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Autore: Ery_love_99    20/07/2011    0 recensioni
Nella città di Bellavista viveva una ragazza di nome Sara. Frequentava una scuola come le altre ma la cosa che non andava era la sua classe tutta per colpa di Alessandro...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'ultimo giorno di scuola e il compleanno di Sara. La ragazza era felicissima ma anche un pò triste perchè dopo le vacanze estive avrebbe iniziato le medie e non sarebbe di certo stata in classe insieme con tutti i suoi amici, purtroppo. I suoi compagni le fecere un sacco di auguri. Le sue amiche le regalarono tanti cioccolatini e bigliettini molto decorati, gli amici maschi... bè, si limitarono a fargli gli auguri. Alessandro anche, non le fece il regalo ma l'abbracciò e le disse:
-Tanti auguri amica mia.
I ragazzi non fecero lezione. La maestra però non piangeva, di solito quando non riusciva a fare lezione scoppiava in lacrime. Tutta la scuola festeggiò e si divertì. Arrivò la fine...
-Cavolo... quest'anno è stato meraviglioso... mi mancherai vecchia scuola.
Disse Sara tra sè e sè prima si salire in auto. Mentre era in auto vide la sua nuova scuola. Ora era grande. Frequentava la prima media. Sara però già si considerava grande e responsabile, anche perchè fu lei a metter fine alla storia del macello che si faceva in classe.
C'era un pranzo abbondante per Sara e i suoi dodici anni ma lei disse alla madre, alla cuoca e a Robin:
-Scusate tanto, io non ho fame. Mangerò qualcosa più tardi. Vado in camera mia, per favore non disturbatemi...
-Cosa è successo? Non è mai stata così triste. Vado a parlarle.
Aveva detto sua madre. Andò di fronte alla camera di Sary e bussò alla porta dicendo:
-Sary, apri. Sono io, la mamma.
Si sentirono dei passi e poi la porta si aprì. Sara era in lacrime.
-Oh, mamma. Non so nenache io perchè sto piangendo...
Sara si buttò tra le braccia della madre e l'abbracciò. La mamma le stava accarezzando la testa poi le chiese:
-C'è qualcosa che non va, tesoro mio?
-Tante cose...
-Se vuoi,parlamene...
-Non me la sento...
-Avanti, parla. Sono tua madre a me puoi dire tutto.
-Sono finite le elementari.Non rivedrò i miei amici...
-Ti manca?
-Tanto mamma! 
Sara era di nuovo in lacrime. Le due si riferivano ad Alessandro. La ragazza era molto triste perchè ora non lo aveva al suo fianco e non poteva parlargli, non poteva farsi consolare. Poi si decise:
-Andrò da lui.
Sara si preparò in fretta e furia e dopo due secondi era fuori a casa a correre con la bici. Andò a bussare alla porta e trovò Alessandro. La ragazza aveva il fiatone, poi le lacrimarono gli occhi. Alessandro sentì una fitta al cuore. Non sapeva che fare. Così disse:
-Oh, Sara... non devi preoccuparti. Sono qui, sarò sempre pronto a consolarti. Ti va di fare un giro?
Sara si buttò tra le braccia di Alessandro e lui strinse forte. La biondina fece segno di sì e mano nella mano i due andarono diretti verso il parco giochi.Sara chiese:
-Perchè mi stai portando lì?
Ma Alessandro rimase muto. "Lo odio quando non mi risponde" pensò la ragazza. Poi ripensò a quelle sue parole "Sono qui, sarò sempre pronto a consolarti"
I ragazzi arrivarono al parco giochi e Sara rimase senza parole. C'erano tutti i suoi amici della quinta.
-Buon compleanno, Sara.
Dissero tutti in coro. E così Sara ricevette il secondo bacio da Alessandro. Però reagì un pò male:
-Cosa ti salta in mente!!!
-Calmanti, Sara.
-... Ok.... Scusate...
La festa durò molto e nonostante erano per strada e molti adulti li sgridavano, loro non gli davano ascolto. Non si sarebbero rivisti per molto tempo e ora volevano godersi la festa. Volevano divertirsi, niente e nessuno li avrebbe fermati. Sara ricevette da Alessandro una bellissima collanina con l'iniziale A mentre il ragazzo aveva la S. Disse:
-Così resteremo insieme.
Tutti i ragazzi della classe avevano un braccialetto uguale perchè cosi si sentivano uniti. Fu una bellissima festa di fine anno scolastico. Ora mancavano due mesi esatti e le medie sarebbero incominciate. I ragazzi decisero che quei due mesi che gli restavano dovevano spassarseli insieme, divertendosi.
  
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