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Autore: Sasita    19/07/2011    7 recensioni
Gli impeti di gelosia solitamente non portano niente di buono, ma si sa... Jane è anticonformista e se può fare il contrario di quello farebbe un uomo normale, sicuramente lo farà!
Terza classificata al Jisbon Day Contest 2011. Oggi, 19 luglio, è il Jisbon Day!!
Leggete e recensite!
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Patrick Jane, Teresa Lisbon | Coppie: Jane/Lisbon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Actors of love

In fondo lo aveva sempre saputo che Jane non era per niente una persona sana da frequentare. In qualsiasi senso, non credete. Nell’ambito lavorativo combinava un casino più grosso dell’altro, rischiando di far perdere il posto di lavoro al lei, Teresa Lisbon, la più integerrima poliziotta di tutto il CBI, e a lui stesso, il più insopportabile e pigro consulente che si fosse mai visto non solo a Sacramento, ma in tutta la California. Se non in tutti gli stati uniti...
Come amico poteva anche andare, dopo tutto non faceva che invitare a cena offrendo pizza e vino a volontà, cercare di ipnotizzare per gioco, fare piccoli scherzetti da prestigiatore e, talvolta, leggere nel pensiero di chiunque avesse fatto l’errore di mostrare una qualche emozione. Beh, sì, questo può essere visto in maniera positiva e negativa, anche perché talvolta alle persone che provano qualcosa non piace parlare di ciò che sentono.
Comunque come amico poteva pure andare, finché non si spingeva oltre fino a rovinare tutto con una parola di troppo...
Ma si sa, alle persone come Jane si perdonano anche le parole di troppo se sono dette in palese buona fede.
Spingendosi più in là nella scala dei rapporti interpersonali si potrebbe arrivare alla vera e propria relazione sentimentale che, ahimè, è quella che più di tutti causava problemi. Non che Patrick fosse un uomo senza sentimenti o con poche dimostrazioni d’affetto. E non c’è neppure da dire che non facesse regali spropositati o non fosse infinitamente romantico o estremamente bravo in qualsiasi cosa...
Però Patrick Jane aveva un problema fondamentale che, a ogni donna che si rispetti, da fastidio nell’uomo che ama. E non parlo di difetti caratteriali come la pigrizia o la sconfinata capacità di irritare chiunque capitasse a tiro. Oh, no... il problema principale di Jane era la sua bellezza.
Insomma, con quei suoi capelli biondo oro tendenti al bronzeo, gli occhi cerulei così immensamente profondi, dolci e accattivanti, le labbra di quella proporzionalità quasi perfetta, né troppo fini né troppo spesse, i tratti marcati, mascolini, ma pieni di dolcezza e grazia, il fisico asciutto non troppo muscoloso ma in nessun modo debole o minuto...
Che poi sì, il problema non era la bellezza di Jane, il problema erano le conseguenze di tale avvenenza.
Teresa Lisbon era una donna innamorata ed aveva scoperto, alla veneranda età di 37 anni e mezzo, di essere una persona infinitamente gelosa del suo uomo.
Non era molto che lei e Patrick stavano insieme, all’incirca tutto era successo dopo la morte di John e l’arresto di Jane per l’omicidio...
Tutto si era risolto fortunatamente anche se era stata un’annata dura quella. Ma alla fine, Patrick Jane era potuto uscire dalla prigione e aveva iniziato a vivere quella vita che da nove anni e passa non si era più concesso. Aveva aperto il suo cuore a Lisbon, rivelandole di amarla da molto, molto tempo. Forse troppo per poterle resistere oltre.
E così, in un bicchiere di champagne di troppo, il giorno dell’uscita di Patrick dal carcere, tutti i sentimenti e le emozioni nascoste e represse erano venute a galla e i due avevano finito per amarsi in ogni modo umanamente concesso.
Comunque fosse, quel giorno d’autunno, la passeggiata serale per le vie della città non era piacevole come al solito. Lei, la minuta Teresa dai lunghi capelli color onice e gli occhi smeraldini, camminava mano nella mano a lui, il biondo e occhiceruleo Patrick, e non riusciva proprio a godersi l’aria che piano piano si stava rinfrescando dopo la torrida estate che avevano dovuto sopportare.
-Patrick?- chiese dopo un po’, avvicinandosi a lui il più possibile, come per marcare il territorio.
-Non guardano me, guardano noi e la nostra felicità.- le rispose lui in un sorriso arrogante, guardandola dritta negli occhi.
