L A MAGIA
DELL’ESTATE.
L’estate.
L’estate era la stagione più amata di
tutte e forse un motivo c’era, non credete?
Le scuole erano chiuse, l’aria era calda
il mattino e fresca la sera; sulle
strade si potevano sentire le grida felici dei bambini che giocavano tra loro e
la natura era al massimo dello splendore.
Cosa poteva esserci di più bello?
Il mare.
Le vacanze al mare.
Il mare regalava esperienze nuove e
soprattutto magiche; forse è proprio grazie al mare se nascono nuovi e
travolgenti amori.
Ebbene forse è proprio il caso della nostra
storia, la storia di un Dio che era troppo impegnato a superare gli Dei per
potersi accorgere della dolce camelia che aveva al suo fianco.
“Sono troppo
insignificante; per lui sarò sempre la povera camelia che non ha nessun
profumo…”
***
19 Luglio. Tempo sereno. Ma il tempo,
a Death City, poteva cambiare molto velocemente come se fossimo in montagna.
-Yahooooo!
Il Dio è arrivato sulla spiaggia! Tremate tutti! Mi impossesserò di questo
posto!-
-Si, si come
vuoi tu. Ehi Soul lì c’è un angolo di spiaggia per noi, andiamo!- Maka ignorò completamente Black Star,
già esaltato di mattina, per poter trascinare l’albino verso la riva libera.
-Mi stai
forse ignorando?! – chiese l’assassino con aria incredula.
-Amico
abbassa la voce sono le nove del mattino, non è cool
gridare a quest’ora.- rispose Soul con il suo tono di voce caldo e tranquillo
sedendosi sul telone che Maka aveva appena messo.
-Ehm, ti
spiace alzarti?- chiese la bionda mettendo le mani sui fianchi.
-Emh, si
tantissimo.- rispose l’arma con semplicità.
Maka alzò
gli occhi al cielo, poi alzò un pugno in aria e lo colpì forte sulla testa.
–Idiota almeno metti il tuo telone!-
-Ma sei
matta?! Insomma una ragazza dovrebbe essere più gentile!-
-Oh, ma io
ci sono andata piano con te!-
-Mi hai
quasi ucciso!-
-Maaaaka chop!- la bionda fracassò il capo di Soul con un libro
pesantissimo che teneva sempre con se e poi sorrise, nervosa.-No, questo è
quasi uccidere.-
-Mi stante
ignorando???!-i l ragazzo dai capelli celesti era pronto a fare uno dei suoi
micidiali urli quando sentì Tsubaki ,dietro di lui,
che lo affiancava.
-Black Star
perché non prepari il tuo numero per l’ora di pranzo? Così ci sarà più gente che,
visto che tutti staranno in spiaggia a
mangiare, avrai più occhi per te.-
Il ragazzo
ci rifletté qualche secondo e poi
sorrise soddisfatto. –Hai ragione! Sei un vero genio Tsubaki!
– le batté una mano sulla spalla e si girò verso il mare mentre la mora era
arrossita leggermente sulle guance.
Il contatto che
aveva con lui quando non era un’arma era più intenso che mai…
Black Star
stava per avviarsi verso Soul quando però
si girò indietro, con sguardo annoiato.
-Allora Kid? Che fai ancora lì?-
Il moro,
insieme alle sue due buki, stava all’entrata della
spiaggia e guardava la riva.
-Dobbiamo
metterci esattamente al centro della spiaggia, per equilibrio!-
-Non fare lo
scemo!- disse Liz guardandolo. –E’ occupato il posto
che dici, vedi?-
-Io sono uno
Shinigami! Devono lasciarmi il posto!-
La bruna lo
guardò e poi lo trascinò verso il gruppo, anche se si dimenava come una
scimmia, seguita da Patty che rideva contenta.
-Fantastica!
Che pace!- esclamò Maka alzando le mani verso il
cielo, seduta sotto l’ombrellone. –E’ un vero paradiso!-
-Si, per un
fico come me questo è il posto ideale.- disse Soul,anche lui sotto
l’ombrellone, con le mani dietro la nuca.
