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Autore: saramichy    19/07/2011    1 recensioni
Scritta per il concorso One-shot dell'estate. Una piccola storia su cosa ne pensa Harry dell'estate.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Ho avuto questa piccola idea per il concorso one-shot dell’estate, non ho mai scritto una one-shot e nemmeno in questo fandom ma c’è sempre una prima volta così eccomi qui. Spero che vi piaccia.



ODIO L’ESTATE



E’ estate e per un normale ragazzo di diciassette anni questa dovrebbe una delle migliori stagioni ma non per me, mi presento io sono Harry Potter e non sono un normale ragazzo babbano. Sono un mago e per me la parola estate viene associata solo a brutti ricordi, voi non capirete ma per me l’estate è una tremenda tortura. I ragazzi babbani possono gioire di questa stagione, sono a casa da scuola e non devono fare i compiti, possono uscire con i loro amici, far tardi la sera ma per me estate significa solo casa Dursley, in altre parole una prigione. I miei genitori sono morti quando io avevo un anno più o meno e da allora sono stato cresciuto dalla sorella di mia madre, Petunia non è certo la zia che un bambino si aspetterebbe di avere, non mi ha mai dimostrato amore e da quando sono entrato nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts è diventata peggio. Per me la scuola è una casa, l’unica che io abbia mai avuto dai miei ricordi, l’estate quindi dover lasciare i miei amici e rinchiudermi in casa è la peggior condanna che mi si possa infierire.

Mi ricordo che la mia estate prima di Hogwarts è stata pessima, gli zii avevano deciso di portare Dudley al giardino zoologico e si erano dovuti portare dietro anche me, visto che la vicina di casa non poteva badarmi come invece era solita fare. Arrivati al giardino zoologico eravamo stati a vedere tutti gli animali e poi io e Dudley ci eravamo fermati a fissare i serpenti. All’improvviso il vetro si era dissolto nel nulla e Dudley era caduto dentro la teca e poi così come era sparito il vetro era ricomparso chiudendo dentro Dudley. Io non avevo davvero ancora capito che cosa fossi, ma ricordo perfettamente che gli zii avevano dato la colpa a me ed io non avevo capito il perché. Scoprii dopo varie settimane che ero un mago e che avrei dovuto frequentare la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, ma chissà perché gli zii non erano molto d’accordo su questo. Tentarono in ogni modo possibile di evitare che io potessi andare là, arrivarono persino a decidere di cambiare casa ma alla fine io ci entrai lo stesso.

Voi capirete perfettamente che la cosa fino a qui poteva sembrare tranquillamente una comune estate andata male ma durante la mia prima estate a casa dopo la scuola le cose peggiorarono. Gli zii erano diventati intolleranti ad ogni cosa che facevo, mi avevano addirittura richiuso in camera senza cibo ed erano addirittura arrivati a chiudere la mia finestra con delle inferiate in modo che non potessi più scappare. Era successo il finimondo quando zio Vernon aveva invitato a cena i suoi datori di lavoro e mi aveva rinchiuso di sopra in camera, non voleva che si sapesse che aveva quel genere di nipote, capite un mago che per lui equivaleva a svitato. Durante la serata avevo ricevuto la visita di un elfo domestico di nome Dobby che voleva mi ritirassi da Hogwarts, aveva minacciato di fare magie in casa mia e non potevo di certo sapere che faceva sul serio. Infatti era sgattaiolato fuori dalla camera ed aveva fatto cadere la stupenda torta che mia zia Petunia aveva fatto sulla testa del datore di lavoro di zio Vernon e la colpa era ricaduta su di me, come al solito. Naturalmente ero riuscito a tornare ad Hogwarts grazie all’aiuto del mio migliore amico Ronald Wesley e dei suoi fratelli più grandi che erano venuti in mio soccorso.

