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Autore: Rima_    19/07/2011    4 recensioni
Draco e Luna si incontrano, per caso, nel bagno di Mirtilla Malcontenta e iniziano, sempre per caso, una strana frequentazione.
- Sapevo che prima o poi saresti venuto, Malfoy.-
Luna sorrideva, i grandi occhi azzurri fissi in quelli grigi del Serpeverde, mentre aspettava che le dicesse qualcosa. Il silenzio tra i due sembrò durare un’eternità finchè Draco distolse lo sguardo e mormorò:
- Insegnami.-
Luna lo guardò continuando a sorridere incoraggiante, invitandolo a continuare.
- Insegnami a immaginare, Lovegood.-

Storia partecipante al Cliché Contest di Sophie_85.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Luna Lovegood | Coppie: Draco/Luna
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Questa storia è stata scritta per il Cliché Contest di Sophie_85.
Cliché: Stanza delle Necessità a luci rosse
Prompt: Orecchini
Coppia: Draco/Luna

Come sempre: i personaggi e i luoghi non sono miei ma di mamma Row e niente è stato scritto a scopo di lucro.

R.

Imagine

 

Luna Lovegood non era mai stata una persona ordinaria, né tantomeno era mai passata inosservata a Hogwarts; tutti gli studenti avevano sentito parlare almeno una volta di lei, soprattutto nel corso dell’ultimo anno, o assistito in prima persona alle sue stramberie, ma quella mattina furono unanimemente concordi nel decretare che la giovane Corvonero avesse superato se stessa: Luna si era infatti presentata a colazione indossando degli enormi orecchini penzolanti a forma di corvo, incantati in modo tale da sbattere occasionalmente le ali e da emettere uno stridente gracchiare ogni qualvolta la proprietaria si avvicinava alla tana di un Cannolo Balbuziente, o perlomeno questo era ciò che lei stessa affermava.

Certo, nessuno al Castello avrebbe potuto dimenticare l’enorme copricapo ruggente a forma di testa di leone da lei indossato in occasione della partita Grifondoro-Serpeverde dell’anno prima, ma quegli assurdi orecchini lo seguivano di poco in classifica, scalzando così gli spettrocoli dal loro secondo posto.
Tuttavia quei gingilli, per quanto rumorosi ed estremamente fastidiosi, erano riusciti ad attirare l’attenzione perfino di chi, in genere, non si curava delle stranezze della Corvonero.
Draco Malfoy era tra questi e dal suo posto al tavolo di Serpeverde scrutava attentamente la ragazza, come se l’avesse notata per la prima volta.
In realtà non riuscì a scorgervi molto di più di quanto non avesse già trovato in precedenza o di quanto i propri pregiudizi non gli permettessero di vedere, tuttavia si costrinse ad ammettere che il modo in cui quei grossi orecchini dondolavano dolcemente fosse decisamente ipnotico.

Durante tutta la colazione si obbligò a non guardarli per non rischiare di fissare la Corvonero più del necessario ed era quasi riuscito a dimenticarsene, almeno finchè, durante una pausa tra le lezioni, non gli capitarono proprio sotto il naso.

- Malfoy, cosa ci fai nel bagno delle ragazze?-

Draco si girò rapidamente per individuare la fonte della voce: era solo Lunatica Lovegood.

- Io… Ecco… Che vuoi Lovegood?-

La ragazza lo aveva decisamente colto di sorpresa e si era ritrovato a balbettare per un attimo prima di riacquistare il consueto autocontrollo. Era in quel posto per riflettere e cercare di trovare una buona idea per portare a termine la missione e aveva pensato, sperato, che nessuno lo avrebbe disturbato visto che, in genere, a parte qualche sporadica visita di Mirtilla Malcontenta, nessuno si serviva più del bagno delle ragazze al secondo piano.

- Dovevo andare in bagno, no?- rispose candidamente Luna, come se fosse la cosa più ovvia del mondo. E, in effetti, a ben pensarci lo era.

Draco rimase interdetto, senza sapere bene cosa rispondere, così la Corvonero riprese a parlare:

-Sembri un po’ confuso, Malfoy. Non è che ti è entrato un Gorgosprizzo nel cervello?-

Nel frattempo il Serpeverde osservava la ragazza avvicinarsi di più a lui, mentre rovistava nella sua cartella alla ricerca di qualcosa.
- Ecco, prendi,- disse mettendogli qualcosa tra le mani – tiene lontani i Gorgosprizzi, così la prossima volta non sbaglierai bagno.-

Draco fissò perplesso l’enorme rapa che aveva tra le mani:
- E questa come dovrebbe aiutarmi?-

Luna lo scrutò attentamente, come se stesse osservando allo zoo un animale particolarmente interessante intento a fare qualcosa di strano.
- La devi portare al collo, così i Gorgosprizzi sentendo l’odore non si avvicineranno alla tua testa, non ti entreranno più nel cervello e…-

Improvvisamente un sonoro gracchiare interruppe il discorso della Corvonero.
- Scusa, ma credo che da queste parti ci sia un Cannolo Balbuziente. Sono così rari da trovare! –
Così, senza aggiungere altro, Luna si allontanò a piccoli balzi lasciando Draco da solo, nel bagno delle ragazze, con una rapa in mano e il dubbio di avere davvero quei Gorgocosi in testa.