Tsubaki
sorrise dolcemente, annuendo concorda ai loro discorsi, mentre disponeva le
bibite nelle borse termiche. Kid stava cercando di disporre
l’asciugamano sulla sabbia in modo perfettamente simmetrico ma poi arrivava il
vento che gli rovinava il lavoro e lo Shinigami
perdeva la pazienza ogni volta mentre Liz, vicino a
lui, scuoteva il capo senza speranze.
-Fatto, ci
sono riuscito!- dichiarò il moro alzandosi con sguardo trionfante.
-Hai fissato
l’asciugamano con i chiodi.- disse Maka guardandolo.
-Si, e
allora?-
La bionda
non indagò e si girò verso il mare.
-Ehi Kid ho fatto un castello di sabbia!- urlò Patty sulla riva.
-Fammi
vedere, Patty! Lo sai cosa pretendo da…oh, ma..è fantastico Patty!- infatti la
bionda aveva creato un autentico castello di sabbia, alto e perfetto.
-Non capirò
mai come fa!- esclamò Soul con occhi sgranati.
-Castello!-
canticchiò Patty sorridendo mentre Liz guardava
l’opera contenta.
Kid si
avvicinò e scrutò bene il castello e poi sbiancò. –Come hai potuto! Dio santo,
è di 1,5 cm più alta la colla di destra che quella di sinistra! Liz, vieni! Abbiamo bisogno di tutto l’aiuto possibile per
fare un lavoro perfetto!E’ questione di vita o di morte!-
-Oh no…-
-Si! Kid che aiuta a fare i castelli di sabbia!- urlò Patty
sorridendo contenta.
-Pazzesco…-
disse l’albino guardando la scena.
-Già.-
-Yahhooooo!-
-Black
Star! Dove eri finito?-
-Ho fatto
quattro passi e la mia mente ha avuto un’idea geniale!-
-Quale
mente?- intervenne Maka sorridendo furba. L’assassino
la fulminò con lo sguardo e poi sorrise trionfante. –Soul ti sfido a fare una
gara di nuoto! Vedremo chi è più veloce in acqua!-
-Tsk…stai
parlando con il campione di nuoto caro Black Star.- rispose l’albino alzandosi e mettendosi le mani sui
fianchi.
-Lo vedremo
! Yahooo Tsubaki guarda
come so nuotare bene!-
La ragazza
arrossì un po’ sulle guance e, abbassando lo sguardo, annuì. –Si…-
Maka, alla
quale non era sfuggito il gesto, alzò un sopraciglio sorridendo.
Intanto i
due ragazzi si erano messi in posizione di partenza sulla riva.
-Tre…due…uno…via!-
l’assassino urlò ed entrambi partirono, a velocità supersonica, a fare la gara
di nuoto fino a largo.
Maka li
guardò e sospirò.
Idioti.
Si girò
verso Tsubaki e le sorrise.
-Ti va di
farci un bagno tranquillo?-
-Si!- la
mora sorrise contenta mentre si toglieva il pareo che nascondeva il suo costume
a due pezzi, nero, con una grande stella gialla sul seno destro. Il suo simbolo.
Appena
entrambe furono in acqua sorrisero deliziate.
-Magnifica…non
trovi?- chiese la bionda muovendo le
braccia così da galleggiare.
-Si,
fantastica.- sorrise la camelia bagnandosi i suoi lunghi e neri capelli.
Restarono in
silenzio per qualche minuto quando Maka si girò verso
di lei per parlarle.
-Posso farti
una domanda?-
-Eh? Oh, ma
certo.-
La Meister ci rifletté
qualche secondo e poi sorrise. –Ti piace Black
Star? – chiese a bruciapelo.
Tsubaki la
guardò allibita, rossa in viso, con occhi sgranati.
Eeeeeeeeeh?
-Eeeh?! C-cosa? M-ma M-Maka
c-cosa di-dici!-
-Oddio,
allora avevo ragione!- disse la bionda radiosa.
-Sei cotta
di lui!-
-N-non è c-come pensi!!-
-Oh, invece
è proprio come penso io!-
-M-Maka…-
-Dai andiamo
a dirglielo!-
-No, t-ti
prego!-
-Si dai è solo questione di…-
-Annuncio a tutti i bagnanti: uscire
immediatamente dall’acqua; poco distante da qui una nave ha perso quantità di
materiale nell’oceano che farà aumentare il livello del mare in modo
preoccupante.-
L’annuncio,
fatto dal megafono, mandò molti nel panico e tutti cominciarono a uscire fuori
dall’acqua.
