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Autore: waferkya    19/07/2011    1 recensioni
Sirius ha un'idea (non tanto) geniale, e Remus potrebbe impazzire.
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Remus Lupin
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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L'OOC segnalato riguarda Remus, che è un po' più nervoso e esasperato e irritabile di come mi piaccia immaginarlo.
Scritta per il prompt Collare @ La Scalata (wolfstar_ita) (5/15)

~ On a leash.


Sirius non ha un senso dell’umorismo particolarmente esaltante, l’universo mondo lo sa, persino Silente ha buttato lì un’allusione durante l’ultimo discorso di fine anno e l’hanno colta tutti quanti, anche i novellini del primo anno che ancora non sono capaci di ricordarsi la strada dal proprio letto ai bagni del dormitorio; il problema è che lui, invece, per la maggior parte del tempo si crede un gran comico, anche se in generale è il solo a ridere dei propri arguti giochi di parole e delle barzellette senza capo né coda che propina a chiunque sia sventurato abbastanza da capitargli vicino quando è dell’umore adatto, e tutti quelli che ha intorno stentano una risatina più per pietà che per reale divertimento. Poi magari è anche un po’ Remus che esagera, perché lui tende a voler prendere la spiritosaggine di Sirius a badilate nove volte su dieci e gli piacerebbe davvero che anche il resto del mondo la pensasse così, ma sta di fatto che, oggettivamente, un sacco delle cose che Sirius combina pensando di essere impensabilmente esilarante sono, di fatto, soltanto immensamente tristi.
Come, per esempio, la sua ultima trovata, quella specie di cosa con cui s’è presentato questa mattina a lezione della McGranitt, stupendosi pure quando quella povera, santa donna ha fatto tanto d’occhi e l’ha sbattuto fuori dalla classe, minacciando di bocciare a ripetizione lui e tutti i suoi sfortunati discendenti per le prossime cinquanta generazioni. Naturalmente Sirius ha trovato doveroso puntualizzare che, con tutto il rispetto dovuto, secondo lui la McGranitt sarebbe riuscita sì e no a conoscere i suoi eventuali nipoti, il che è servito solamente a far diventare la professoressa paonazza e a far perdere a Grifondoro una quantità spropositata e probabilmente da primato di rubini, tant’è che la clessidra dei punti è praticamente vuota e dovranno vincere perlomeno sei o sette Coppe di Quidditch per sperare di rientrare in corsa per la Coppa delle Case.
Accidenti a Sirius, davvero, e tutto questo solamente perché – a Remus viene mal di pancia solamente a pensarci, per la barba di Merlino, perché proprio lui deve avere a che fare con un idiota così palesemente inadatto alla vita civile? – ieri sera il cretino ha finalmente deciso di che razza di animale vorrà prendere le sembianze, quando e se riusciranno ad imparare la trasformazione in Animagi, cosa che Remus prega giorno e notte perché non accada mai, santo cielo, ci mancherebbe solo questo, e naturalmente, da imbecille patentato quale è, che cosa è andato a scegliere? Ma naturalmente il Gramo, questo enorme cagnaccio nero che è pure un presagio di morte, ed in virtù della sua oculata, niente affatto offensiva preferenza Sirius ha pensato bene di procurarsi – Remus, davvero, continua a non capire perché gli astri o il destino o chi per essi gli abbiano piazzato attorno un tale esempio di tutto ciò che c’è di stupido, idiota, tremendamente bello e affascinante nell’universo, – un dannatissimo collare, di allacciarselo attorno alla gola e andare in giro per il castello così, con il guinzaglio a scodinzolargli dietro la schiena.
A colazione era per qualche oscuro miracolo riuscito a passare inosservato, ma la McGranitt aveva subito notato la violazione della divisa regolamentare e adesso, a pranzo, beh, praticamente il tavolo di Grifondoro è un viavai di studenti curiosi venuti ad ammirare il nuovo gingillo del giovane, pazzo Black. Le ragazze lo sfiorano appena e ridacchiano, strusciandosi addosso a Sirius e sbattendo le ciglia, i ragazzi ridono e gli tirano pacche sulla schiena e Remus è piuttosto sicuro che persino Silente sia rimasto per un bel pezzo a guardarlo, e che poi abbia sorriso con una sorta di malizia che di certo gli darà gli incubi per le prossime sei settimane, e comunque tutto quello che vorrebbe capire è perché a tutti quanti l’assoluta stupidità di Sirius sembri geniale e simpatica, mentre lui è l’unico a riconoscerla per quello che effettivamente è: disarmante, irrimediabile, imbarazzante stupidità.
Sirius gli tira un calcio da sotto il tavolo, sorridendogli e sgranando gli occhi grigi.
«Non c’è bisogno di mettere il muso,» dice, e infila un indice nel suo stupido collare, tirandolo un po’. «Se vuoi te lo lascio provare.»
Remus gli lancia addosso un vassoio di pudding, proprio non riesce a trattenersi, e tenta disperatamente di ignorare la capriola all’indietro che fa il suo cuore quando Sirius scoppia in quella sua risata meravigliosa che tanto somiglia ad un latrato.
  
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