 

Il giorno dopo alle Serre, tutti gli studenti di Hogwarts assistettero a uno spettacolo ben strano: Draco Malfoy camminava baldanzoso con al collo l’enorme rapa che gli era stata donata da Luna Lovegood.
La Corvonero, dal canto suo, osservava la scena divertita da dietro un enorme tiglio; non avrebbe davvero mai immaginato che il Serpeverde avrebbe ascoltato i suoi consigli e poi aveva un’aria davvero buffa mentre cercava di spiegare ai suoi compagni di casa a cosa serviva il suo novo “ciondolo”, prima di strapparselo dal collo, furente.

Improvvisamente i  loro sguardi si incrociarono e Luna, arrossendo un poco per essere stata scoperta a sbirciare, arrischiò un timido gesto di saluto con la mano accompagnato da un mezzo sorriso imbarazzato.
- Scusatemi un secondo,- disse Draco a Blaise Zabini e a Pansy Parkinson – torno subito.-
Mentre il Serpeverde si dirigeva verso Luna a passo di marcia, ella sentì qualcosa a cui non riusciva a dare una spiegazione. Osservava quel ragazzo strano e antipatico con chiunque (soprattutto con i suoi amici) avvicinarsi a lei assumendo un’aria intimidatoria e invece di sentirsi minacciata, aveva soprattutto il desiderio di accostarglisi e guardarlo negli occhi, di provare a comprenderlo.

- Ti stavi prendendo gioco di me, Lovegood?- sibilò Draco, gli occhi fiammeggianti d’ira che scrutavano intensamente la Corvonero, che placidamente, con la solita aria sognante, ribatté:

- Non capisco Malfoy, a quest’ora la Rapazia1 avrebbe dovuto cacciare tutti i Gorgosprizzi, eppure mi sembri ancora più confuso del solito.-

- Questa – continuò l’altro gettando addosso a Luna la rapa – non serve a niente. È solo una dannata rapa. E i Gorgostrizzi…-

- Gorgosprizzi.-

- …sì, quello che sono, non esistono. Ti sei divertita a farmi fare la figura dell’imbecille? Immagino che te l’abbia chiesto Potter, conoscendolo si starà facendo grandi risate con Weasel.-

Intanto Draco guardava la Corvonero che continuava a fissarlo tranquilla come se le avesse appena chiesto l’ora.
- Malfoy, i Gorgosprizzi esistono. E no, Harry non c’entra niente in tutto questo,– ridacchiò - non crede neanche lui alla loro esistenza.-

Tacque quindi un attimo come per soppesare le parole, poi riprese:

- Credevo che almeno tu non fossi così limitato. Forse è per questo che sei sempre così antipatico con tutti. Ti manca l’immaginazione e l’apertura mentale necessaria per poter affrontare le cose. –

Così dicendo Luna Lovegood si avviò verso il Castello, i capelli biondi che oscillavano sulla sua schiena riflettendo il sole, lasciando, per la seconda volta in due giorni, un Draco Malfoy basito e senza parole.

 

Da quei giorni alle serre Draco non aveva più parlato con Lunatica Lovegood, tuttavia si era ritrovato sempre più spesso a cercarla tra la folla della Sala Grande durante i pasti, nei corridoi o nel Giardino e, quando la trovava, si perdeva a osservare il modo in cui quei lunghi capelli riflettevano la luce o il modo elegante in cui danzavano a ogni suo passo.
Non avrebbe mai potuto immaginare, neanche nei suoi sogni più arditi, di poter trovare Luna “Lunatica” Lovegood affascinante. Eppure c’era qualcosa in lei, appena grattata la superficie, che la rendeva tale.

Inoltre quello che gli aveva detto continuava a tornargli in mente quando meno se l’aspettava. Se avesse avuto ragione? Magari con un po’ di inventiva, di immaginazione, sarebbe riuscito a riparare quel maledetto Armadio Svanitore e a portare a termine la missione. Come no, immaginarsi tanti piccoli esserini invisibili che guizzavano in giro gli sarebbe stato di grande aiuto.
Doveva smettere di guardare la Lovegood e darsi una mossa, altrimenti Lui avrebbe ucciso la sua famiglia.

