulfus mentre l’Angel venne spalleggiata da Raf, Dolce ed Oriè.

“Ok, ora basta!” esclamò ad un certo punto la bionda stanca di quella situazione: “Ci stiamo comportando come delle oche!”

“Oh, ma che bella l’oca bionda!” rise Sulfus con tono di scherno, ma Raf non poté fare a meno di arrossire imbarazzata: dette da lui quelle parole assumevano un significato diverso, speciale.

I Devils si allontanarono ridacchiando per la reazione di lei, mentre Oriè, vagamente irritata, le chiese con tono accusatorio: “Perché non hai ribattuto?”

Raf non rispose dandosi mentalmente della stupida e le Angels si guardarono: era proprio innamorata, quindi… al diavolo le regole!

Lasciarono Raf sulla spiaggia a sonnecchiare e si diressero verso il bar, quando furono chiamate da una voce nota: “Eih, angeli!”

Sulfus le attendeva poco distanti e fece loro segno di avvicinarsi.

Obbedirono.

Con lui c’erano Gas, Kabale e Kabiria e la viola non tardò a chiarire la situazione: “Per questa volta dovremo collaborare: dobbiamo coprire la vostra amica e Sulfus in modo che si possano incontrare.”

Le Angels non persero tempo ed annuirono energiche.

L’estate era calda così come i giovani cuori dei ragazzi da sempre rivali che stavano per abbassare l’ascia di guerra in favore dell’amicizia e dell’amore.

E forse, in quell’estate in Sardegna, le cose stavano per cambiare radicalmente.

Giunse la sera e dopo una cena veloce i ragazzi si ritirarono nella camera per una doccia… poi, riunione tutti insieme; era proprio quello che Raf e Sulfus avrebbero dovuto sviare, ma ormai il piano era pronto e nessuno aveva intenzione di tirarsi indietro.

21.30

I ragazzi si ritrovarono in una sala, insieme con i professori, Sulfus compreso… mancava solo Raf.

“Non si sente bene.” La giustificò Oriè con aria preoccupata: “Dice che forse a mangiato troppo.”

Arcan annuì preoccupato: era su questo che le Angels facevano affidamento: il prof aveva piena fiducia in loro e non avrebbe mai pensato che potessero mentirgli e anche se alle ragazze dispiaceva, lo facevano per una giusta causa.

La serata continuò con canti, balli e racconti di antiche leggende… mentre Raf, dopo essersi lavata, vestita con una gonna azzurra e una camicia bianca (i suoi colori preferiti) e truccata con lucidalabbra, matita ed ombretto turchese, uscì di soppiatto dalla finestra arrivando fino alla spiaggia, dove Sulfus la aspettava seduto su uno scoglio scuro come i suoi abiti.

Raf si fermò e rimase qualche secondo a guardarlo, poi, respirando profondamente, disse: “Ciao Sulfus.”

Lui si voltò e gli si illuminarono gli occhi: “Eih angelo! Sei venuta…” sorrideva visibilmente felice mentre avanzava verso di lei: sembrava quasi volesse abbracciarla, ma il veto lo proibiva senza via di scampo.

“Kabale è riuscita a creare una tua copia.”

“Si, e le Angels hanno avuto il fegato di mentire a quello spumone di Arcan.”

Sorridevano entrambi a pochi centimetri di distanza, ma proprio non sapevano cosa dire.

Il sole stava sparendo dietro la linea dell’orizzonte riflettendo sul mare calmo, ma c’era ancora molto caldo.

L’estate spesso da alla testa e Sulfus, vittima di questo virus incurabile, sollevò una mano per afferrare quella della bionda che sorrise quando… “Fermi!”

Arcan e la Temptel stavano marciando a passo di carica verso di loro con alle spalle Kabiria, Kabale, Gas, Oriè, Dolce e Micky che tentavano in tutti i modo di trattenerli, ma invano: la copia creata da Kabale era sparita.

“Ciò che avete fatto è imperdonabile!” strillò Arcan con la voce più acuta di qualche ottava.

“Ben detto, caro collega.” Gli diede man forte l’altra: “Nonostante siate Devils, vi siete comportati in modo sconsiderato, come degli stupidi.”

I due prof si guardarono un attimo e scoppiarono a ridere.

“Non preoccupatevi.” Ora Arcan sorrideva e, come se niente fosse, mise una mano sulla spalla di Raf, che lo fissava confusa: “Abbiamo fatto un patto con le alte e le basse sfere: se durante questa gita Angels e Devils sarebbero riusciti a collaborare il veto per Raf e Sulfus sarebbe stato annullato e ve la siete cavata egregiamente.”

I ragazzi li fissavano a bocca aperta, confusi, ma quando la Temptel ripeté il concetto Sulfus abbracciò Raf, baciandola: il veto era veramente sparito.

Applausi, risate, incredulità… in una sera d’estate le cose erano veramente cambiate, per sempre.

In una sera d’estate il destino di due ragazzi si incontrato e fuso, un destino dettato dal calore dell’amore e da un’amicizia che aveva abbattuto delle barriere secolari anche se invisibili.

In una sera d’estate, ogni cosa può accadere.

E' la prima volta che scrivo su di loro, quindi fatemi sapere... GRAZIE!!!

  
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