Non è Matthew Bellamy a scrivere tutto ciò, ci mancherebbe altro. Si tratta solo di purissimo flusso di coscienza nonsense che una volta ogni tanto devo mettere in bocca a quel pover'uomo in cambio di... Oh, be', al massimo da lui otterrei un paio di manrovesci ed un'ordinanza restrittiva.
Ricordate il rumor secondo il quale i Katt, tempo fa, sarebbero ricorsi all'aiuto di un consulente di coppia per... Boh, presunti problemi di natura ignota? Conoscete Leif Erikson, brano contenuto in Turn On the Bright Lights degli Interpol? Se no, direi che a) era un rumor, niente di importante – almeno così ricordo *non fate affidamento sulla memoria di Mary, mai* e b) dtfciyiyk, ascoltatela perché è bellissima.
Leif Erikson
Non
sono molto bravo con le parole... Voglio dire, quando si tratta del
testo di una canzone mi trovo molto più a mio agio,
è la mia
dimensione congeniale. Non scrivo relazioni sulla mia vita
sentimentale da consegnare ad un consulente di coppia tutti i giorni,
di sicuro, come credo non lo faccia quasi nessuno.
Immagino
ne valga la pena, anche se le ho già confessato di aver
perso molta
della fiducia che riponevo nella psicanalisi. Nei confronti dei
freudiani, poi, non ne ho mai avuta troppa: mi vogliono davvero far
credere che se sogno determinate cose o nutro determinati timori
è
perché in fondo, da qualche parte nel mio subconscio fra un
trauma
rimosso e l'altro, voglio andare a letto con mia madre? Andiamo.
Edipo è solo vittima di un grosso equivoco, punto.
Chiedo
scusa per la divagazione ma si tratta di scrivere ciò che
sento, no?
Con tutto che già lo faccio, quando compongo. Lei ascolta la
nostra
musica? Negli Stati Uniti abbiamo cominciato ad ingranare davvero da
qualche mese, se non ha mai sentito parlare dei Muse non mi offendo
di certo... Siamo un trio. Veniamo dal Devon e suoniamo insieme da
sempre.
In
generale, i Muse sono la cosa migliore che io abbia mai prodotto. In
vita mia ho ottenuto tutto il buono possibile grazie alla mia band.
Sono il primo amore, magari saranno anche l'ultimo... Forse
perché
sono troppo abituato alle threesome per potermi spendere al meglio in
un rapporto di coppia. Insomma, ci pensi: i Muse, Kate ed il bambino
(è un maschio, sa? Non dica a Kate che gliel'ho detto, vuole
mantenere il segreto per la suspense)... E le innumerevoli occasioni
in cui ho fatto l'amore con un paio di donne o con una donna ed un
uomo, certo.
C'è
una ricorrenza del numero tre, no? Mi chiedo da cosa dipenda. Forse
sono un egocentrico che vuole sempre recitare la parte del vertice
del triangolo piuttosto che quella del secondo punto sulla retta...
Non mi stupirebbe, io sono un egoista e nessuno ha mai cercato di
cambiare questo stato di cose... Solo Kate. E io mi sento come se
stessi imparando pian piano una nuova lingua. Non ho mai avuto
bisogno di essere guidato, di ricevere istruzioni... Ed ora,
è come
vedere quello che mi sta succedendo proiettato su uno schermo. Non ci
sono abituato e non so se mi piace. Voglio dire, è qualcosa
di
talmente diverso che potrebbe essere persino la soluzione giusta ai
miei problemi senza che io me ne accorga (anche se i paparazzi, i
galà di beneficenza e i tacchi di Kate... Be', di una cosa
sono
sicuro: non mi piacciono per niente).
Magari
andrà meglio quando nascerà il bambino.
Sarò costretto a fare
qualcosa, a prendere coscienza del cambiamento. Per ora mi sento...
Non lo so. E mi secca non saperlo e dover spiegare a mia madre, a mio
fratello, ai miei amici che sto per diventare papà e
probabilmente
marito e non so come mi faccia sentire tutto questo.
Dipenderà
anche dal fatto che i cambiamenti mi atterriscono. Quattro anni fa,
prima di uno dei concerti più importanti della carriera dei
Muse
(allo stadio di Wembley, lo stesso dei Queen per intenderci), mi
è
passato per la testa che da allora in poi nulla sarebbe stato
più lo
stesso. Stavamo guadagnando qualcosa in cambio della cessione di
altro, era evidente. Quel concerto era la firma su un contratto di
cui non conoscevamo i termini e le clausole più insidiose,
come
quelli che firmavamo anni fa per i nostri primi ingaggi: lasciavamo
fare al manager, perché non ne capivamo nulla... Era
più comodo
così, e sempre comodamente (o quasi) siamo arrivati in cima.
Ma
lei non voleva sapere questo, vero? Dunque, vediamo un po'... Mio
figlio. Mio figlio... Non ho nemmeno pensato ad un nome. Per ora ci
sono solo la pancia di Kate che cresce a dismisura e le sue voglie
strane.
Di
notte, quando non riesco a prendere sonno – cioè
quotidianamente -
penso che non avrei dovuto prometterle che sarei stato al suo fianco
al momento del parto... All'inizio sembrava una buona idea, un modo
per dimostrarle che ci sono, che voglio esserci e che deve smetterla
di avere paura, di seguirmi in giro per il mondo. Io non scappo, non
scappo più.
Credo
che non avrei dovuto perché in realtà l'ho fatto
per me stesso. In
fondo, il suo darmi del maniaco ossessionato dai dettagli e vedermi
distante non è campato in aria perché il mio modo
di amare è...
Subliminale, rispetto al suo. Mentre lei è festosa e
genuinamente
deliziosa come un... Un pony, ecco. Una cosina piccola ed
universalmente adorabile. E dalla lunga criniera bionda.
Vorrei
ricambiare con la stessa spontaneità le sue attenzioni e
rassicurarla sul fatto che deve solo aspettare, che riuscirò
a
sciogliermi, a cambiare per lei e per lui che spero non
somiglierà
troppo a me... In ogni senso.
Senta, io non ho altro da dirle quindi facciamo che la pianto qui, per stavolta. Ci legga ciò che crede, in tutto questo. Saprà senz'altro fare un lavoro migliore del mio, nel capirci qualcosa.
M.
J. B.