VaCaNzE aI tRoPiCi.....
                1 capitolo: L'addio, Il Gelato e lo Stupido!!

Il cinguettìo degli uccellini dalla finestra di una graziosa casa, svegliò dolcemente una ragazza dai lunghi capelli castani,
aprì a fatica gli occhietti di un celeste così puro e limpido che poteva essere paragonato solo a quello del cielo.
" yawnnn " sbadigliò stiracchiandosi, si alzò ed aprì la finestra, e quando i raggi del solele inondarono il viso riscaldandole
il corpo, ma non il cuore, Ran fù invasa dai suoi pensieri, la lettera trovata sul tavolo la mattina precedente ,era stato un colpo
al cuore , Conan era il suo migliore amico , il suo piccolo combina guai. Il fatto di svegliarsi la mattina e non ritrovarselo sulla soglia
della porta a chiamarla per andare a scuola la faceva buttava giù.
Prese la lettera sul comodinoe la rilesse...

Cara Ran,

devo chiederti scusa prima di tutto per essermene andato così, senza neanche salutare,
ma vedi ho ricevuto una chiamata dai miei genitori che mi imploravano di tornare,
Perdonami, non ho resistito...
mi mancavano e così sto tornando da loro!
Ran ti chiedo solo un favore...Non piangere.
Conoscendoti so che lo farai, ma sono sicuro che tornerà Shinichi, molto presto.
perciò ti prego : ridi!
 
P.S: ah dimenticavo sei una mammina molto dolce e premurosa...direi fantastica! :)
tvb
                             -conan-

Ricordò di non essere riuscita a leggere Conan, poichè le lacrime gli offuscavano la vista. Si ritrovò seduta per terra, maledicendo
la sua sfortuna nel perdere le persone che amava, ritrovandosi poi sola, ricordò il volto di suo padre quando lesse la lettera, poi
dolcemente gli porse la mano, l'aiutò a rialzarsi l'abbracciò e piansero senza dire niente, in silenzio, entrambi.
Ad un tratto Kogoro si staccò dall'abbraccio asciugandosi le lacrime e con il suo sorriso premuroso di chi ama la propria figlia come
mai nessuno al mondo disse: " che ne dici di un bel gelato?".
Ran per un momento dimenticò tutte le sue sfortune sfoggiò un sorrisone alla bambinona e disse :" si papà!!".
Ran non era più una bambina di questo se n'era reso conto come quando era,Kogoro sorrise in fin dei conti per quanto soffrisse per
quel detective da strapazzo ancora qualcosa in lei era rimasto come 10 anni fà.

Ran quella mattina doveva recarsi a casa di Sonoko diceva che doveva dargli una notizia superlativa. Nell'incertezza su come vestirsi,
Ran optò per un grazioso vestitino bianco. Scese di corsa, lanciò un'occhiata al padre che dormiva beatamente sul divano contornato
da diversi tipi di birra, memore della vittoria della sua squadra la sera prima. Sorrise fra sè suo padre, probabilmente non sarebbe
mai cambiato. Aprì la porta e si precipitò a casa di Sonoko.
in poco tempo si ritrovò di fronte alla villa della sua grande amica, sbirciò all'interno e ci vide praticamente tutti i suoi amici, Kazuha
Heiji, Sonoko, e i compagni di classe. stava per suonare quando senti una voce provenire da dietro l'angolo, a lei molto conosciuta
e alla pantera rosa buttò l'occhio dietro il solito angolo.
BuM BuM...
com'è possibile???
BuM BuM...
LUI....?!?
Davanti ai suoi occhi bello come non mai c'era la figura del ragazzo tanto amato che aveva cercato di dimenticare invano...e con lui
una ragazza dai corti capelli biondi e gli occhi enigmatici .
"allora alla fine abbiamo vinto!!" dice shinichi sfoggiando uno di quei sorrisi che Ran adorava, peccato che non erano rivolti a lei.
"a quanto pare..."ribattè la ragazza visibilmente arrosita.
"insomma Sherry che ti prende?? non siamo più dei bambini e siamo liberi di fare quello che ci pare!" la donna annuì, mentre qualcuno
dietro l'angolo era sempre più confusa.
Shinichi appoggiò la mano sulla spalla della ragazza "non preoccuparti non sarai mai sola, ci sarò io con te!." Ran a quelle parole non
volle sentire altro credendo che se avesse ascoltato ancora dopo sarebbe stata anche peggio.
Come aveva potuto fargli questo? era stata anni ad aspettarlo!
e Lui aveva un'altra!
Decise di non tornare a casa. Altrimenti suo padre l'avrebbe tempestata di domande vedendola in quello stato, girò verso il parco,
non riusciva a trattenere le lacrime. COME HAI POTUTO? SEI UNO STUPIDO!!