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Autore: skye182cla    19/07/2011    2 recensioni
"Fred … come fai a non perdere mai il sorriso? Insomma … tu e George siete sempre di buon umore, dopo l’attacco dei Mangiamorte alla Coppa del Mondo eravate gli unici che ancora trovavano la forza di fare qualche battuta, dopo la morte di Cedric l’anno scorso, eravate gli unici che …" Fred mi interruppe bruscamente posandomi un dito sulle labbra, forzandomi a fare silenzio.
"Chase, devi capire che io e George abbiamo un compito. Far ridere è l’obiettivo primario, la nostra missione. Niente di più."
Genere: Comico, Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: George, e, Fred, Weasley, Il, trio, protagonista
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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1.2 - The Handshake

   Mi svegliai la mattina dopo a causa del profondo russare di uno dei gemelli; alla fine avevamo unito i due letti di Fred e George per dormire tutti e tre insieme, con il povero Fred pressato nel mezzo. Gli era arrivata una mia manata nel sonno, grazie alla quale però aveva smesso di russarmi nell’orecchio come un pachiderma con la proboscide intasata. In tutta verità, avevo fatto il peggiore degli incubi. Mi tirai a sedere e calciai via il lenzuolo con poco charme, correndo in bagno a controllare il livido sulla guancia: era quasi sparito. Quella roba gialla che mi aveva rifilato Fred aveva funzionato.

Scesi piano le scale, tentando di non fare rumore, ma quegli scalini scricchiolavano in una maniera impressionante, e Fred, che era in cucina, si affacciò con una tazza in una mano, i capelli scarruffati e il pacco dello zucchero nell’altra.


- Già sveglia? Sono solo le sei! 
- Ho fatto un incubo … - Fred mi guardò attentamente e mi porse di nuovo la pasta gialla, che mi spalmai sulla guancia un’ultima volta. – c’era Burrobirra ovunque e tanta gente morta.
- Oh, che cosa terribile!
- La gente morta?
- Ma no, la Burrobirra ovviamente!

   Mi scappò un sorriso, e Fred mi scompigliò i capelli prima di sedersi al tavolino. – non fare più incubi del genere, Worthington, o sarò costretto a prendere provvedimenti seri. -
- Fred … come fai a non perdere mai il sorriso? Insomma … tu e George siete sempre di buon umore, dopo l’attacco dei Mangiamorte alla Coppa del Mondo eravate gli unici che ancora trovavano la forza di fare qualche battuta, dopo la morte di Cedric l’anno scorso, eravate gli unici che … - Fred mi interruppe bruscamente posandomi un dito sulle labbra, forzandomi a fare silenzio.
- Chase, devi capire che io e George abbiamo un compito. Far ridere è l’obiettivo primario, la nostra missione. Niente di più. Per questo abbiamo finalmente deciso di aprire un negozio a Diagon Alley!
   Un pò imbarazzata, tolsi il dito di Fred, ancora pacamente posato, dalle mie labbra. Ero rimasta sorpresa; non “piacevolmente” sorpresa, come scriverebbe qualcuno in questa situazione, ricordo soltanto di essere rimasta in silenzio per parecchio tempo prima di chiedere spiegazioni sul negozio dei gemelli. – Diagon Alley? 
- Te l’avremmo detto, verrai a lavorare lì. Io e George abbiamo già deciso tutto per il tuo futuro, ahahah! – Fred soffocò una risata, ma io ancora non capivo. – Fred, dove avete trovato i soldi?
- Harry.
- Harry. Cos’è, Potter è diventato un bancomat?
- Un banco cosa?
- Lascia perdere. Vi ha fatto un prestito? – Fred smise di guardarmi e tirò fuori la bacchetta, facendo girare lentamente il cucchiaino nell’intruglio che chiamava latte coi cereali.
- Ci ha regalato i soldi della vittoria del torneo Tremaghi, tutto qui. Gentile eh? Comunque ti avrei avvisata ad anno scolastico iniziato. Daremo i M.A.G.O. e poi, finalmente, realizzeremo il sogno di una vita! I Tiri Vispi Weasley saranno il negozio più scintillante di Diagon Alley! –
   
   Non pensavo che Harry fosse capace di un tale gesto di altruismo. Cioè, era una cosa che potevo benissimo immaginare, ma non avrei mai pensato che Harry fosse spinto da una così grande nobiltà d'animo a soli quattordici anni. Dall’entusiasmo che Fred metteva nel racconto mi venne la pelle d’oca; Fred aveva una luce particolare negli occhi, quella luce che appare soltanto quando racconti a qualcuno uno dei tuoi sogni più belli e sfrenati, delle tue speranze più vivide. Per Fred i Tiri Vispi Weasley erano una realtà. – e tu, piccola Chase, verrai con noi naturalmente. – concluse Fred, strappandomi un altro sorriso: era un suo vizio, quello di chiamarmi “piccola Chase” quando voleva ribadire un concetto mentre parlava con me.
   Quel suo comportamento mi era sempre piaciuto, era un po’ come un fratello maggiore; protettivo, poco rompiscatole, molto insistente e incline a farmi partecipare ad ogni cazzata lui volesse fare con George.


   Anche noi avevamo i nostri alti molto alti e bassi a livelli minimi storici. L’anno prima mi arrabbiai moltissimo con lui; aveva detto che saremmo andati al ballo del Ceppo insieme, e invece ci portò quella stupida di Angelina. Volevo rimanermene in camera da sola, e invece, neanche un’ora dopo, George si era presentato nel mio dormitorio e mi aveva praticamente costretta ad uscire e ad andare al ballo con lui. Io proprio non volevo, ma aveva insistito così tanto che alla fine cedetti e ballai con lui per tutta la sera, finché i piedi non mi fecero malissimo. Fred ricomparve con una scusa stupida, dicendo che Angelina non si era divertita e che l’aveva piantato in asso così, su due piedi. Fui spietata, gli dissi che se lo meritava e me ne andai nei dormitori, dove incontrai un’Hermione splendidamente vestita che, in conclusione, aveva avuto problemi con un altro Weasley. Solo che lei c’era rimasta peggio di me; non parlò con Ron per quasi un mese credo, mentre io e Fred restammo col muso soltanto tre giorni (prima che fosse lui a scusarsi, pare ovvio).

   Freddy era fatto così. Particolare, e George era la sua copia, con un pizzico di perspicacia in più. Lui aveva capito da tempo che quello che mi legava a suo fratello non era solo una profonda amicizia, come scorreva tra me e lui; a me un po’ interessava suo fratello, e l’aveva capito sin dal nostro terzo anno insieme. Mi interessava, non a livelli maniacali, ma quel poco che basta...
- Georgie dorme ancora?
- Oh sì. Russa come un Gallese Verde con la tosse, fa lo stesso verso.
- Bene … andiamo a svegliarlo a modo nostro. – e con una risata malefica, Fred si alzò e salì le scale, voltandosi verso di me e sorridendo. – Beh? Non vieni? -


Via, la vostra Donda vi da il benvenuto al secondo capitolo ormai. Spero che qualcuno legga questa roba, io amo i gemelli. Il mio è un'amore profondo e incommensurabile, perché i gemelli sono un pò come me; credono nell'importanza di una risata, dell'allegria... Spero che questa storia tocchi le corde di cuore di qualcuno (le recensioni sono MOLTO ben accette xD)
  
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