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Autore: __Scarlet    19/07/2011    1 recensioni
Prese in mano la carta d'identità: un nuovo nome per una nuova missione.
Era stata Maria, Lucy, Gretchen, Michelle, Joanna e chissà quali altre persone ancora. Se le era dimenticate anche lei, come si era dimenticata della persona che era davvero.

Margaret Francis Winter. Una bellezza misteriosa quanto algida.
Una spia, un'infiltrata con più di un passato che aveva sempre avuto lo stesso finale: fuggire senza lasciar traccia.
E se, questa volta, il destino rimescolasse le carte?
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Senza via di fuga

Era tardi e dalle finestre si scorgeva solo qualche sporadico lampo di luce causato dagli abbaglianti delle macchine di passaggio nella via di fianco al Motel.
Una carta d'identità ancora profumata di inchiostro fresco era aperta sul comodino di fianco al letto. Emily Rocher, Americana, capelli e occhi marroni.
La proprietaria del documento uscì dal bagno e si sedette sul letto. Lo spacco del suo tubino si aprì, mostrando una coscia lattea. Prese in mano la carta d'identità: un nuovo nome per una nuova missione.
Era stata Maria, Lucy, Gretchen, Michelle, Joanna e chissà quali altre persone ancora. Se le era dimenticate anche lei, come si era dimenticata della persona che era davvero.
Faceva fatica a rammentare il suo nome di battesimo... Margaret, sì. Margaret Francis Winter. Ma era troppo tempo che non lo utilizzava più. Ormai passava da un lavoro all'altro, senza pause, era sempre una persona diversa, che viveva in un luogo diverso e conosceva persone diverse che doveva inevitabilmente abbandonare nel giro di poche settimane.
Ed ecco la sua nuova identità, Emily.
Si alzò per sistemare nella borsa il documento. Una pistola con silenziatore fece capolino appena la aprì. La sfilò e la appoggiò con cura sul letto.
Un tintinnio fece cadere la sua attenzione su un piccolo oggetto argentato che si era incastrato nel calcio dell'arma. Emily lo prese in mano e lo fissò. Era un braccialetto. Glielo aveva regalato Andrew Cunningham solo tre giorni prima.
Andrew era il figlio di un ricco banchiere, e lei lo aveva conosciuto mentre stava addosso al padre per conto degli uomini per cui lavorava. Avrebbe dovuto trovare un modo per infiltrarsi nel sistema della banca e permettere loro di inserirvisi, il motivo non lo sapeva. Non le interessava, l'importante è che il lavoro fosse privo di rischi e che la pagassero in contanti.
I rischi invece c'erano stati questa volta.
Andrew si era invaghito di lei ed Emily, tentando di sfruttare questo imprevisto, aveva alimentato la sua passione. Del resto non era difficile per lei assecondare gli uomini.
Voce suadente ed incantatrice e corpo mozzafiato erano le carte vincenti se si voleva raggiungere il loro letto.
Come aveva sperato grazie al suo rapporto con Andrew le fu più facile avere accesso alla banca ed era quello ciò che le importava. Il resto lo avrebbe fatto la sua abilità di spia e di infiltrata.
Non c'era voluto molto per fare ciò che i suoi mandanti le avevano chiesto e, prima che si alzasse il polverone sarebbe sparita. Normale amministrazione.
Ma questa volta si era fatta prendere dagli scrupoli e aveva aperto troppo la bocca con Andrew rischiando di far saltare il piano.
Per fortuna ora era lì in quella camera d'albergo. Era fuggita lontano e i soldi erano in una sacca sotto il letto.
Emily si tolse la giacca nera e rimase solo con un elegante tubino senza maniche e con un grande decolletè. Stava per togliersi anche le scarpe con i tacchi, quando bussarono alla porta. Aveva richiesto il servizio in camera, finalmente era arrivato. Con tre saltelli fu alla porta ed aprì. Non ebbe nemmeno il tempo di capire quello che stava succedendo. Una mano possente le afferrò il collo e cominciò a stringere talmente forte che sembrava volesse schiacciarglielo. Le si annebbiò la vista per qualche secondo. L'uomo misterioso che tentava di strangolarla l'aveva spinta in camera e sbattuta contro un muro facendole sbattere la testa.
Emily voleva urlare, ma la voce le moriva in gola, tentò di scalciare, ma ormai le forze cominciavano ad abbandonarla. Con tutta l'energia che aveva in corpo tentò di graffiare la mano dell'assalitore, ma con orrore scoprì che indossava un paio di guanti in pelle neri. L'assassino, senza spostare la sua mano dal collo, la buttò sul letto e le avvicinò la bocca ad un orecchio sussurrando: «Un ultimo regalo da parte di Andrew...»
Emily strabuzzò gli occhi, tentò di respingere l'uomo mettendogli le mani sul volto, si dimenò più che potè per liberarsi dalla stretta mortale, ma era troppo tardi.
Questa volta non poteva scappare.

   
 
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