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Autore: SunnySideOfTheStreet    19/07/2011    1 recensioni
Il primo giorno di lavoro di Arthur Weasley... oh, che sogno! Finalmente quello che ha sempre voluto!!!
Storia classificatasi settima a pari merito su venti posizioni al "1h contest" di mazza94
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Arthur Weasley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Questa storia si è classificata settima a pari merito su venti posizioni al 1h contest di mazza94. Sotto riporterò il giudizio. Si trattava di scrivere in un'ora una storia su un prompt a caso, e il mio era "Ministero della Magia". Non sapevo cosa scrivere, finché non mi è venuta un'idea...



Arthur Weasley era assolutamente estasiato. Quello era un posto spettacolare. Mentre Perkiss, il suo nuovo collega, parlava lentamente delle mansioni che avrebbero dovuto svolgere, Arthur aveva gli occhi tondi come piattini da tè cercando di registrare ogni dettaglio.
«Nostro compito è evitare che la gente si faccia del male con gli aggeggi Babbani… A questo proposito, stiamo provvedendo a preparare un vademecum con tutto l’indispensabile da sapere per coloro che vogliano provare a…»
Era proprio come diceva la professoressa Oloffson: viti, spinne, oggetti di prastica, matite, allampadine, foto che non si muovevano, strani vestiti e persino alcune banco-note. I Babbani erano pieni di cose affascinanti. E lui sarebbe vissuto in mezzo a questi meravigliosi oggetti per tutta la vita! Oh, era incredibile!
«…naturalmente, non sempre le fiamme ossidriche risultano mortali, tuttavia non tutti padroneggiano l’Aguamenti, per cui in questi casi…»
Avrebbe lavorato alacremente per promuovere la pace fra le due comunità; avrebbe imparato a usare tutti i loro complicati oggetti (anche se già sapeva che i vestiti che usavano gli avrebbero creato molti problemi); avrebbe aiutato gli altri maghi a destreggiarsi nel traffico e a riconoscere i colori dei femafori; e soprattutto, avrebbe appreso tutti i trucchi del mestiere da Perkiss, che sembrava saperla lunga.
«…il sistema scolastico Babbano è profondamente diverso dal nostro e, per molti versi, assolutamente inefficace. I bambini vengono mandati a scuola già dai sei anni…»
C’erano così tante cose da scoprire, così tanto da imparare! E poi, certo, era anche un lavoro di autorità: spesso c’era gente così ingenua da comprare un frighirifiro e provocarci una tormenta di neve accidentalmente; in quel caso, bisognava fare la voce grossa, agire prontamente per ovviare al problema e appioppare una sana multa: bisognava farsi rispettare!
«…senz’altro, le automobili sono poco pratiche, ma molti maghi le considerano appetibili, soprattutto perché, con la giusta fattura, si riesce a farle volare; ora, questo è altamente scorretto, come prescritto dall’articolo 927, comma due…»
Un M.A.G.O. in Babbanologia a luglio e a settembre ecco che già l’avevano assunto al Ministero della Magia! Ufficio per l’Uso Improprio dei Manufatti dei Babbani! Era felicissimo. Già si vedeva, Materializzarsi ogni giorno nel grande atrio, salire in ascensore, aprire la porta dell’ufficio e iniziare entusiasta il lavoro. Ogni giorno una nuova avventura, una nuova sfida! Non stava più nella pelle.
Sarebbe stato un lavoro fantastico.








Giudizio di mazza94

Correttezza ortografica: 9.70/10
Lessico e stile: 10/10
Aderenza al tema scelto: 4/5
Originalità: 10/10
Caratterizzazione dei personaggi e rispetto IC: 10/10
Gradimento personale: 10/10
Totale: 53. 70/55

