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Autore: mangagirlfan    19/07/2011    3 recensioni
[...]Da quando era entrata in quella casa Nel aveva dovuto fare i conti con molti, moltissimi cibi dal dubbio gusto e dalla dubbia forma. Eppure, doveva ammetterlo, alla fine erano sempre buoni. Bisognava solo avere il coraggio di assaggiarli.
Si ricordava la prima volta che Orihime aveva tentato di cucinare un qualcosa di speciale per Grimmjow e lei si era ritrovata a svolgere il ruolo di aiutante e di assaggiatrice ufficiale con risvolti a dir poco inquietanti [...]
Personaggi [Neliel Tu][Inoue Orihime][Grimmjow Jaggerjack][GrimmHime]
AU, Oneshot
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inoue Orihime, Jaggerjack Grimmjow, Neliel Tu Oderschvank
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Tu ed io... Più L'altra! '
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Titolo: Tutto per colpa di un tiramisù
Fandom: Bleach
Personaggio/Coppia: Neliel Tu, Inoue Orihime, Grimmjow Jaggerjack [GrimmHime]
Prompt: # Set Cibo: Tiramisù
Rating: +14
Conteggio Parole: 1170
Riassunto: [...]Da quando era entrata in quella casa Nel aveva dovuto fare i conti con molti, moltissimi cibi dal dubbio gusto e dalla dubbia forma. Eppure, doveva ammetterlo, alla fine erano sempre buoni. Bisognava solo avere il coraggio di assaggiarli.
Si ricordava la prima volta che Orihime aveva tentato di cucinare un qualcosa di speciale per Grimmjow e lei si era ritrovata a svolgere il ruolo di aiutante e di assaggiatrice ufficiale con risvolti a dir poco inquietanti.[...]
Note: AU; One Shot


Ecco, che dire, scrivere questa storia è stato davvero divertente, anche se, come sempre non sono de tutto soddisfatta del capitolo. Il fatto del tiramisù è successo ad un paio di miei amici e così non ho potuto fare a meno di trasportarlo qui, su carta bianca XD
Vi lascio alla lettura di questa cosa, i commenti sono sempre accetti XD

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Tutto per colpa di un tiramisù



