19/07/2011
3 recensioniI WRITE SINS, NOT TRAGEDIES.
Draco Malfoy guardò la ragazza dai capelli lunghi, castani e crespi abbozzando un sorriso divertito e maligno.
« Ci incontriamo ancora, mezzosangue.» sussurrò giocando con una ciocca riccioluta della grifondoro « Non avevi detto “Basta così, Malfoy” per caso?»
Lei in risposta increspò le labbra sottili in una smorfia contraddittoria.
« Non eri tu a dire “Non tornerò mai più, Malfoy” oppure “Non ho più bisogno di te”?» mormorò avvicinandosi all’orecchio per sussurrarle ancora una volta « Invece ci rivediamo, mezzosangue.»
Continuò a girarle intorno con occhi attenti e famelici, scrutando ogni minimo brivido di terrore dipinto nelle iridi brune e sulla sua pelle illuminata al chiaro di luna.
« Avevamo fatto un patto…» riprese poi appoggiando il gomito sulla pietra fredda del dormitorio « Se tu fossi tornata, avresti fatto tutto quello che ti avrei detto. Dalla prima all’ultima cosa.»
« Io…»
« Sshh…» le posò l’incide della mano stesa al fianco, interrompendola « Vedi, Granger, ormai parlare non serve più a nulla.»
Le labbra del biondo si piegarono in un gelido sorriso.
Il maglione cupo della divisa poggiava su un corpo longilineo e asciutto. La camicia usciva disordinatamente dai pantaloni mentre una mano era ritornata in tasca ferma.
Il viso beffardo e gli occhi argentei, freddi come la neve sulle dita, fissavano con aria superiore la grifondoro, impalata senza nessun piano di riserva in mente.
« La nostra grifoncella intelligente e spocchiosa non ha in mente idee geniali? Tradisci il tuo mito, mezzosangue.»
La mano che era rimasta fino a quel momento ferma e tranquilla scortata dal tessuto rigido dei pantaloni, venne silenziosamente e delicatamente sfilata dalla tasca dal giovane serpeverde e, mentre Hermione rimaneva ipnotizzata dai suoi occhi glaciali, si posò sul suo fianco iniziando a sollevare il tessuto arido e consunto del maglioncino della ragazza.
Con uno strattone improvviso la gettò sulle coperte verdi e argento, sovrastandola. Un enorme stemma della casata Serpeverde primeggiava tra i due colori mentre vellutate tende scendevano a drappi dal baldacchino quasi facendo sembrare quel letto una prigione invitante.
Draco Malfoy la torturò con baci di fuoco e tocchi poco casti.
Più la ragazza cercava di avvicinarsi a lui, più lui indietreggiava beffardo.
Il chiaro di luna rimase a fissarli a lungo mentre sospiri voluttuosi riempivano la stanza incessantemente.
Il biondo si lasciò abbandonare sul cuscino mentre una Hermione schiva e sconsolata cercava di coprirsi pudicamente.
La serpe sorrise ancora una volta e tirò via le coperte scendendo dal letto spavaldamente. Raccolse le proprie cose e lanciò il maglioncino grigio e consunto verso la giovane intimandola a sbrigarsi e poi aprì la porta della stanza uscendo con ampie falcate, decisamente soddisfatto.
Hermione rimase a fissare i propri abiti scompigliati davanti a sè e si ripeté più volte che non avrebbe mai imparato dai suoi errori mentre una lacrima le rigava il volto pallido e arrossato.
Dopotutto io scrivo peccati non tragedie.
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Beeeene, era da un po' che non pubblicavo su HP!
Non odiatemi, ma ci tengo a precisare che non sono un'amante della coppia "Dramione", però ogni tanto ne scrivo, non ho idea del perchè preciso.
Inoltre voglio aggiungere che il titolo è tratto da una canzone omonima dei Panic! At The Disco e anche se il testo della canzone e questa one-shot non hanno nulla in comune se non il titolo, do tutto il merito a quella melodia se mi è tornata la voglia di scrivere.
Spero lascerete un vostro parere, grazie per aver letto (:
MyBlindedEyes.