-Tsubaki
hai sentito? Andiamo a riva!-
-S-si!-
Le due,
insieme ad altre persone, cominciarono a nuotare in avanti prima che le onde
alte e la corrente potesse trascinarle
via.
Stavano
entrambe per uscire dalla riva quando qualcuno cominciò a gridare. C’era un
caos incredibile.
-Oddio, ma
quella donna…-
-Quella
donna sta affogando!- Tsubaki non ci pensò due volte
e tornò indietro;il suo spirito e animo coraggioso le avevano sempre insegnato di
non lasciare nessuno indietro; quella donna non riusciva nemmeno a stare a
galla.
-Aiutatemi!-
La mora si
avvicinò e la prese per le spalle. Cavolo, era incinta!
-Non si
preoccupi signora, ci sono io con lei!- la camelia si guardò intorno,
preoccupata, e vide che dei bagnini stavano venendo da loro per soccorrerle.
-Ecco
guardi! Stanno arrivando i soccorsi non deve temere!-
-Io…ti
ringrazio molto sei una brava ragazza…-
-Si figuri.-
sorrise Tsubaki con dolcezza.
Dopo qualche
secondo i bagnini arrivarono e tesero la mano alle due.
-Prima la
signora. È incinta.-
La signora
venne lentamente fatta salire a bordo del canotto e poi due uomini cercarono di
aiutare la ragazza ma, appena lei si avvicinò per salire, il mare scatenò la
sua ira:
l’acqua
ormai era molto mossa, la corrente trascinava senza perdono e il vento ululava.
Tsubaki venne trascinata lontano ma cercava di tenere
la testa alta. Il tempo era peggiorato improvvisamente.
-Signorina!-
-Portate via
la signora! È pericoloso!-
-Ma se non
l’aiutiamo, lei …-
-Andavene!-
urlò la mora che dopo un attimo cercò di sorridere.-Io me la caverò!-
Un'altra
folata di vento fece allontanare Tsubaki verso la
deriva .
-Cavolo…andiamo!-
i bagnini, con fatica, riuscirono a portare il battello che traballava
pericolosamente sulla riva.
Maka, Kid, Patty, Liz, Soul e Black Star stavano sulla riva e accorsero dai bagnini.
-Che
succede?-
-Come ha
fatto a cambiare il tempo così in fretta?!-
-Dov’è Tsubaki?-
Un bagnino
si fece avanti e sospirò guardando il mare. –E’ in acqua. Ma la corrente è
troppo forte; la corrente spinge verso il centro come un risucchio e il vento
soffia dalla parte opposta. È impossibile raggiungerla.-
-Che cosa?!-
urlò Maka indignata.
-E voi
sareste dei bagnini?!-
-Dannazione,
è il vostro lavoro; dovreste possedere tutti i mezzi necessari per aiutarla, no?!-
sbraitò Soul afferrando uno di loro per
le spalle e scuotendolo.
Nessuno
rispondeva e intanto Black Star si era precipitato
sulla riva guardando da tutte le parti, terrorizzato.
No. Cazzo non era possibile, non lei!
-Dobbiamo
fare qualcosa!-urlò Kid sovrastando la voce del vento
sempre più forte.
L’assassino
cercò di stare calmo, di pensare a mente fredda.
Cercare l’obiettivo e agire
velocemente.
Aguzzò la
vista con il cuore che batteva a mille e poi la vide; fu solo per un attimo ma
vide la testa della sua arma che cercava di stare a galla per poi esser
inghiottita dalle onde.
-No! Cazzo Tsubaki no!- il Meister si buttò
in acqua e cominciò a nuotare come un pazzo dove aveva visto la ragazza.
-Black
Star!-
-Torna
indietro ragazzino, è pericoloso!!-
Ma non ascoltava nulla. Non ascoltava
più niente. Doveva salvarla. Solo questo.
Si immerse
sotto l’acqua e cercò di raggiungerla anche se la corrente era forte.
Era per lei, solo per lei!
