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Autore: Lord_Envy    19/07/2011    0 recensioni
La vita di Fidel, Léonie e Lothar subirà un grande cambiamento quando scopriranno che il loro coinquilino, Brexton, è una spia internazionale. Vittime della sfortuna, i tre ragazzi saranno costretti a partecipare alla missione, per evitare di essere uccisi. Fra amori, amicizie e tradimenti, ecco a voi una piacevole storia estiva.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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''Occupato!'' La voce di Brexton usciva ovattata dalla porta del bagno ogni volta che Léonie iniziava a bussare in preda alla furia.

''Sbrigati! Fra mezz'ora ho un appuntamento!'' urlò la ragazza guardando l'orologio e tornando a tirare colpi contro la porta.

''Ho detto che è occupato!'' urlò Brexton con voce lievemente più irritata.

''Ora mi ricordo perché ci siamo lasciati, io e te!'' commentò Léonie tirando un calcio alla porta e dirigendosi verso la sua camera a passi pesanti. Lungo il tragitto incontrò Fidel, il suo migliore amico che, vedendola camminare così pesantemente decise bene di svoltare ed entrare nella camera di Lothar il quale stava dormendo profondamente.

''Sveglia, sono le 6 del pomeriggio!'' lo canzonò Fidel muovendo il corpo dell'amico con un piede, quasi a voler mantenere le distanze da lui.

''Ma io ho sonno.'' si lamentò girandosi e coprendosi il volto con la coperta.

''Fidel, vieni! Mi devi aiutare a scegliere il vestito.'' tuonò Léonie dalla camera opposta e subito l'amico, come un soldato spaventato dal sergente, si diresse saltellando verso la camera della ragazza che ora teneva due vestiti in mano e un'aria disperata in volto.

''Be?'' domandò.

''Be cosa?'' rispose Fidel non capendo.

''Quale vestito scelgo?'' domandò Léonie assumendo un'espressione di tale ovvietà che poteva esser scambiata per un'offesa da chiunque, tranne che per Fidel.

''Quello che ti piace di più.'' abbozzò il ragazzo alzando entrambe le spalle.

''A che mi serve un amico gay se poi non mi suggerisce cosa mettermi?'' sospirò Léonie appoggiando un vestito blu scuro direttamente sopra i jeans e la camicetta che indossava.

''Ti serve a ricordare che non tutti gli uomini sono da buttare.'' le sorrise l'amico andandole incontro e mettendosi dietro di lei per meglio vedere l'effetto che il vestito aveva sul suo corpo esile.

''Dove devi andare, ad un gran galà?'' domandò Lothar con voce assonnata mentre si passava una mano fra i capelli già disordinati e sbadigliava voracemente.

''E' esagerato?'' domandò subito lei girandosi verso l'altro amico.

''Dipende da dove vai...'' si giustificò Lothar stendendosi sul letto di Léonie senza troppe cerimonie.

''Sei venuto a cambiar letto?'' rise Fidel per poi tornare serio non appena il suo sguardo incrociò i due carboni ardenti che Léonie aveva al posto degli occhi. ''Il vestito, giusto! Metti quello!'' e si avvicinò a prendere un tubino nero e una camicetta bianca.

''Sicuro? Questa camicetta ha le maniche a palloncino...'' commentò Léonie prendendo i due capi d'abbigliamento che l'amico le porgeva.

''Meglio, ti danno un po' di massa in più.'' commentò Lothar con voce pastosa mentre cercava di capire perché Fidel avesse roteato gli occhi al cielo. Léonie guardò Fidel con aria sconfortata, quasi supplichevole, priva di sbattere i vestiti a terra e dirigersi verso il bagno.

''Non mi sorprende che tu sia single.- disse rivolto a Lothar e poi, rivolto a Léonie - Tranquilla, le maniche a palloncino sono tornate di moda!'' commentò inseguendola e sfoggiando uno dei suoi sorrisi.

''Non mi incanti con i tuoi denti splendenti.'' ruggì la ragazza per poi tornare a sbattere la mano contro la porta del bagno.

''Ma è vero...'' si giustificò Fidel poggiandosi una mano al petto.