Da quando era entrata in quella casa Nel aveva dovuto fare i conti con molti, moltissimi cibi dal dubbio gusto e dalla dubbia forma. Eppure, doveva ammetterlo, alla fine erano sempre buoni. Bisognava solo avere il coraggio di assaggiarli.
Si ricordava la prima volta che Orihime aveva tentato di cucinare un qualcosa di speciale per Grimmjow e lei si era ritrovata a svolgere il ruolo di aiutante e di assaggiatrice ufficiale con risvolti a dir poco inquietanti.
Il Tiramisù non era certamente un dolce così difficile da preparare eppure quella volta era successo il finimondo, a partire dalla panna che avevano voluto aggiungere a tutti i costi nel mascarpone che, a causa del caldo di quei giorni, aveva cominciato a diventare burro. Se si pensava poi alla loro bella pensata che, col calore, il burro si sciogliesse, beh, si può immaginare che fine avesse fatto il dolce alla fine di tutte quelle operazioni di salvataggio estremo per far tornare alla normalità quella cosa decisamente informe. L’avevano tirato fuori dal frigo – come fosse riuscito a sopravvivere fino a quel momento per le due ragazze risultava un mistero, ma si sa, alle volte i miracoli accadono – e quell’ammasso di zuccheri e calorie aveva cominciato a prendere vita. Il mascarpone e la panna sembravano uscire alla terrina come se qualcosa li stesse spingendo fuori a forza e così le due povere disgraziate avevano dovuto dire addio a quello che in potenza sarebbe dovuto essere uno dei dolci più buoni della cucina italiana.
Ed ora, dopo un mese da quell’esperimento mal riuscito, Orihime aveva avuto la bizzarra idea di riprovare, questa volta cercando di non combinare pasticci irreparabili che le avrebbero portate a mettere mano al portafoglio inutilmente. E lei, Nel, non aveva certo il coraggio di dire di no all’amica quando la guardava con quei suoi grandi occhi grigi, sperando di convincerla. Riuscendoci sempre, ovviamente. Nel non era in grado di dirle di no, soprattutto quando si trattava di darle una mano con quel suo fidanzato un po’ troppo suscettibile che portava il nome di Grimmjow. Hime aveva sempre bisogno di una spinta, di qualcuno che le desse una mano nel trovare la fiducia in sé stessa e, la ragazza dai capelli verdi doveva ammetterlo, lei lo faceva più che volentieri.
Stavano girando ormai da ore nel supermercato, ma certi ingredienti erano sempre difficili da trovare. Il mascarpone non cresceva certamente sugli alberi e trovarne uno che potesse essere a buon prezzo ma che non risultasse una mera imitazione non era affatto facile. Così si erano costrette a comprare il trovabile nel supermercato più vicino per poi tornare a casa, posare tutto, ed alla fine precipitarsi in quel negozietto che distava un paio di chilometri dalla loro abitazione dove, ne erano certe, avrebbero trovato quel benedettissimo ultimo ingrediente.
“Sai Nel” le aveva detto la coinquilina mentre si dirigevano con tutta tranquillità verso la tanto agognata meta “Spero di non fare alcun danno, questa volta. Tra un paio di giorni è il compleanno di Grimmjow, quindi volevo fargli qualcosa di speciale. E sai com’è fatto riguardo i regali. Non gli piace quando glieli faccio, dice che sono una cosa inutile…”
“Così tagli la testa al toro e gli fai un bel dolce!” aveva terminato la frase la più grande, sorridendole e scompigliandole leggermente i capelli mentre le accarezzava la testa i maniera affettuosa, come sempre.
“Io… Ci tengo che venga bene, questa volta.”
Ammirava la volontà e l’affetto che la sua amica ci metteva, in ogni cosa che faceva, che fosse un dolce o molte altre cose.
Quando arrivarono al negozio non ci volle molto perché riuscissero a trovare quel benedetto mascarpone. Erano fortunate ad avere un negozio gestito da una famiglia di origine italiana a venti minuti da casa.
Sempre meglio che fare un qualche altro danno con ingredienti sbagliati, no?
Nel doveva ammetterlo, questa volta non c’erano stati errori di sorta. Ogni cosa era andata per il verso giusto – nonostante Hime si fosse scottata col caffè bollente – e il dolce, dopo un paio d’ore nel frigo, sembrava davvero appetitoso. L’unico problema, come al solito, era convincere Grimmjow ad andare a trovare Orihime senza che si rendesse conto della piccola festicciola che la ragazza aveva organizzato per lui.
Jaggerjack odiava le feste e questa era una cosa risaputa. Non era uno che amava stare in mezzo alla gente, preferiva restarsene a casa a fare qualcosa di più interessante, ma, Neliel ne era certa, in un modo o nell’altro avrebbe accettato di buon grado quel piccolo pensiero così dolce della ragazza. Bastava semplicemente proporglielo nella maniera giusta.
“Tu pensa a rendere la casa presentabile ed a farti bella, ed io cercherò di far venire Grimmjow senza che sospetti nulla di nulla.”
Lo sguardo inquieto dell’amica la diceva lunga perché lei, Neliel, era in grado di causare gravi danni quando ci si metteva. Eppure, la ragazza dai lunghi capelli castani era certa che questa volta non sarebbe successo nulla di male. Doveva solo avere fiducia, come sempre.
Il piano di Nel era semplice, in fondo. Doveva solo recitare bene la parte, cercando di non mandare troppo nel panico il ragazzo. Così, alla fine prese un respiro profondo e cominciò a suonare al campanello di casa sua, poco distante da dove si trovava l’appartamento che lei ed Orihime condividevano da un anno e mezzo buono.
“Grimmjow!” aveva cominciato ad un tratto, sbattendo le nocche sulla porta con fare agitato, cercando di risultare il più credibile possibile “Grimmjow abbiamo bisogno del tuo aiuto!”
Quando l’altro era apparso da dietro la porta, in pantaloncini corti, la birra in mano ed il petto nudo madido di sudore, la giovane dovette cercare di non mettersi a ridere perché, lo sapeva, il ragazzo si sarebbe precipitato dalla sua bella in quelle condizioni decisamente trasandate.
“Che cazzo vuoi?” aveva domandato, gli occhi stanchi e la faccia smunta a causa del suo lavoro di guardia notturna.
“Orihime è nei guai.” Si era limitata a dire con voce ferma e decisa, cercando di far trasparire solo una punta di preoccupazione.
Erano bastate quelle semplici parole per far tornare sull’attenti il ragazzo che la guardava con gli occhi spalancati fino all’inverosimile.
“O… Orihime? Che cazzo le è successo?”
“E’ a casa ed il telefono non funziona. Vai da lei, io chiamo l’ospedale.”
Ecco, alla parola ospedale il ragazzo non capì più niente. Lasciò cadere la birra, abbandonando lì la povera Neliel che si permise di fare un sorriso soddisfatto mentre entrava nell’appartamento del ragazzo e chiudeva la porta dietro di sé. Certamente quando la festa sarebbe finita Grimmjow sarebbe andato a cercarla per tirarle il collo, come minimo. Eppure la cosa non l’infastidiva se la sua amica era felice.
Si sedette sul divano, posando le gambe incrociate sul tavolino che si trovava poco più in là, finendo di bere la birra che il suo vecchio compagno di scuola aveva fatto cadere.
Doveva ammetterlo, avere a che fare con loro due era davvero divertente, ogni cosa diventava un’avventura. Anche fare un semplice dolce come il tiramisù…



   
 
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