Ad un tratto,
nuotando, la trovò ormai priva di sensi che sprofondava lentamente ; leggiadra
ma come morta.
No! Era viva, doveva esserlo!
Nuotò
disperato e l’afferrò per il polso e l’attrasse a se.
Doveva salvarla , solo questo.
***
-Che
succede?!-
-Ma quello…è
Black Star!-
-Sei
sicura!?-
-Si guarda!-
Il ragazzo
avanzava lentamente sulla riva con Tsubaki tra le braccia; sembrava una scenda film;
Black Star
aveva uno sguardo serio sul volto, quasi da far paura: serio, come un vero assassino, eppure così
terrorizzato.
-Fate
largo!- il ragazzo posò la ragazza delicatamente sulla sabbia e la guardò per poi cominciare a scuoterla.
-Ehi…Tsubaki?-
La ragazza
era rimasta in silenzio. Era pallida e non respirava.
-Cazzo…non
fare così ti prego…ti prego!-
-Black
Star…-Kid si avvicinò ma l’assassino alzò di scatto
il capo.
-Non ti
avvicinare! Nessuno deve avvicinarsi a Tsubaki!-
Tutti
rimasero in silenzio a guardare la scena. Il
ragazzo era come impazzito. La scosse e cercò di animarla ma non sputava
nulla poi la guardò in viso, disperato.
-Ti prego, piccola
mia …- parlava senza riflettere. –Torna da me…-
La ragazza
rimaneva impassibile forse sempre più pallida.
Stava morendo; la stava perdendo.
No, mai.
Come spinto
da una forza più grande di lui, non sapendo nemmeno che potesse fare una cosa
del genere, si avvicinò a lei e le prese la nuca, saldamente, e avvicinò il suo
viso attappandole il naso per poi, delicatamente,
immetterle l’aria che aveva con un dolce bacio.
Nessuno
diceva nulla, sorpresi di quanto fosse bravo e di quanto fosse dolce.
Era concentrato; nulla sembrava
potesse distrarlo. Era come se non mettesse solo l’aria in lei, ma anche la sua
anima, il suo cuore con un solo pensiero nella mente.
Vivi.
Ad un tratto la sentì irrigidire e piegarsi in
avanti , sputando l’acqua di mare.
-Tsubaki!-
urlò il ragazzo sorpreso ma radioso.
Tutti applaudirono
e fecero esclamazioni di gioia mentre la ragazza tossiva ancora e riprendeva
fiato.
Grazie al cielo…
-Black Star…-
-Shh, non
dire nulla.- disse il Meister posando la fronte su
quella di lei. –Va tutto bene…-
-Scusa se ti
ho fatto preoccupare…-
-Non preoccuparti,
riposati. Avrai la tua ramanzina appena ti sentirai meglio.- scherzò lui a voce
bassa.
La mora rise
un po’ e poi si appoggiò alla sua spalla chiudendo gli occhi.-Grazie per avermi
salvata.-
Appena scivolò
nel sonno il ragazzo, incurante di chi gli stava intorno, le prese la mano.
-Grazie a te
piccola, grazie a te…Se fossi morta non avrei avuto più una ragione di vivere,
credimi. Ti amo.-
***
Maka
guardava la scena sorridendo con Soul accanto.
-Doveva
proprio accadere una cosa del genere per dichiararsi?-
-Oh bhe, la vita è imprevedibile.-
-Si ma
proprio un incidente?-
-Non è stato
l’incidente Maka, credimi.- l’albino sorrise
guardando la giovane coppia riva con Black Star che
stringeva con amore la sua arma che dormiva beata.
-E’ la magia
dell’estate che li ha definitivamente uniti.-
-Angolo Autore-
D:
ok voglio partecipare al concorso
>.<
ragazzi SHS l’aggiornerò promesso ma
ho tipo un milione di cose da fare ç__ç perdonatemiii
voglio far partecipare la ff per la one shot
dell’estate, spero vi sia piaciuta.
La ff è per
il mio Black che adoro da impazzire! È per te la ff solo
per te perché mi stai accanto in questi giorni! Ti adoro grazie di esistere! Davvero
<3
E anche a te Vale409 *__* grazie di tutto!
Ora scappo un bacione a tutti vi amo!
Trisha_elric.