-Sai, sei disarmante a volte.- esclamò lei, storcendo le labbra in segno di disapprovazione.
-Lo so, non posso farci niente se sono tremendamente affascinante.- si auto-complimentò l’uomo, gongolando.
-No, sei tremendamente irritante, tremendamente testardo e tremendamente egocentrico.- lo smontò lei, con uno schiaffetto sul braccio –Smetti di fare lo stupido e ascoltami...-
Proprio mentre Lisbon stava per aprire bocca, una classica alta californiana bionda tutta forme e occhi azzurri sorrise maliziosa a Jane, passandogli accanto sculettando in degli striminziti shorts color della neve.
Jane era un uomo e la natura umana non è molto difficile da prevedere, soprattutto se di razza maschile. Sarà anche potuto essere uno dei migliori esemplari in tutto il pianeta, ma sicuramente era un maschio e agli istinti, i maschi, difficilmente resistono. Per cui, sovrappensiero, Jane lo sguardo lo buttò sulla giovane donna appena incrociata.
Questo non aiutò Teresa a placare i suoi istinti femminili, che, invece, tendono a tirare fuori gli artigli quando devono difendere il proprio territorio e i propri cari.
-Ma allora guardale tutte!- se ne uscì, palesemente arrabbiata –Che mi dici di quella?- domandò, alludendo a una ragazza in top e gonnella dalla folta chioma rosso rame.
-Suvvia, Teresa. Sono un uomo, non puoi arrabbiarti. E poi, stavo solo constatando la mia enorme fortuna: Ho al mio fianco la donna più bella, intelligente, furba, gentile e sexy di tutto il mondo.- fece, da perfetto ruffiano.
Lei lo squadrò con un sopracciglio alzato. –Sai, a volte mi chiedo perché madre natura vi abbia fatti tanto sicuri di voi stessi e tanto ingenui da credere che noi donne cadremo sicuramente ai vostri piedi anche solo perché respirate...-
-Come sei pignola Lisbon, io non sono come gli altri uomini.- le rispose, fermandosi in mezzo al marciapiede e guardandola negli occhi, con una serietà quasi paurosa.
-No, certo, tu sei l’uomo perfetto...- commentò Teresa, sarcastica.
-Ormai ho perso il conto di tutte le volte che te l’ho detto: il sarcasmo è la più bassa forma di ironia.- disse lui in risposta, con un sorriso sghembo dipinto sulle labbra.
-No, ti sbagli: il sarcasmo è la difesa naturale contro la stupidità!- gli disse lei, sorridendo divertita.
-Touché.- accordò Patrick, alzando le mani in segno di resa. Ripresero a camminare per le vie, circondati dal caos cittadino mentre tra loro permeava un dolce ed intimo silenzio.
-La prossima ragazza che guardi giuro che ti lascio qui da solo.- sibilò Lisbon all’ennesima.
Lui la guardò sbalordito –Non ho nemmeno alzato lo sguardo. Dai, Teresa, non ha senso essere gelosi!- disse
-Questo lo credi tu, ma io sono una donna. E tu sei un bell’uomo. Sei un bellissimo uomo.- si giustificò, mettendo su il broncio.
Patrick rise di gusto, stringendo la mano di Teresa nella sua. –Teresa, non potrei mai pensare a un’altra donna fino a che ho te. Fino a che tu mi vorrai al tuo fianco io non ti lascerò e né il mio cuore, né la mia mente, né il mio desiderio andranno a nessun’altra. Perché mai dovrei guardare ad altro: tu sei perfetta. E io ti amo, ti amo con tutto me stesso.-
Teresa arrossì –Anche io ti amo, però...-
-Però sono un maschio? E’ questo il problema?- si informò, curioso.
Lisbon si morse le labbra e abbassò lo sguardo, mentre un nuovo rossore le si riversava sul viso.
-Bene.- disse Jane –Ora ti dimostro che hai torto.- le sussurrò all’orecchio, tentatore.
Le lasciò la mano, si allontanò di qualche passo da lei, fino a che non fu in vista da chiunque passasse nell’area pedonale.
Lei lo guardò con curiosità fino a che non lo vide issarsi sul cofano di una macchina parcheggiata.
A quel punto le si gelò il sangue nelle vene e sperò che una botola si aprisse improvvisamente sotto ai suoi piedi facendola sprofondare negli abissi, lontano dagli occhi di tutti.
-Jane! Scendi subito da lì!- imperò, senza successo. –Jane! Ti guardano tutti, scendi!- continuò invano.
Certamente non si aspettava la mossa successiva del fantomatico consulente.
-Signori e signore, posso avere l’onore della vostra attenzione?- domandò a tutti i passanti con voce da provetto teatrante.
Ogni persona nella via si fermò voltandosi verso quell’uomo apparentemente mezzo matto sopra il tetto di una macchina.
