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Autore: Vincy95    20/07/2011    3 recensioni
I tre entrarono nella stanza di Hermione. Ron si prese una sedia e si sedette al lato del letto, prendendole la mano e stringendola tra le sue.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Wherever you will go

Ron prese l’ultima sigaretta e accartocciò il pacchetto, gettandolo sul tavolino della cucina:

“Dannazione sono finite!” pensò.

 Prese un fiammifero e la accese. Aveva cominciato a fumare da quando lei se ne era andata, insieme ai due figli. Da quel momento la sua vita non aveva più avuto senso. Erano due mesi che non andava a lavorare. Il telefono squillò, si alzò faticosamente e andò a rispondere:

- Pronto?- disse svogliatamente

- Weasley? Sono due mesi che non viene al Ministero lo sa? E per di più senza una valida motivazione. Le arriverà via gufo la lettera di licenziamento, insieme alla liquidazione. Buona fortuna.- disse il suo capo, e riattaccò.

Si riandò a sedere e ciccò la sigaretta nel posacenere. Squillò il suo cellulare:

“Harry… Dovrei rispondere?” si disse.

- Pronto?- rispose

- Ron, ciao sono Harry. Ti va se oggi passo a casa tua, così parliamo un po’?- disse dall’altra parte della cornetta Harry

- Per me va bene. Mi faresti un piacere? Mi compreresti le sigarette? Sono rimasto senza.- gli chiese Ron

- Non ti preoccupare.- e Harry riattaccò.

Si alzò dalla sedia e si diresse in bagno. Si fece una doccia e la barba, che non la tagliava da circa tre settimane. Si fecero le 5 e suonarono alla porta. Ron scese le scale ed andò ad aprire. Si trovò di fronte Harry, il suo migliore amico. Ron lo abbracciò e scoppiò a piangere. Harry lo abbracciò a sua volta ed entrò. Si sedettero in cucina. Harry si aprì il giaccone e ne tirò fuori due pacchetti di sigarette da 20:

- Un attimo che ti prendo i soldi.- disse Ron

- Non ti preoccupare. Considerali un regalo.- disse l’altro mentre appendeva il giaccone all’appendiabiti dietro la porta della cucina.

Ron aprì il primo pacchetto e ne tirò fuori una sigaretta. Ne offrì a Harry, che rifiutò. La accese e la portò alla bocca e aspirò:

- Grazie a loro sto andando avanti.- disse dopo mezzo minuto

- Non puoi andare avanti solo grazie alla sigarette. Devi reagire.- disse Harry, alzando la voce

- Non posso, non posso. Senza lei al mio fianco non riesco ad andare avanti.- si prese la testa tra le mani, e iniziò a piangere.

- Le ho parlato.- disse Harry

Ron parve risvegliarsi. Si asciugò le lacrime con la mano e chiese:

- Che ti ha detto?-

- Ha detto che per ora lei sta dai genitori, con i bambini, e che quando vedrà che hai messo la testa a posto ritornerà.-

Ron ricominciò a singhiozzare:

- Non ci riuscirò mai, MAI!- urlò disperato

Harry gli mise una mano sulla spalla, cercando di consolarlo:

- Non è vero, ci riuscirai, io ti darò una mano.- disse Harry, sorridendo

- Dddavvero amico? O dio se non ci fossi tu!- disse Ron, e abbracciò l’amico.

- Bene, prima di tutto. Hai risolto i tuoi problemi con il Gioco D’Azzardo?-

- Ehmm…-

- Ci lavoreremo su. Il lavoro?-

- Stamattina mi hanno licenziato.-

- Ne troveremo uno nuovo. Su son perderti d’animo, ci riusciremo e Hermione tornerà da te. Fidati. Senti, ti va bene se vengo a vivere qui? Almeno posso aiutarti meglio.-

- Certo amico, ma Ginny non sentirà la tua mancanza?-

- Non ti preoccupare, lei deve pensare ai bambini. Se poi deve proprio vedermi sa dove trovarmi.- disse infine Harry.

 

                                                           ***********

 

Ginny era seduta sulla poltrona:

“Finalmente si sono addormentati quei diavoli” pensò “ma la mia vita sarebbe vuota senza di loro.”

Il temporale non accennava a smettere. Si strinse nella vestaglia ed andò a prepararsi un caffè in cucina. Mentre beveva il caffè bollente  suonò il campanello. Andò ad aprire ed Hermione le cadde sulle braccia:

- Herm…Herm rispondi! James! JAMES!-

James si affacciò dalle scale:

- Cosa c’è mamma?- disse un po’ assonnato

- Presto chiama papà e digli di venire subito qui, con lo zio Ron. La zia Herm si sente male.- urlò Ginny

- Ok!- e James andò in cucina a chiamare

Ginny stese Hermione sul divano e le toccò la fronte. Scottava.

“Deve avere la febbre alta.” pensò e corse in cucina a riempire una bacinella d’acqua fredda per fare degli impacchi. Harry e Ron si materializzarono al centro della cucina:

- Dov’è? Dov’è?- disse Ron

- In soggiorno, distesa sul divano.- gli disse Ginny e Ron scomparve in soggiorno.

