Lezioni di portamento
"Uno, due, tre. Uno, due, tre. Uno,
due, tre."
Vegeta emise un ringhio sommesso, non tollerava più quel ritmo continuo.
Avrebbe voluto disintegrare quel maledetto alieno azzurrognolo che lo
costringeva a una tortura simile, anzi! Era il Re che lo costringeva a subire
una tortura del genere.
Adducendo come scusa che un Principe deve saper camminare meglio di chiunque
altro, segno evidente di superiorità e perfezione, aveva fatto arrivare da un
pianeta lontano il miglior maestro di portamento della galassia.
Almeno così diceva suo padre.
Erano già trascorsi tre giorni da quando aveva iniziato le lezioni di
portamento.
Il maestro era severo e non si preoccupava di utilizzare la frusta quando lo
riteneva necessario.
Sapeva bene che, anche se cuccioli, i Sayan erano dotati di una grande
resistenza fisica.
Tra l'altro aveva anche capito di non essere apprezzato dal piccolo guerriero e
perciò usava la frusta più del necessario avendone ottenuto il permesso dal
Re.
Re Vegeta, infatti, conoscendo l'indole ribelle del figlio, aveva ordinato
all'insegnante di prendere tutte le precauzioni necessarie per farsi rispettare
e aveva ordinato al Principe di eseguire gli ordini del maestro e di non
replicare in alcun modo.
Giunto in fondo alla stanza Vegeta si
voltò e riprese a camminare nel senso opposto. Gli sembrava oltremodo ridicolo
dover camminare con due pesi fra le mani, le braccia tese in avanti e un vaso di
prezioso cristallo in testa.
Non poteva neppure utilizzare la propria codina per bilanciarsi!
E mentre malediceva il vecchio istruttore ricevette una frustrata sulla schiena
per aver fatto ondeggiare lievemente la coda.
Sperava ardentemente che suo padre interrompesse quell'inutile perdita di tempo
che poteva essere impiegato per gli allenamenti, ben più importanti.
Poi sentì la porta della grande stanza aprirsi ma non riuscì a vedere chi era,
poiché era voltato di spalle.
"Buongiorno Maestà." Disse l'alieno, ma non ottenne risposta e Vegeta
non riuscì a capire di chi si trattasse.
Sperava che fosse suo padre, magari vedendolo di persona si sarebbe ricreduto
sulla validità di quell' "allenamento".
Quando si voltò per riprendere la camminata vide finalmente chi era e sorrise
sollevato.
La Regina Rosecheena stava guardando la scena senza lasciar trapelare
esteriormente ciò che pensava.
Aveva assentito alla decisione del Re quando le aveva detto che aveva intenzione
di far arrivare un istruttore per il Principino, ma appena l'aveva visto non le
era piaciuto per nulla.
Era evidente dalla sua espressione saccente quanto credesse di essere
insuperabile nel suo campo, forse era vero, ma non aveva faticato nel notare
l'espressione contrariata di suo figlio già dopo la prima lezione, e solo ora
aveva deciso di assistervi di persona avendo ottenuto il consenso del marito.
La donna puntò gli occhi in quelli del figlio e lesse chiaramente la sua muta
richiesta d'aiuto.
Rimase ad osservare in silenzio cosa accadeva.
Indurì lo sguardo e serrò la mascella quando quell'insulso essere alzò la
frusta contro il proprio figlio.
"Devi guardare direttamente innanzi a te, altrimenti non manterrai la
postura perfetta!" disse con voce imperiosa, poi, per non destare anche il
disprezzo della Sayan aggiunse con tono più dolce "Ha capito
Principe?"
L'alieno si morse la lingua quando si rese conto che nella prima frase non gli
aveva dato del lei mancando di rispetto al giovane nobile.
Vegeta ringhiò e guardò sua madre negli occhi, lei gli rivolse un breve
sguardo e parlò.
"E' davvero necessaria questa severità? A me pareva che camminasse in modo
perfetto."
Se Rosecheena non l'aveva ancora disintegrato era solo perché il Re aveva
ordinato di non nuocere in alcun modo all'istruttore.
L'insegnante, che non aveva mai apprezzato le donne che si impicciavano, a suo
dire, negli affari da uomo, rispose lievemente seccato "Con tutto rispetto
Maestà, non credo che una donna avrebbe potuto cogliere il lieve errore del
Principe, errore che andava corretto."
Vegeta guardò sua madre e vide un lampo di rabbia attraversarle le iridi nere
come la notte e sorrise divertito.
Ora che l'aveva fatta arrabbiare per lui non c'era più via di scampo.
Solo un folle poteva rivolgersi così alla Regina dei Sayan.
Rosecheena si scostò dal muro e avanzò verso l'alieno, nel contempo Vegeta
lasciò cadere i pesi che teneva nelle mani e si tolse il prezioso vaso dal
capo.
L'alieno alzò la frusta verso il cucciolo per quell'improvvisa iniziativa ma la
sua arma venne bloccata dalla mano fine, eppure forte, della donna che ora gli
si trovava distante solo di qualche metro.
