Perché non conosco ancora l'amore?
Non esiste in me quella sensazione?
Pian piano, voglio conoscere un amore immutabile
e stringo a me quella sensazione che si è dischiusa
Cos'è l'amore?
L’arc~en~ciel,
What is love?
Io amo Hermione Granger.
O almeno, questo è quello che ho sempre creduto da quando ero al terzo anno.
Come contraddirmi? Guardateci: a litigare come due sposi provati da diversi
anni di matrimonio. Lo dicono tutti. Lo dice amorevolmente mia madre, lo dice
con allegria Ginny, lo dice persino Harry, anche se il suo sorriso ha un che di
tirato e un po’ triste.
O forse è l’immagine della mia mente ossessivamente gelosa.
Geloso. Geloso. Geloso.
Non è una novità, e allora?
Ci tengo solo a sottolineare che quando una cosa mi spetta deve essere mia.
Hermione mi spetta. Che Ginny la smettesse di frequentare diecimila ragazzi
diversi mi spettava. Sperare che non si mettesse per forza con il mio migliore
amico mi spettava un po’, specialmente per come è finita.
Oh, insomma, mi spetta. Almeno lei.
Non posso accontentarmi solo di qualche vittoria a scacchi, accidenti.
Saremo felicissimi noi quattro: Ron e Hermione Weasley, Harry e Ginny Potter.
Dico bene?
Insomma, il protagonista ha l’aitante ragazza, il suo migliore amico ha il
rapporto d’amore-odio.
Quindi ogni tassello è al suo posto, e tutto fedelmente in casa Grifondoro.
E allora spiegatemi una cosa.
Perché anche se lei è al mio fianco, continua a guardare Harry con un terrore
che sono certo, domanda quando Harry sparirà nel nulla senza una parola d’addio?
E poi quei loro sguardi. Accidenti.
Come. Diavolo. Fa?
Come diavolo fa Harry a chiarire le cose con lei con una
semplice occhiata?
Mi spiegate perché, se sono io quello che sfornerà con lei tanti figli dai
capelli rossi, la futura Miss Weasley ha la perfetta capacità di nascondermi
(anche non volendo) i suoi pensieri e rivelarli a Harry con una naturalezza
sconcertante?
Sbuffo, e non posso trattenermi, quando vedo Hermione lanciare l’ennesima
occhiata comprensiva a Harry, che si limita ad annuire, un po’ tirato. Ecco,
con un solo cenno, Hermione gli avrà ricordato quanto può contare su di noi.
Si gira e mi guarda accigliata.
Ecco, anche se devo ancora tradurre ogni singola parola dal dizionario
Ciò-che-Hermione-dice e Ciò-che-Hermione-pensa, questo ho imparato a capirlo.
Smettila con le bambinate, Ronald, ci
sono problemi più importanti.
Come uccidere Voldemort e trovare gli Horcrux. Annuisco
vagamente e mi rimetto a leggere un libro con svogliatezza.
Per chi non lo sapesse: abbiamo fatto finta di tornare ad Hogwarts (che non è
stata chiusa) per prendere materiale utile e per poter fuggire con più comodità,
che alla tana non sarebbe possibile.
Capire dove quei dannati…cosi…possano essere è un bel problema. Quello è un
problema. Non le arringhe mentali di un ragazzo geloso.
E amen. Hai ragione.
Annuncio ugualmente che vado a fare una passeggiata, perché non riesco a
concentrarmi. Hermione mi lancia un’occhiata severa che ha sempre e solo
riservato a me e sospira, prima di tornare sul libro. Quella di Harry ha un’ombra
di colpevolezza.
Scuoto la mano e mi allontano.
La verità è che non so cosa pensare.
Avete mai voluto una cosa per veramente tanto tempo, solo perché vi spettava?
Beh, io volevo veramente Hermione.
Capiamoci, non è che ora stiamo insieme. Solo che ormai è lì, lì. Devo solo trovare il coraggio di
dirglielo, no? Infondo lei era molto gelosa di Lavanda, quindi non c’è
assolutamente nulla che possa mettersi in mezzo a noi.
Ho desiderato tanto essere Harry.