Una storia ottima sotto molteplici punti di vista.
Nella parte formale hai effettuato due piccoli errori legati a particolari della saga.
L’esame finale della scuola di Hogwarts, il M.A.G.O. (Magia Avanzata Grado Ottimale) è una sigla e va scritto tutto maiuscolo, le lettere intervallate da un segno di interpunzione forte (non m.a.g.o., non MAGO, non mago).
Il termine “Babbano” ha la lettera maiuscola anche quando è utilizzato come aggettivo (ho controllato ^^).
Infine, quando Perkiss parla per la prima volta hai compiuto una piccola dimenticanza:
“Nostro compito è evitare che la gente si faccia del male con gli aggeggi babbani”
Nella frase citata le soluzioni, per risolvere l’errore, sono due: o aggiungi un articolo determinativo prima di “nostro” (il nostro compito è), oppure inserisci i puntini di sospensione a inizio frase, facendo così capire a chi legge che il discorso di Perkiss viene riportato incompleto, che prima egli aveva detto altro.
Per il resto, storia linda. Queste sono piccole dimenticanze, ma che purtroppo fanno scendere il punteggio. Un consiglio, per risolvere il problema dei primi due errori, è quello di consultare sempre i libri, oppure Internet prima di impiegare parole di quel genere.
Stilisticamente la tua storia è davvero apprezzabile.
Ho amato l’impostazione dell’intero testo. Hai scelto di dare voce ad Arthur che riflette su ciò che è per lui significa il suo lavoro, utilizzando però un espediente curioso e davvero astuto: hai intervallato la sua introspezione al discorso di presentazione di Perkiss.
Sembra una cosa da poco, ma non lo è affatto. Un’intera storia piena dell’amore di Arthur per tutto ciò che riguarda i Babbani sarebbe stato decisamente meno originale, e allo stesso tempo un poco più pesante.
Hai spezzato l’atmosfera, senza dubbio, aggiungendo poi anche le adorabili sviste di Arthur riguardo agli oggetti Babbani.
In aggiunta a ciò, hai saputo rendere scorrevole il passaggio dal discorso diretto a quello indiretto, facendo un buon uso dei puntini di sospensione (che io di solito non amo, ma che in questo caso sono stati necessari) e creando un abile parallelismo tra i pensieri di Arthur e le parole di Perkiss.
Anche il lessico è davvero lodevole. Arthur parla degli oggetti Babbani, dicendo sostanzialmente cose vere, ma tu, formalmente, hai scelto di storpiare i nomi, esattamente come fa la Rowling: le banconote diventano banco-note, la plastica la prastica, ecc.
Questa tua accortezza, che forse tu hai tenuto per ravvivare il tono della storia, mi fa anche capire, però, che hai fatto attenzione anche alla forma di ciò che stavi scrivendo, non solo al contenuto.
Per quanto riguarda l’aderenza, vedi forse la prima e unica penalizzazione considerevole della tua storia.
Assegnando il Ministero della Magia ero curiosa di ciò che sarebbe venuto fuori, e sono soddisfatta, senza dubbio,(perché la tua storia mi piace davvero molto); devo dire nonostante ciò che mi sarei aspettata un poco più di attenzione all’ambientazione della trama.
Concorde nel dire che il Ministero è importante ai fini della storia (come potrebbe non esserlo?), ma mi sarebbe piaciuto vedere un poco più dell’ambiente, dell’edificio, della struttura, del clima.
Avresti potuto, ad esempio, dedicare una piccola parte antecedente all’episodio all’entrata di Arthur nel suo luogo di lavoro: mi avrebbe fatto capire che tu, pur essendoti soffermata molto sul rapporto tra Arthur e la Babbanologia, non ti sei dimenticata del prompt che io ti avevo assegnato.
Parli di una matita, di una spina, di elementi Babbani, che sono esattamente l’opposto di ciò che ci si aspetterebbe di trovare in un Ministero della Magia ^^ Forse, addirittura, avresti potuto insistere su questa antitesi!
Originalità e caratterizzazione, comunque, sono perfetti.
Arthur è un personaggio molto poco usato, quindi partivi avvantaggiata, ma –come ti ho detto prima- è il discorso di Perkiss a dare quel qualcosa in più. Questa non si tratta di una riflessione comune di Arthur sui manufatti Babbani, ma bensì della descrizione di un momento davvero originale: quello della sua assunzione.
Arthur è sicuramente Arthur, quello che conosciamo e non possiamo che amare. Ma non ti ho dato punteggio pieno perché hai riprodotto –abilmente, tra l’altro- la caratterizzazione della Rowling, bensì perché ci hai dato una versione fresca di lui, chiara, plausibile se pensiamo ad una versione di lui più giovane. Hai delineato una personalità forte, che spicca, ne hai chiarito i pensieri, rendendoli visibili.
Hai inquadrato i suoi sogni, e, da quello che hai scritto, posso davvero immaginarmelo, ad ascoltare il lento discorso di Perkiss e guardarsi attorno con gioia.
Un’ottima caratterizzazione, senza dubbio: hai ben analizzato il tuo protagonista, gli hai dato vita; il tuo Arthur rimane impresso, con la sua ingenuità e curiosità.
Bravissima, il punteggio relativo al gradimento è pieno, perché non mi era mai capitato di leggere di un Arthur così vero. La tua storia mette buon umore!

Grazie per la lettura, gente!

  
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