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Autore: Shine991    18/07/2011    2 recensioni
Loren è una giovane ragazza che ha intrapreso la carriera di modella, questa scelta di vita l'ha portata ad allontantarsi dalle persone che amava e a iniziare a farsi del male, provocandosi volontariamente il vomito. Dopo essere stata lontana per quattro anni dalla sua città natale, dove le ricordava il suo primo e grande amore della sua vita..ci ritorna, e in un paesino piccolo come Lipsia è impossibile non incontrare chi non si vuole.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Wunderschöne Augen glänzen nicht mehr

Wunderschöne Augen sind traurig und leer
Du bist schön, willst schöner sein
Du bist dünn, willst dünner sein
Du lügst dir mitten ins Gesicht
Du bist so schön und hasst dich
Du bist schön, willst schöner sein
Hungerst dich noch kurz und klein
Immer wieder mit Gewalt
Steckst du dir deinen Finger in den Hals
Steckst du dir deinen Finger in den Hals

***


Ero chiusa in camera mia, con il volume dello stereo al massimo, le note di Ascolta dei Lost, invadevano la stanza, quelle parole mi facev
La mia vita faceva “schifo”, si certo era una modella, le serate mondane agli occhi di chi non le viveva potevano sembrare a dir poco favolose, ma non immaginavano quanta falsità si celava dietro ai quei sorrisi e quanto sforzo serviva per dimostrarsi sempre allegra anche quando ormai si è morti dentro..
Un'altra al mio posto sarebbe stata felice di fare la modella, e all'inizio..anche io lo ero, per fare il lavoro che avevo sempre sognato, avevo incominciato a fare una dieta, solo che a me quella dieta non bastava, per me non era mai abbastanza ed è così che incominciai a provocarmi il vomito volontariamente, facendo male a me stessa, ai miei cari, e..a lui.
Era strano ricordarlo ancora, avevo fatto di tutto per dimenticarlo, ma bastava che mi ricordassi di quegli anni passati in Germania, e tutti i momenti passati insieme a lui riaffioravano, tutti bei ricordi, bhè forse quasi tutti...
Era stato orribile litigare con lui e poi..non vederlo più, non dimenticherò mai, soffrivo e soffro ancora per il male che gli ho fatto, se solo avessi avuto la forza di cambiare, se solo non lo avessi allontanato da me, forse adesso non mi ritroverei in queste condizioni, ma indietro non si torna e quindi sono costretta ad accettare le conseguenze di una scelta fatta quando ancora non sapevo che cosa era vivere.
Verso le 21 scesi di sotto dove trovai i miei seduti a tavola, sembrava proprio che mi stessero aspettando, infilai le mani nelle tasche della felpa che copriva il mio corpo, troppo magro per una ragazza di 18 anni..
<< ciao >> dissi salutando i miei genitori, mi diressi verso il frigo per prendere una bibita
<< Loren, potresti sederti 5 minuti, io e tuo padre vorremmo parlarti >> disse mia madre, che mi guardava come se fossi un fantasma..
spostai la sedia e mi accomodai
<< bene, andrò dritto al punto, io e tua madre, quando ti abbiamo detto che avremmo passato il week-end fuori, bhè siamo andati a vedere un centro,dove ti cureranno.. >>
<< ah.. >> l'unica cosa che seppi rispondere
<< ti aiuteranno a guarire bambina mia.. >> disse mia madre poggiando una mano sulla mia spalla
<< il centro si trova a Torino, e per sabato devi essere li.. >> disse mio padre serio
<< No!..io non vado da nessuna parte...io non sono malata >> dissi mentre una lacrima scendeva giù..
<< non accetto obiezioni, non ti ho cresciuta per poi vederti morire giorno dopo giorno.. >> disse mio padre..
<< la vita è mia, e quindi faccio quello che mi pare.. >> dissi quasi urlando e alzandomi in piedi sbattendo i pugni sul tavolo facendo sobbalzare mia madre ormai sconvolta.
Me ne ritornai in stanza chiudendomi a chiave, mi buttai sul letto scoppiando a piangere..e alcune idee mi frullarono per la testa..
Verso le 3.00 accesi il portatile..prenotai un biglietto per Berlino,e incominciai a preparare la valigia, poi quando finii scesi piano le scale, ormai i miei erano andati a dormire da un bel po'...
Ero all'aeroporto, aspettavo che chiamassero il mio volo, facevo fatica a tenere gli occhi aperti ma il pensiero che tra poche ore sarei stata di nuovo in Germania mi elettrizzava, ma una cosa era certa, avrei fatto di tutto per non incontrarlo, non volevo che mi vedesse, non volevo fargli altro male, poi finalmente chiamarono il mio volo e mi imbarcai..
Mentre ero appoggiata al finestrino, guardai di sotto e dovetti subito girarmi perché mi sentii svenire, quando mi ripresi chiesi a un hostess se poteva portarmi una bottiglietta d'acqua..
<< desidera altro? >> chiese gentilmente
<< sono apposto così, grazie >> risposi con un sorriso
guardai la coppia di fidanzati affianco a me che ridevano e si davano qualche bacio, continuavo a guardarli con invidia, anche io volevo essere amata e amare, e con questo pensiero ritornavo a pensare a lui, anche io avevo avuto quella possibilità, ma non ne ho usufruito, appoggiai la testa sul finestrino e chiusi gli occhi nel tentativo di dormire un po'..