''Ti do tre secondi per aprire questa porta, poi la butto giù a suon di calci.'' urlò Léonie per poi appoggiare l'orecchio sulla porta nel tentativo di captare qualche movimento di Brexton, ma nulla.

''Uno!''

''Ti prego, sii ragionevole.'' supplicò Fidel con le mani giunte.

''Due!''

''Questa non me la perdo!'' rise Lothar arrivando a grandi falcate e posizionandosi dietro Léonie, pronto a pregustare una scena epica a parer suo.

''Tre!'' e così dicendo la ragazza sferrò un calcio alla porta la quale dopo un lieve rumore cadde a terra riversandosi nel bagno. O meglio, di quello che credevano fosse il bagno.

Davanti a loro si ergeva una camera che non aveva più niente a che fare con la toilette alla quale erano abituati. Le piastrelle c'erano ancora ma al posto dello specchio era comparsa una consolle che proprovena grafici in verde e arancione, al posto della doccia c'era un'armadio pieno di ogni tipo di abiti, da alcuni che potevano sembrare carnevaleschi ad altri che
erano di ordinaria amministrazione, e al posto del bidet e del water era comparsa una seconda libreria piena di ogni tipo di aggeggio tecnologico mai visto.

Al centro della sala, Brexton indossava una cannottiera nera, degli anfibi e un largo pantalone a fantasia militare. Era congelato in una torsione a metà busto con le mani impegnate ad allacciarsi una stringa dello zaino e guardava i suoi tre amici con un'espressione mista fra gelo e stupore.

''Oh'' disse stupidamente ''non credevo l'avresti fatto sul serio.'' commentò stirando le labbra in un sorriso nervoso.

''Ma che ca...'' balbettò Lothar entrando nella stanza e guardandosi attorno come un bambino spaesato.

''P-posso spiegarvi tutto!'' annunciò Brexton ponendo le mani in avanti come a voler fermare l'intrusione dell'amico.

''E' meglio se inizi, allora.'' commentò Fidel fermandosi a guardare Brexton dritto negli occhi sapendo che così non avrebbe fatto altro che metterlo in soggezione.

Brexton stava per rispondere quando il grafico sullo schermo sparì e comparve una donna anziana dai capelli biondi eccessivamente tinti e dalle rughe eccessivamente marcate.

''Agente Sword, mi riceve?'' domandò l'anziana donna con una gelida voce che avrebbe disgustato persino un dittatore. Brexton chiuse gli occhi e passandosi una mano fra i capelli sibilò in modo secco e strascicato ''Merda!''.

''Agente?'' ridomandò la donna e subito Brexton si girò a guardarla nello schermo.

''Eccomi.'' squillò il ragazzo con sconsolatezza.

''Tutto pronto per la missione?'' domandò la direttrice Wings, come recitava il suo cartello che penzolava sulla giacca bluastra.

''Sì.'' annuì Brexton mordendosi le labbra e guardandosi attorno mentre iniziava a tremare con la gamba destra.

''Qualcosa che non va, agente?'' chiese la Wings riducendo gli occhi ad una fessura per scrutarlo meglio.

''Agente???'' domandò Léonie senza regolare i decibel e il tutto uscì come un urlo mezzo strozzato mentre la ragazza rimaneva ancora a bocca aperta.

''Agente, loro chi sono? Non saranno mica
Files da cancellare.'' chiese la donna, dimostrando di non saper fare nient'altro oltre che domandare a raffica. Brexton guardò i suoi amici. Guardò Léonie, la ragazza che più aveva amato durante i suoi 27 anni di vita, guardò Lothar, il suo migliore amico e compagno d'avventure liceali e guardò Fidel che conosceva solo da pochi anni ma che voleva preservare comunque dalla cancellazione.

''No, signora, sono apprendisti che ho allevato io stesso. Partiranno con me.'' dichiarò a voce ferma mentre quelle parole risuonavano tanto come una sentenza per tutti e tre i Files da cancellare.

''E' una missione pericolosa ma la responsabilità dei suoi uomini è solamente sua. Bene e torni, tornate vittoriosi.'' e così dicendo chiuse la conversazione e sullo schermo comparve un secondo diagramma con valori esponenziali che variavano ogni manciata di secondi.


 

  
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