Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: Kokato    18/07/2011    1 recensioni
Watanuki pensò di non aver mai fatto l’amore prima, di non aver mai amato nessuno e pensò ai desideri che erano stati esauditi e a quelli che sarebbero gocciolati via, quella notte, in una bacinella di plastica.
L’uomo che lo amava era andato via.
Watanuki, nella notte in cui Doumeki è morto.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kimihiro Watanuki
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Watanuki aveva promesso di appendere una bottiglia con un buco quella notte, al bordo alto dello shoji che dava sul giardino.

L’aveva riempita di sakè di pregiata qualità, l’aveva disposta affinché potesse gocciolare fino al mattino e si era seduto a guardare, fumando la pipa.

Era una notte di calcoli e di cose numerate, dalle boccate di fumo alle stelle, dai ricordi ai rimpianti, dalle gocce ai battiti. Era rimasto solo, il rumore del liquido che cadeva in una bacinella di plastica produceva un’eco artificiale e fremente.

Ogni goccia era un respiro, una scarica di dolore, un buon auspicio. Si abbandonò a quella metafora.

Le creature secolari imparano presto a numerare ogni cosa, a trattenerle in sistemi e scadenze e pretese che vanno restringendosi. Aveva promesso di raccogliere i suoi ultimi momenti e di conservarli con cura per il tempo a venire. Ma non perché fossero raccontati, ma perché voleva farlo soffrire di un dolore dolce.

Perché si sentisse solo, per una sola volta.

D’accordo. Finse indifferenza, morse la pipa con poco rispetto.

La bottiglia era piena per metà.

Non poteva fare nulla per lui, non aveva organizzato riti propiziatori né gli aveva chiesto di essere con lui. Aveva fatto un passo indietro, di soppiatto, lontano dagli esseri umani.

Era notte di mostri inumani e riti satanici, di liberazioni predestinate. Il liquore aveva un odore forte, acre, un effluvio malefico di vendetta. Watanuki pensò di non aver mai fatto l’amore prima, di non aver mai amato nessuno e pensò ai desideri che erano stati esauditi e a quelli che sarebbero gocciolati via, quella notte, in una bacinella di plastica.

L’uomo che lo amava era andato via.

L’uomo che aveva costruito la sua vita intorno al mostro centenario.

Doumeki era morto quella notte.

Pianse, perché la sua bottiglia non aveva buchi.

(300 parole)

   
 
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