Voi lettori penserete che non posso mettermi ad odiare una stagione solo per qualche piccolo screzio con i miei zii ma provate a capire anche me, in estate vivo in una casa dove nessuno mi vuole bene, dove nessuno mi ama ma i problemi non sono solo questi. La mia seconda estate dopo la scuola è stata addirittura peggiore della prima, gli zii avevano ospitato a casa la sorella di zio Vernon, la zia Maggie. Quella donna mi ha sempre odiato e ancora adesso non ne capisco il motivo e quel giorno quando si presentò a casa continuò a riempirmi di insulti, ma quel che fece scattare la molla fu che prese a insultare i miei genitori. Non ci vidi più dalla rabbia e mi lasciai trasportare dal momento, usai la magia su di lei e la feci gonfiare come un pallone e lei volò letteralmente via. Sapendo perfettamente che la magia fuori dalla scuola era vietata prima dei sedici anni, presi la decisione di andarmene da casa e fu allora che scoprii l’esistenza del mio padrino Sirius Black che a quel tempo pensavo fosse responsabile della morte dei miei genitori. Ero stato fortunato però il ministro della magia era troppo occupato a dare la caccia a Sirius, per occuparsi di espellere me dalla scuola e così avevo potuto frequentare il mio terzo anno.

Niente male vero? Le mie estati erano una peggiore dell’altra e infatti anche la seguente non andò meglio. Ero eccitato per la prima volta in vita mia di passare una parte dell’estate insieme ai miei migliori amici, Ron ed Hermione, ma presto scoprii che la sfortuna mi perseguitava. Stava andando tutto bene, eravamo appena stati alla finale della coppa del mondo di Quiddità e ci eravamo ritirati nella tenda del signor Weasley. All’improvviso si sentirono delle urla provenire da fuori la tenda, pensavamo che fossero dei festeggiamenti ma ci sbagliavamo di grosso. Uscimmo dalla tenda e ci ritrovammo davanti delle persone incappucciate che incendiavano ogni cosa che giungesse loro a tiro, solo dopo avrei scoperto che quelli erano i Mangiamorte, i seguaci di Voldemort, il mago che aveva ucciso i miei genitori. La cosa più inquietante però fu che nella tremenda confusione che seguì quel momento io persi i miei amici e mi ritrovai steso per terra con attorno gli uomini del ministero. Mi stavano accusando di aver richiamato il Marchio Nero, il simbolo di Voldemort, ma dico io vi sembra normale? Come se un ragazzo che ha perso i genitori per colpa di quell’uomo potesse veramente inneggiare a lui!

Si lo so starete pensando che in fondo i miei non sono grossi problemi ma per un ragazzino ogni problema è insormontabile. Pensate che poi la mia quarta estate è stata la peggiore, come se non bastasse il fatto di aver appena rivisto rinascere il mago che ha ucciso i miei genitori, ho dovuto sopportare di starmene tranquillo a casa degli zii quando non sapevo che cosa stesse succedendo. Nessuno dei miei amici quell’estate si era fatto sentire o quando lo facevano sembravano essere evasivi, persino Silente non si era fatto vivo e come se tutto questo non bastasse erano iniziati gli incubi. La ciliegina sulla torta però fu l’attacco dei Dissennatori che dovetti subire e che fortunatamente riuscii a sconfiggere, ma quello fu l’inizio del processo da parte del ministero per screditarmi. Dovetti persino subire un processo quell’estate per potermi fare ritornare a scuola, in fondo ero solo un ragazzo di quindici anni ma a loro non era mai importato.

La mia quinta estate non passo molto meglio della precedente, ero dovuto tornare dagli zii, Silente diceva che era importante che io passassi almeno l’estate in quella casa, serviva a proteggermi. Poi per lo meno quella fu un’estate piena di sorprese, Silente mi portò in giro con lui e mi rivelò il mio compito. Dovevo distruggere gli Horcrux, parti dell’anima di Voldemort per poi uccidere anche lui, era un fardello troppo pesante per un ragazzino di sedici anni e avrei anche potuto morire nel tentativo.

Ed ora eccomi qui nella mia sesta estate e sono arrivato alla conclusione che la odio. Odio l’estate perché per me non è mai stata la stagione fortunata. Odio il fatto che in quest’estate potrei perdere tutto, odio il fatto che dovrò abbandonare tra qualche giorno la casa che mi ha visto crescere e odio il fatto che probabilmente questa sarà la mia ultima estate.
  
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