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Autore: Cipria    19/07/2011    6 recensioni
" Quando ho cominciato a capire che la mia per te non fosse solo amicizia, ho iniziato ad avere il tormento, anche perché tu non mi vedevi come uomo, né ti vedevi come donna, figurarsi, ho cercato di scacciare dal mio cuore il mio amore per te, ma non l’ho mai addomesticato, non ne ho mai avuto il controllo, e così non ho potuto far altro che lasciarmi trascinare alla deriva come un messaggio in una bottiglia, sperando che tu un giorno o l’altro mi raccattassi, mi leggessi e accogliessi il mio disperato appello. "
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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André, André,  sono qui,  sono qui da te, quanto mi sei mancato, ho creduto di morire ieri…

Finché non sei morta davvero oggi!

Già,  sono morta nel corpo, nell’anima sono solo rinata, la mia vita si nutre della tua, essa esiste dove tu esisti. Qui siamo in una strana condizione, non sento esigenze, né ho nostalgia alcuna per coloro che ho lasciato.

Oscar, perché stavi in prima linea davanti al fuoco nemico? In nessuna strategia spiegano una follia del genere, la mente che comanda,  di solito sta al riparo, appunto perché deve continuare ad assolvere il proprio compito:  comandare, portare alla fine una missione, e restare viva.

Te l’ho detto, il mio corpo è morto oggi, la mia anima ti aveva già seguito ieri, la carne  ha solo cercato di assecondare lo spirito…

Oscar non dovevi, il dolore si sarebbe affievolito, te ne saresti fatta una ragione prima o poi, e avresti potuto avere una nuova vita, un nuovo amore e dei figli magari.

Io senza te non avrei desiderato nulla di tutto ciò, te l’ho detto, io senza te non esisto.

Sbagli Oscar, tu esisti a prescindere,  io non ero la gamba di una donna zoppa, io ero il braccio al quale si affiancava una donna che sapeva stare meravigliosamente sulle proprie gambe.

Forse, ma io non ho voluto, mettiamola così, non ho voluto, ho scelto e la mia scelta era di continuare a sorreggermi al tuo braccio…

Oscar, perché? Non saresti stata sola, c’era Girodelle, in fondo è un brav’uomo, e ti amava davvero…  da qui gli animi sono di cristallo, si vede benissimo dentro; e poi Alain…

Cosa, Alain?!

Sì, Alain, ma questo lo sapevo, o meglio lo intuivo già da prima della mia “sublimazione”

Davvero?!  Non me ne ero resa conto, l’idea non mi aveva nemmeno mai sfiorata, sì, insomma le donne delle case di piacere di Alain, sono molto diverse da me, sembrano donne, io sono più come una stampella, non avevo mai considerato la cosa, peccato davvero, ora che ci penso l’idea non mi sarebbe dispiaciuta affatto ah ah ah !

Eh?! Esclama André con un’aria tra il sorpreso e l’interdetto…

Sciocco, solo te, non avrei potuto amare altri che te, lo so cosa stai per dire: Fersen, lui  mi ha ricordato di essere una donna o meglio una femmina , solo quello, quello che mi ha rammentato d’avere anche un cuore sei stato tu, solo tu! Andiamo, voi uomini non distinguete le donne in due tipi? Quelle che vi prendono di pancia, e per una reazione istintiva sembrano sostare sul cuore, ma non vi rimangono che poco tempo, e quelle che prima della pancia vi trapassano il cuore? Ecco, Fersen mi ha scosso il ventre, e a  me sembrava il cuore, non sapevo che il mio cuore battesse  per un altro uomo ed a suo esclusivo appannaggio.

Oscar, io credo d’averti sempre amata, sempre, anche quando non lo sapevo, anche quando lo credevo impossibile, quando ingenuamente pensavo che le differenze di casta inibissero i sentimenti tra un superiore ed un sottoposto, che stupido, come se ci fossero paratie stagne, come se il cuore degli uomini non battesse alla medesima maniera, come se il sangue non fosse rosso, uguale nel servo, uguale nella sua signora. Quando ho cominciato a capire che la mia per te non fosse solo amicizia, ho iniziato ad avere il tormento, anche perché tu non mi vedevi come uomo, né ti vedevi come donna, figurarsi, ho cercato di scacciare dal mio cuore il mio amore per te, ma non l’ho mai addomesticato, non ne ho mai avuto il controllo, e così non ho potuto far altro che lasciarmi trascinare alla deriva come un messaggio in una bottiglia, sperando che tu un giorno o l’altro mi raccattassi, mi leggessi e accogliessi il mio disperato appello.

André, mi spiace tanto, non sono stata degna di tanta abnegazione, di tanto cuore donatomi, perdonami!

Non dirlo mai più, io forse t’ho amata anche per questo, per il tuo non saperti amare…

Tutto tace, la bacia finalmente, le parole non trovano spazio, solo labbra, saliva e di nuovo labbra.

Grandier, morirei cento, mille volte per un bacio così!

Pensa, io sono vissuto tutta una vita per un bacio così!


Nessuno può sapere cosa sarebbe accaduto se Oscar e André fossero vissuti dopo quel  14 luglio, se  e come avrebbero  vissuto la loro vita mortale da uomo e donna liberi d’amarsi, a noi piace fantasticare sulle loro ipotetiche esistenze, sulle frasi mai dette, sui loro baci rubati, e forse è questo il regalo che ci hanno fatto, lasciare la storia nel punto in cui avremmo potuto iniziare ad immaginarla noi. Questo è solo un mio modesto tributo al 14 luglio, alla storia di un amore, alla storia vissuta da cittadini smaniosi di essere uomini liberi, che hanno osato immolare la propria vita a favore di una causa più grande: la libertà di tutti gli altri e di quelli che sarebbero venuti dopo.

Cipria
   
 
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