"E così io non avrei potuto cogliere l'errore del marmocchio, eh?"
disse irata togliendo l'arma dalle mani del maestro, strattonandola
"L'unico errore commesso è stato quello di affidare il Principe dei Sayan
in mano ad un tale inetto!"
L'istruttore tremò di indignazione e anche di paura ora che la donna gli si
avvicinava sempre più, ma non si arrese.
"E'stato il Re in persona ad ordinarmi di utilizzare qualsiasi mezzo col
Principino"con tali parole tentava di ammansirla, non avendo capito che
oramai poteva solo sperare in una morte rapida e indolore.
"Tutto ciò non mi importa."
Il vecchio rimase pietrificato dalla freddezza della donna, ma si sentiva al
sicuro perché il Re aveva ordinato che non gli fosse torto neppure un capello.
Le sue certezze vacillarono quando la mano guantata della donna si alzò e
dall'indice che gli era rivolto vide un lampo di luce verde. Non ebbe il tempo
di rendersi conto di essere stato trafitto a morte nel petto che si trovò già
terra ad esalare l'ultimo respiro.
La Regina rivolse un ultimo sguardo
disgustato all'essere ormai morto ai suoi piedi e si rivolse verso il figlio.
Raccolse il prezioso vaso riponendolo al suo posto mentre diceva altezzosa
"Non ho mai visto nulla di più ridicolo! Tenere un vaso in testa!"
poi, rivolta al figlioletto che la guardava"Tu sai già camminare
benissimo, il tuo portamento è impeccabile non hai più bisogno di quell'essere
insulso!"
Vegeta le sorrise un attimo e si avvicinò alla madre che gli accarezzò i
capelli scuri.
"Ma ora che dirà il Re? Aveva ordinato di non toccarlo!"
Rosecheena si ravvivò i lunghi capelli neri e sorrise "Non preoccuparti,
sono sicura che tuo padre è d'accordo con noi, vero?" disse poi rivolta
verso la porta della sala, e dall'angolo più in ombra emerse la figura possente
e impenetrabile del fiero Re dei Sayan.
"Hai fatto bene Rosecheena. Era solo un patetico idiota."
Lei lo guardò con una luce di rimprovero negli occhi che lui colse appieno.
"La prossima volta che hai intenzione di chiamare un precettore per nostro
figlio lascia che ci pensi io, va bene?"
L'uomo annuì "Mi sta bene."
Poi il monarca si rivolse al figlio "Sarà meglio che tu vada ad allenarti
figlio mio."
Il bimbo annuì entusiasta "Sì padre!"
Quando anche il mantellino purpureo di Vegeta svanì dietro alla porta i due
consorti rimasero da soli.
"Pensi sul serio che avesse bisogno di lezioni di portamento?" chiese
la donna.
Il Re storse il naso "In realtà volevo solo perfezionarlo un po', ma dopo
aver guardato come si muove mi rendo conto che non ce n'era affatto bisogno. Gli
ho fatto perdere solo preziose ore di allenamento!" sbottò irato, mentre
si sedeva su un morbido divanetto scarlatto. Rosecheena gli si avvicinò e
poggio le mani sulle sue spalle tese e prese a massaggiargliele.
"Non preoccuparti, è già molto forte, un paio di giorni di pausa non
possono aver sortito un effetto negativo su di lui. Perché non vai ad allenarti
con Vegeta? Sono convinta che ti rilasseresti e in più passerai un po' di tempo
con lui. E'molto che non vi allenate insieme, mettilo alla prova e noterai i
suoi incredibili progressi."
"So bene che è molto forte e che è migliorato, so per certo che un giorno
diverrà il leggendario Super Sayan! Su questo non nutro alcun dubbio, stanne
certa."
La Regina sorrise, lo baciò sulle labbra e poi le morse "Vai ora, è
giusto che un padre alleni il proprio cucciolo."
Il Re si alzò e, senza voltarsi, uscì, fuori in corridoi parlò ad una guardia
"Leva quel sacco d'immondizia da lì al più presto!"
"Si maestà!"
E senza più fermarsi andò da suo figlio.
FINE
Ringrazio tutti coloro che si sono presi
la briga di arrivare fin qui. Vorrei precisare un paio di cose.
1: Nella mia storia Vegeta è piccolo, certamente non meno di 4 anni.
2: Non ho descritto molto bene l'immagine della Regina perché ne ho parlato a
lungo nella mia storia: Re Vegeta e la Regina Rosecheena
in: Il Principe Vegeta, ma se qualcuno ritiene che questa sia una grave
mancanza mi farebbe piacere saperlo, quindi non fatevi scrupoli! =)
3: Immagino che molti penseranno che i personaggi siano OOC, ma guardando le
puntate di Dragonball dove Vegeta ripensa a suo padre ho sempre pensato che il
Re fosse orgoglioso del figlio e convinto delle sue capacità. Se anche su
questo qualcuno si troverà in disaccordo, ditemelo.
Le critiche servono per migliorarsi, no?
Infine spero che la storia sia piaciuta e vi abbia allietato almeno un po'.
Attendo di sapere cosa ne pensate.
Saluti a tutti! =)