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Autore: MissHarvelle    19/07/2011    1 recensioni
Coppia: Elena & Claudio.Questa ff è ambientata 10 anni dopo la fine della prima stagione. Elena vive ancora a Roma, fa la maestra d’ asilo , mentre Claudio è un ricco imprenditore e per affari si è trasferito da 5 anni in Provenza, precisamente nei pressi di Arles…per scoprirne di più non vi resta che leggere!!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2

Elena lo guardava pietrificata. Dapprima credette ad una allucinazione.
Tutto il suo essere era sempre stato tanto teso,seppure inconsciamente, verso quell’istante che li avrebbe riuniti,che ancora non poteva crederci.
Claudio,tuttavia, non era più lo stesso uomo. Qualcosa era cambiato nel suo volto:gli occhi, sempre così vivi e gioiosi, erano diventati cupi e glaciali.
La ragazza si sentiva completamente disorientata. L’ incontro era avvenuto proprio quando meno se lo aspettava. Quello sguardo la spaventava! Come poteva sperare un minimo di pietà da parte sua?
Lei non aveva previsto che sarebbe stato così’ diverso. In fondo erano passati solo tre anni….
“allora?”
Elena girò la testa, incapace di sostenere quella voce fredda e così piena di rimprovero. Di cosa l’ accusava?Perchè quell’ aria di sfida? Il ricordo di ciò che c’ era stato tra di loro era così insopportabile?
“io..come hai saputo che ero qui?”
Claudio fece un gesto d’ impazienza.
“che importanza ha? Perché sei venuta qui? Cosa vuoi ancora da me?”
Le si avvicinò e la prese per le spalle,obbligandola a guardarlo in faccia.
“non distogliere gli occhi, Cicerino! A  meno che tu non sopporti la mia vista!”
Con durezza,la fissò ardentemente e sembrò spogliarla con lo sguardo. Poi la lasciò andare.
“dunque,te lo chiedo ancora una volta..perchè sei venuta?”
“io..io sono venuta per vederti.Non sapevo a chi rivolgermi se non a te…”
Gli occhi di Claudio si oscurarono.
“sei nei guai?? É impossibile parlare qui. Hai una camera?”
“Si”
“andiamoci.”
“no!!..cioè..é impossibile. La mia camera é piccolissima e..”
“davvero??cosa credi che voglia fare ??” chiese lui con ironia.
Elena d’ un tratto si sentì stupida…guarda un po’ cosa era andata a pensare!
“C’ é ..c’ é un salotto di là..” disse balbettando.
“si..può andare!!”e insieme si avviarono per raggiungere la stanza.
Una volta arrivati, Elena per il nervosismo continuò a fare avanti e indietro dal salotto. Claudio,ben presto stanco di quel nervosismo, disse esasperato:” Cazzo, Elena, la mia pazienza ha un limite! Dì quello che hai da dire e facciamola finita! Cosa vuoi veramente? Soldi?”
Elena si fermò di colpo e lo guardò.
“cosa ti fa credere che io abbia bisogno di soldi?”
La crudeltà del tono l’ aveva ferita.
“Non è quello che tutti vogliono??” chiese lui,cinico,facendo schioccare le dita.”se questa è la spiegazione del mistero,non c’ è bisogno di continuare,,”. La guardò con disprezzo e continuò: “quello che mi incuriosisce é che cos’ ha potuto farti pensare che io sarei stato disposto a darti del denaro…”
Elena continuava a fissarlo.
“Devo concludere che rifiuti di aiutarmi??” chiese raccogliendo tutto il suo coraggio per guardarlo dritto negli occhi.
Claudio le gettò un’occhiata insolente e lei abbassò lo sguardo.
Non riusciva,malgrado il tempo passato,a conservare il suo sangue freddo di fronte a lui e aveva paura che prima o poi lui se ne accorgesse. Il semplice fatto di averlo accanto le procurava una gioia cocente e nello stesso momento la riafferravano ricordi che deliberatamente aveva cercato di non rievocare fino a quel momento. Conosceva a memoria i minimi particolari di quel viso stupendo. Aveva baciato quelle guance virili , aveva sentito sul suo corpo la carezza sensuale di quelle labbra.
Gli anni erano passati ,ma lei non poteva impedirsi di essere sconvolta da quei ricordi.
Claudio, senza curarsi di rispondere alla domanda di Elena, chiese: “perché hai bisogno di soldi ?”
Lei si ricompose.
“è una faccenda personale” disse..”d’ altra parte non vedo come la cosa possa riguardarti,visto che non hai intenzione di aiutarmi..”.
“non mi pare di essere stato così categorico. Te la prendi un po’ troppo in fretta,Cicerino; però non puoi avere la pretesa,tornando qui dopo tre anni, di trovare le persone e le cose uguali a prima.”
Elena si torse nervosamente le mani.
“non me lo aspettavo infatti. So benissimo che la vita continua! Se voglio evitare complicazioni superflue è appunto perché questa situazione non coinvolga la tua vita privata..”
Tirando una violenta imprecazione, Claudio si avvicinò a lei con aria minacciosa.
“ e così tu ti immagini di poter ritornare qui senza coinvolgere la mia vita privata!! Cazzo ..siamo uomini ,non automi!!!Bisogna pure che tu ti renda conto che ogni tua azione influisce sul futuro!”
Di fronte a tanta violenza la ragazza tremava tutta.
“non capisci…sono stata obbligata a venire da te..non avevo nessun’altro!”
“e hai bisogno di soldi??”.
Claudio faceva fatica a controllarsi.
“si”
“quanto??”
“trentamila euro”
Claudio si mordicchiò per un istante il labbro inferiore, poi ripetè:”trentamila euro..bene bene”.
Percorse con uno sguardo insolente da capo a piedi Elena.
“e perché?? Aspetti forse un bambino??”
“no!!” gridò scandalizzata..”come puoi pensare una cosa simile ?” le si spezzò la voce e dovette respirare profondamente a più riprese per ritrovare un pò di calma. “Perché dovrei?”.
L’ uomo la svestiva senza pietà, con lo sguardo dei suoi occhi verdi.
“E perché no??” ribattè lui.” é forse una cosa così strana? Ci sono forse uomini differenti dagli altri? Tu sei bella, Elena, lo sei sempre stata. Non puoi immaginare quante notti ho passato a ricordarmi esattamente quanto eri bella tra le mie braccia!!” le sue labbra ebbero un ghignò quasi crudele,poi continuò: “ci saranno senz’ altro stati altri uomini che hanno goduto delle mie stesse gioie…magari anche quel coglione di Cook..”.
Prima che lui potesse fare un gesto,la mano di Elena si abbattè sferzante sulla sua guancia.poi ,con gemito di animale ferito, la giovane gli passò davanti correndo, si precipitò sulle scale quasi fosse inseguita da mille diavoli e si rifugiò nella sua stanza.
Col cuore che le batteva chiuse la porta . poi , appoggiatasi alla parete, si lasciò scivolare a terra.
Col fiato mozzo, stette in ascolto un po’ e solo quando fu certa che nessuno l’ avesse seguita, si buttò sul letto completamente distrutta.



Note dell' autrice: Ecco qui il secondo capitolo. Vi é piaciuto? Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, anche perchè ho notato che più persone hanno messo questa storia tra le seguite, ma nessuno commenta xD secondo me é una storia per cui vale la pena di scrivere almeno una recensione :)
a presto (spero)- fabi

  
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