Dal canto suo, Luna si era ben presto accorta delle occhiate che gli lanciava spesso il Serpeverde: sapeva di aver fatto centro con il suo discorso e sapeva che prima o poi lui sarebbe tornato a chiederle spiegazioni. Non aveva che da attendere. Inoltre le faceva piacere sentirsi osservata in quel modo: non le era mai capitato fino ad allora di essere considerata come qualcosa di bello da qualcuno che non fosse suo padre; in genere era Ginny Weasley che veniva guardata così, a lei, Luna, andavano le occhiate curiose, le risa di scherno o al massimo qualche sguardo vagamente interessato, ma sempre a causa delle sue “stranezze”.

Ecco perché non si stupì, quando, mentre stava studiando in biblioteca, si trovò all’improvviso Draco Malfoy seduto sulla sedia di fronte a lei.

- Sapevo che prima o poi saresti venuto, Malfoy.-

Luna sorrideva, i grandi occhi azzurri fissi in quelli grigi del Serpeverde, mentre aspettava che le dicesse qualcosa. Il silenzio tra i due sembrò durare un’eternità finchè Draco distolse lo sguardo e mormorò:

- Insegnami.-

Luna lo guardò continuando a sorridere incoraggiante, invitandolo a continuare.

- Insegnami a immaginare, Lovegood.-

- Non è una cosa che si possa insegnare, Malfoy, ma immagino che ci si possa provare. Possiamo cominciare stasera se hai tempo.-

- No, stasera ho gli allenamenti di Quidditch.-

- Va bene anche domani, se preferisci.-

Draco la guardò un istante sentendosi quasi imbarazzato di fronte a quello sguardo intenso e scrutatore.
- Domani va bene.-

- Allora ti aspetto sotto il grande albero di tiglio, dove abbiamo parlato l’ultima volta, appena finisci le lezioni del pomeriggio.-

Detto questo Luna chinò di nuovo la testa sull’enorme tomo che stava consultando e non disse altro. Draco, prendendolo per un congedo, si allontanò silenziosamente.


Il giorno dopo Luna attese tutto il pomeriggio sotto il tiglio, ma Draco non venne, al suo posto si presentò un grosso gufo bruno, di quelli della scuola, che portava una lettera, beh un biglietto strappato da un pezzo di pergamena più che altro, senza firma, le cui parole erano state evidentemente tracciate di fretta dal mittente, col risultato di dare un aspetto ancora più caotico al tutto.

Lezione di pozioni supplementare. Stasera, Stanza delle necessità, alle 9 pm. Puntuale.”

Sospirando la Corvonero si alzò e si diresse verso il castello, se l’era aspettato; d’altronde era perfettamente conscia che farsi vedere in pubblico con lei avrebbe compromesso la reputazione del Serpeverde.
Se non altro avrebbe impiegato quel tempo per cominciare con qualche ripasso in vista dei G.U.F.O.














Piccolo Angolino Buio dell'autrice.

1 Rapazia: l’ho inventata io, il nome non è molto fantasioso, ma amen. Più o meno ha la stessa funzione della Radigorda, solo che la Rapazia tiene lontani i Gorgosprizzi.

Poi: come già scritto all’inizio, questa storia sta attualmente partecipando al Cliché Contest di Sophie_85 ed è in fase valutazione. Visto che il Contest si chiude il 20 luglio –cioè domani- (salvo proroghe eventualmente concesse) e che io parto per Londra il 26, ho deciso, dopo il consenso di Sophie, di pubblicare prima di partire la prima parte della storia.
La seconda parte, con giudizio annesso, la avrete appena sarà possibile, ma di sicuro dopo il 29 (data ufficiale del mio rientro). 

Ulteriore precisazione: questa storia è nata come una One-Shot, ma dopo averci pensato bene ho deciso di dividerla in due parti perché è un po’ lunghina.
Non stupitevi dunque se, in questa prima parte, il cliché è completamente assente, perché arriverà nella prossima. :3
Per lo stesso motivo il capitolo potrebbe sembrare un po’ lento, ma ricordatevi che è solo la prima metà. 

Credo di aver detto tutto, spero.

Ecco, invece mi stavo dimenticando una cosa!
Dal momento che una Draco/Luna non solo non è per niente canon, ma potrebbe essere anche abbastanza improbabile (anche se secondo me sono carini u.u) ho inserito l’avvertimento OOC. Se non altro almeno siete avvisati nel caso in cui ci sia qualche comportamento strano, Out Of Character, appunto.

Ora ho finito sul serio. u.u

Spero davvero che vi piaccia :3

Rima.

   
 
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