Noi siamo un trio si, ma tante, tante,
volte mi sono sentito come una pedina di secondo piano. Come se fosse una
storia che non mi appartiene del tutto.
Ovunque accadesse qualcosa erano Harry e Hermione. Era Harry quello che per
primo urlava il nome di lei, lui che, con un troll che gira per scuola si fa
venire in mente che Hermione non lo sa. A lui che Hermione ha gridato “ce l’hai
fatta!” al secondo. Erano loro a salvare Sirius. E’ stata lei a fidarsi di
Harry, a stargli accanto, e questo Ginny lo sa meglio di me. E due anni fa…
Beh devo continuare?
Poi…amore, amore,
amore. Che diavolo significa?
Quand’è che si ama? Quand’è che un’amicizia è più che un’amicizia?
Quando che il cuore ha fatto un passo da cui non può più tornare semplicemente?
E’ amore, quello per Hermione?
E’ amore, il suo per Harry?
Vorrei essere al posto di Harry, come Ginny vorrebbe essere al posto di
Hermione.
Ma non accadrà mai. Non capisco Hermione. Non la capisco, quanto lei non
capisce me. Come sono, chi sono e…
Basta, lancio un sasso nel lago che
sprofonda verso il basso, increspando la superficie argentina d’acqua e non ci
penso più.
- Attento! Non sai cosa potresti risvegliare! -
Mi giro di scatto, sorpreso.
Luna Lovegood sta davanti a me, il cavillo stretto sotto le braccia, i capelli
biondi sulla schiena e lo sguardo sognante, come al solito. Sposta i suoi occhi
su di me e so che mi leggerà di nuovo al centro.
- Litigato ancora? – domanda, con semplicità – Dovresti essere più gentile. -
Scuoto il capo e lancio un altro sasso. Non si sveglia nulla.
Luna fissa il lago, con la stessa espressione di poco prima, solo un po’ più
serena.
E’ carina, anche con la collana di tappi. E’ strana si, ma simpatica.
Sposta i suoi occhi grandi su di me. Una folata di vento le alza i capelli.
E’ un’immagine che mi è rimasta impressa. Mi ha un po’ colpito.
Non ti ho mai chiesto. Né preteso.
Scuoto le spalle.
- Non abbiamo litigato. -
Annuisce, piano.
- Cos’è che allora ti da fastidio? -
Un’immagine nitida. Gli occhi luminosi di Hermione per un complimento di Harry.
Non voglio essere tagliato fuori, l’ho sempre saputo. Mi sono dovuto imporre.
Ginny si è dovuta imporre. Ci siamo imposti tutti.
- Non saprei. -
Scuoto ancora le spalle, nervosamente. Sento che a lei è difficile mentire. E’
troppo schietta. Troppo per i miei modi così riluttanti a parlare direttamente.
Parlarsi in faccia è una cosa da adulti.
Io sono un ragazzino, capito?
- Non sei mai gentile. – riprende. Mi massaggio il collo, e non dico nulla. Ha
ragione.
- Lo so.- sbotto. Lei solleva un sopracciglio.
Giro la testa. Appunto, hai ragione.
- Padma era ancora arrabbiata l’anno scorso. -.
Padma, povera ragazza.
Il peggior ballo scolastico della sua esistenza, nonché l’unico.
- Ma sei divertente. – e sbotta in una risata un po’ sguaiata, probabilmente
ricordando qualcosa che a me sfugge – Io sarei stata seduta volentieri accanto
a te, per tutto il ballo, a sentirti bofonchiare contro Victor Krum. -
Sorride ancora. Socchiude gli occhi e scuoto la testa.
Luna Lovegood, penso.
E’ matta.
Sarebbe molto carina, se si sistemasse.
Luna Lovegood, mi dico. Non ha l’intelligenza di Hermione. Non è bella. E’ un po’
folle e non è neanche una Grifondoro.
- Posso bofonchiare quanto a lungo vuoi. -
Luna ridacchia, e si caccia i capelli dietro l’orecchio, dove sta la bacchetta.
Si, penso, è molto carina.
Tutt’ora non so cos’è l’amore.
Ma ho fermamente intenzione di scoprirlo.