La voce dell'hostess mi avvisava che eravamo arrivati a Berlino, erano le 6.15 quando aprii gli occhi,aspettai che l'aereo si fermasse, poi presi il mio bagaglio dallo scomparto sopra il mio sedile e scesi, l'aria fresca di Berlino mi fece rabbrividire, ma non di freddo..di vecchi ricordi.
Chiamai un taxi e mi feci portare a Lipsia, dove sapevo che abitava ancora mio zio, fratello di mia madre.
Pagai il taxista e scesi, guardai la villa difronte a me, bella come la ricordavo, rimasi a guardarla per qualche minuto, poi mi feci avanti e raggiunsi la porta, ero sul punto di suonare quando la porta si aprii..
<< Loren? >> disse guardandomi sorpreso
<< ciao zio David >> dissi sorridendo
<< m-ma che..c-ci fai..t-tu qui?. >> disse evidentemente molto sorpreso
<< sono venuta a trovare il mio zietto preferito >> dissi abbracciandolo
ricambiò l'abbraccio ancora confuso..
<< si ma il lavoro?? >>
<< mi sono presa una pausa.. possiamo entrare? >>
<< ah..ehm si giusto entra >> disse facendosi da parte e prendendomi il bagaglio
entrai dentro e ammirai quella casa che tanto mi era mancata
<< avrai fame, vieni che ti preparo la colazione >> disse poggiando il bagaglio per terra e dirigendosi verso la cucina, io cercai di fermarlo..
<< zio, no aspetta non ho fame >>
<< muoviti!! >> disse
“ecco ci mancava lui che mi controllasse..ma chi mi ha detto di venire qui, testolina bacata dovevi trovarmi un'altra idea” pensai picchiettando con un dito sulla tempia
seguii mio zio in cucina e mi sedetti
<< sul serio zio..non ho fame >>
<< senti sappiamo benissimo entrambi perché sei qui, anche se sono lontano, non vuol dire che non so che succede alla mia famiglia, quindi resterai qui solo se mi obbedirai o te ne ritorni a casa, e non credo che è quello che tu voglia o sbaglio? >> disse guardandomi serio
<< ok..allora me ne vado >> dissi alzandomi
<< Loren non fare la bambina, siediti e parliamone >>
<< e perché? Non sono venuta per farmi controllare da te.. >> dissi quasi urlando..poi mi calmai e mi sedetti
<< zio lo so che fate tutto ciò perché mi volete bene, ma io.. >>
<< parlerò con tua madre per dirle che sei qui, sicuramente sarà in pensiero.. >> disse interrompendomi
<< grazie.. >>
<< sai dov'è la tua stanza, perché non vai a riposarti un po'? >> mi disse dolcemente
<< ottima idea.. >> mi avvicinai e gli diedi un bacio sulla guancia, dopo di che recuperai il mio bagaglio e salii su per quelle scale fino a trovare la porta della mia stanza..
Aprii quella porta, rividi il mio letto a baldacchino e vecchi ricordi riaffiorarono, io e lui sdraiati sul letto a coccolarci, mentre ci abbracciavamo, mentre....una lacrima mi rigò il viso, entrai dentro e poggiai il borsone a terra, mi diressi verso il terrazzo, ormai il sole era alto e stava riscaldando l'aria, poi sentii bussare e mio zio David fece ingresso nella stanza, mi raggiunse e mi poggiò un braccio intorno alle spalle..
<< è strano ritornare qui, vero? >> mi chiese
capii cosa intendesse
<< ..è tutto così diverso.. >>
<< già..ho telefonato a tua madre, ha perso letteralmente la testa quando non ti ha vista nella tua stanza.. >>
<< mi dispiace, non volevo farle altro male >>
<< perchè non mi hai parlato del centro? >>
<< ehm...me ne sono dimenticata?!? >>
<< certo come no...per fortuna che tua madre era d'accordo sul fatto che tu restassi qui.. >>
<< zio..come sta?..cioè voglio dire..com-e stanno? >>
<< stanno bene.. >> disse lui sorridendomi
<< sono molto cambiati se dovessi incontrarli per strada faticheresti a riconoscerli, certo anche loro se ti vedessero ora..credo non ti riconoscerebbero, guardati, non ti accorgi che giorno dopo giorno ti stai uccidendo?!? >>
<< zio per favore non ti ci mettere pure tu >> dissi rientrando
lui mi seguì << ok scusa..ma lo sai anche tu che è la verità.. >> si avvicinò e mi cinse le spalle
<< Loren ti devi curare >> mi disse
<< ora vorrei riposare.. >> dissi irritata spostando lo sguardo verso il letto
<< ok..io vado a lavoro, ma torno per pranzo così mangiamo insieme.. >> disse prima di uscire dalla stanza
<< zio >>
<< si? >>
<< non glielo dire che sono qui.. >> dissi presa dall'ansia che lui potesse sapere che ero qui
<< tranquilla..dormi bene >> mi disse sorridendomi e uscì.
Mi sdraiai sul letto e chiusi gli occhi, ma i ricordi non mi lasciavano stare, io e lui mentre discutevamo..per il mio corpo, io e lui a fare l'amore su questo letto..io e lui,io e lui, io e lui.. il suono del cellulare mi riportò alla realtà, guardai il display, Christian il mio manager, aprii lo sportellino e risposi
<< Christian lasciami spiegare >> cercai di dire
<< no che non ti lascio spiegare, si può sapere dove cazzo sei finita, oggi dovevi fare le foto per quella rivista.. >>
“cazzo era oggi”
<< scusa Chris, me ne sono dimenticata.. >> cercai di scusarmi..
<< senti non è la prima volta che ti comporti così, hai chiuso con me, io lavoro solo con gente seria..cercati qualcuno altro.. >> disse
<< no aspetta Chris, ti pregoo >> dissi ma lui aveva già chiuso
<< fanculoo >> dissi lanciando il cellulare sul pavimento
scoppiai a piangere e rimasi così per ore, fino a quando non sentii aprire la porta, corsi in bagno a sciacquare il viso, diedi una pettinata ai capelli tutti arruffati e scesi di sotto..
  
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