Quando ebbe tutti gli occhi addosso, con un sorriso aprì le braccia ed iniziò il suo comizio.
-Ebbene, uomini, donne, bambini, ragazzi... voglio dire a tutti voi che da oggi quest’uomo...- disse, indicandosi -... è un uomo impegnato con la più bella, dolce, meravigliosa e caparbia creatura dell’universo. Oggi, qui, io chiedo davanti a tutti voi testimoni la mano della persona più importante della mia vita. Oggi, su questa macchina io domandò alla donna che amo e che mi ama nonostante i miei mille difetti, nonostante il mio carattere orribile, nonostante la mia vita tormentata, di sposarmi. Oggi voglio dire a ogni donna del pianeta che il mio cuore, la mia mente, la mia devozione vanno alla sola persona che ha saputo riportami alla vita.-
Teresa era in stato catatonico e ormai sembrava persa, ma quando Patrick si voltò verso di lei, con un sorriso angelico e diabolico sulle labbra, l’imbarazzò sembrò sciogliersi per un istante di puro e meraviglioso sconcerto.
Patrick Jane le stava chiedendo di sposarlo.
Patrick Jane aveva appena detto che lei era la persona più importante della sua vita.
-Teresa Anne Lisbon, in nome di Dio o chiunque ci sia lassù, io ti chiedo di passare il resto della tua vita con me.-
Fece una pausa, e iniziò a scendere dalla macchina -Tu sei colei con cui voglio addormentarmi la sera, svegliarmi la mattina e fare tutto quello che c’è in mezzo. Voglio vederti ed amarti ogni giorno senza mai fissare un appuntamento e voglio che la nostra unione sia sacra e consacrata in ogni modo possibile.-
Quando la raggiunse si inginocchiò davanti a lei con gli occhi lucidi, tirando fuori dal taschino interno della giacca un cofanetto rosso porpora. - Per tutti questi motivi e mille altri ancora, Teresa, vuoi diventare mia moglie?-
E così, Teresa scoppiò in lacrime come nella più classica delle commedie romantiche, e tra i respiri corti dell’emozione sussurrò un sì appena accennato, starete immaginando.
Eh no, invece! Lisbon guardò stupita il cofanetto aprirsi rivelando un anello di oro rosa con al centro un grande smeraldo contornato di diamanti che si intrecciavano come una treccia.
Una sola lacrima le scivolò sul volto mentre sorrideva guardando prima Jane poi tutti quelli che stavano lì, col fiato sospeso, come davanti al grande schermo.
-Sai, nonostante tutti i casini che mi combini ogni giorno, nonostante tutte le pratiche che mi tocca firmare per colpa tua, nonostante tutti i richiami, i corsi per il controllo della rabbia, i processi, le cauzioni che mi costi e nonostante tu sia il più irritante, sconclusionato, disordinato, inadatto e imperfetto uomo sulla terra, sì: ti sposo. E ti amo da morire.- rispose, tirandolo su per il colletto della camicia fino ad averlo a portata di labbra.
-Questa me la paghi, però.- gli sussurrò Teresa proprio sulle bocca, prima di baciarlo.
E anche se tutti quelli che li circondavano stavano applaudendo commossi, alcuni piangendo, altri sorridendo altri ancora ridendo pure, loro non li sentirono.
Anche se le macchine correvano assordanti e tante persone li circondavano, a loro parve di essere soli ed in silenzio.
Solo i battiti dei loro cuori sentivano prorompenti, battere contro lo sterno.
Quando si divisero, in un momento tutto tornò vivido e le persone che ancora battevano le mani rientrarono nella visuale, ma non ci fecero granché caso.
Patrick mise l’anello all’anulare di Teresa, che lo abbracciò stretto, quanto più poté, e in un soffiò bisbigliò all’orecchio del suo biondo dannato promesso sposo:
-Portami a casa...-
E Patrick Jane non si fece ripetere l’invito due volte.
 
Forse Teresa sarebbe stata ancora gelosa e probabilmente anche Patrick avrebbe avuto le sue occasioni per dimostrare di essere un uomo possessivo e geloso ma in fondo è così: l’amore non sarebbe bello, se non fosse un po’ litigarello.






Dice l'autrice:
Allora, ragazze e ragazzi, oggi è il Jisbon Day e come tale va onorato. Così, ho partecipato al contest indetto per questo giorno e sono arrivata terza. Di nuovo. Ma poco male, ritenterò il prossimo anno!
Detto ciò, fatemi sapere cosa ne pensate di questo mio piccolo delirio! 
Un bacio, miei cari fan di The Mentalist e della coppia dei telefilm più bella di sempre!
Mi raccomando, recensite!!

Sasy

P.S. BUON JISBON DAY A TUTTI!
   
 
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