Ginny guardò Harry negli occhi:

- Come stava?-

- Male. Ha cominciato a fumare, ha perso il lavoro e credo che non mangi da un bel po’ di tempo, se non il minimo indispensabile. Sta veramente male. Speriamo che tutto si rimetta a posto.- e Harry abbracciò Ginny.

Andarono in soggiorno e videro Ron che metteva delle pezze bagnate sulla fronte di Hermione:

- Ginny, presto chiama un ambulanza, non credo sia una semplice febbre.- Ginny prese il telefono e compose il numero di emergenza. L’ambulanza arrivò 5 minuti dopo e gli infermieri caricarono Hermione su una barella e Ron andò con loro:

- Ci sono io con te piccola.- sussurrò Ron all’orecchio di Hermione.

Ginny ed Harry lasciarono i bambini dalla vicina e si diressero anche loro all’ospedale.

                                                           ***********

 

Portarono Hermione al Pronto Soccorso, e Ron seguiva la barella, tenendo sempre la mano della moglie. Arrivati davanti a una porta l’infermiere disse:

- Mi dispiace ma lei non può entrare. Lasci fare a noi. Sua moglie e in buone mani.- e chiuse la porta dietro di se.

Ron si sedette e si accese una sigaretta. Dopo venti minuti lo raggiunsero anche Ginny ed Harry, e si sedettero accanto a lui. Ginny gli teneva la mano:

- Susu, si riprenderà. È una donna molto forte.-

Ron si accese un’altra sigaretta. E poi un'altra. E poi un'altra ancora. Alla quinta sigaretta Harry prese la sigaretta che Ron si stava accendendo e la spezzò:

- Basta, ti fa male fumare troppo.-

- Mi aiuta a rilassarmi…-

- Non mi interessa, ne hai fumate quattro di seguito. E dammi i pacchetti, muoviti. Altrimenti ti riprende la tentazione.- e tese una mano verso l’amico.

Ron, rassegnato, gli consegnò i pacchetti.

Passarono 2 ore e mezza, quando dalla sala uscì lo stesso infermiere di prima:

- Ha la febbre molto alta, crediamo sia stata troppo tempo fuori, sotto questo tremendo temporale. Si riprenderà però, non si preoccupi.-

- Pppossiamo vederla?- disse Ron

- Ancora no. Domani sicuramente la potrete vedere.-

- Io la voglio vedere ORA!- urlò Ron, disperato

- Mi dispiace ma non è proprio possibile.- disse l’infermiere, impaurito.

Harry prese Ron e lo trascinò via:

- Lo scusi, signor infermiere, ma sta passando un momentaccio. Ci chiami quando possiamo vederla.- disse Ginny

- Sicuramente.- rispose l’infermiere, e rientrò in sala.

- Ma che ti prende?- disse Harry

- Non lo so, forse è l’astinenza, non lo so, NON LO SO!- urlò, e si prese la testa tra le mani, ed iniziò a piangere.

- Prima se ne va, poi si sente male. Cos’altro le dovrà succedere?- disse Ron, singhiozzando

- Dai non ti preoccupare Ron, si riprenderà, e anche tu ti riprenderai. Tornerete ad essere una bella famiglia unita.- gli disse Ginny.

L’infermiere riuscì dalla sala:

- Ho parlato con il medico, ha detto che potete vederla, ma dovete stare in silenzio. La signorina è molto debole.-

I tre entrarono nella stanza di Hermione. Ron si prese una sedia e si sedette al lato del letto, prendendole la mano e stringendola tra le sue:

- Su passerà tutto. Passerà tutto.- ripetè, per farselo entrare bene in mente. – Passerà tutto…-

                                                           ***********

 

Passarono due giorni. Hermione aprì gli occhi e vide Ron accanto a lei, seduto su quella sedia scomoda, e con la sua mano tra le sue. Era addormentato:

- Ron, Ron…- disse lei, a bassa voce, quasi sussurandolo.

Ron scosse la testa e si svegliò:

- Piccola sei sveglia…-

- Si…-

- Avevo temuto il peggio. Bè credo che dovrei andare, non vuoi vedermi.- e fece per alzarsi, ma la mano di Hermione non voleva lasciare la sua mano.

- No, ti prego, resta qui con me. Vedi cosa mi è successo senza te accanto? Ho quasi rischiato di morire. Non te ne andare, ti prego. Ho fatto un enorme sbaglio ad andarmene. Potrei perdonarmi?-

- Sei tu che mi dovresti perdonare, per tutte le volte che non ti ho dato retta, per tutte le volte che non sono stato con te e con i nostri bambini per colpa del lavoro… Insomma per tutte le cose che ho fatto.-

- Oh Ron…-

- Oh Herm…-

 E si baciarono.

 

The End

 

 

 

 

Note dell’Autore

È la mia prima FF su Harry Potter, quindi se vedete che c’è qualcosa che non va fatemela sapere via recensione… spero vi sia piaciuta.. a presto.

                                                                                                                                 V

  
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