Capitolo 1
Era una domenica mattina qualunque, il sole splendeva alto nel
cielo e il mare era calmo. Io ero distesa sul mio letto a piangere, quando
arrivò un SMS. Era lui.
Scusami per ieri, scusami per tutto il dolore che ti ho causato.
Ho capito di aver sbagliato. Io non amo lei. Io amo TE. Solo te. E non so cosa mi sia preso ieri sera. Ti
amo da impazzire. Scusami. Ti prego, perdonami.
Bravo, il ragazzo. Ma cosa crede?!? Che io possa
perdonarlo così, su due piedi? No, caro mio. Ti sbagli di brutto. Io non ti perdono.
Non dopo quello che mi
hai fatto. Come ho fatto a non
accorgermi di niente? Si può essere tanto stupidi? Nel mio caso, si. Lui era
tutto per me. Ma ora non più. Ieri mi ha spezzato il cuore; chissà da quanto
tempo va avanti questa storia………
Il sabato è un giorno sacro per noi ragazzi del quartiere: stiamo
insieme, scherziamo e andiamo in giro, cos’, per divertirci e per stare in
allegria. Io, al solito, ero insieme al mio ragazzo - Fabrizio, chiamato da
tutti Brizio – ed
alcuni amici, quando si allontana con una scusa. Io ho continuato a
chiacchierare con i miei amici e a scherzare con loro, ma Brizio mancava da
mezz’ora e non avevo la più pallida idea di dove fosse.
Io e Stella, la mia prima e migliore amica, andiamo a cercarlo.
“Arly, ma tu
non sai dove si è cacciato?”
“No. Non ne ho la minima idea.”
“Forse sarà al bar,proviamo
lì?”
“D’accordo.”
Entriamo al bar. Nessuna traccia di Fabrizio. Dopo un quarto d’ora
di ricerca, ancora niente.
“Basta. Sono stufa di girare a vuoto. Non ha neanche risposto ai
miei messaggi. Uff” sbuffo. A volte è davvero
impossibile quel ragazzo.
“Dai Arly,
magari sarà ritornato dagli altri. Andiamo.”
Ci incamminiamo verso la piazzetta dove
c’erano i nostri amici, ma voltato l’angolo, vedo una scena che non mi sarei mai aspettata di vedere. Fabrizio – il MIO Brì – sta baciando un’altra ragazza.
Un’altra. Non me. Quella non sono io. Stella è sotto shock, come me d’altronde.
Dalla mia bocca esce un gemito che fa voltare tutte e due nella mia direzione.
“Come hai potuto
farmi questo?” esclamai sconvolta indicando la biondina sconosciuta accanto a
lui.
“Aspetta, Arly… Posso spiegarti tut…”
“Non chiamarmi più Arly! Anzi, non
parlarmi mai più!” gli urlai a due centimetri dal viso e cominciai a correre
per fuggire da quella visione. Stella correva accanto a me, ma in quel
momento ero accecata dalla rabbia e non davo retta a nessuno.
“Fabri…”
sentii la biondina che lo chiamava mentre lui mi correva dietro.
“Britney, non
adesso. Aspettami lì.” le ordinò.
Britney. Quindi era pure straniera. Wow… una sorpresa
dopo l’altra.
“Arianna, aspetta… Fermati, ti prego!”
La sua voce era supplichevole, implorante. Ma ormai non me ne importava più niente.
Anche se lo amavo in
un modo che quasi quasi fa
male, non sarei ritornata mai più da lui. Mai più.
Mi girai e con tutta la rabbia che avevo in corpo, gli urlai:
“Lasciami in pace! Smettila di seguirmi. E,
soprattutto, esci dalla mia vita! Vattene!”
Detto questo, corsi via da lui più in fretta che potei.