Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Ricorda la storia  |      
Autore: Lesty    20/07/2011    1 recensioni
6 Giugno. Questa data non vi dice niente? Beh, in Scandinavia, in Svezia per essere precisi, questa è una data speciale. Anche se, a quanto pare qualcuno se ne è scordato.
Genere: Demenziale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Note: Tino potrebbe risultare leggermente OOC, ma in realtà è semplicemente come lo ruolo io su FB, quindi sono rimasta fedele al carattere che gli ho sempre dato.



IT TASTES LIKE CAKE

-Ti ripeto che non capisci la gravità della situazione!- esclamò il biondo, tirandosi indietro i lunghi capelli in un gesto nervoso.
-Sei tu che ti agiti per niente.- il moretto si accomodò meglio nella poltrona, sorseggiando un bicchiere di vino rosso.
-Non è “niente”. È importante!-
-Importante? Stiamo parlando di un regalo.- rise l’altro.
-Non è un regalo. È il fatto che me lo sono scordato! Oggi è il suo compleanno e non so cosa regalargli, ti rendi conto? Dopo tutto questo tempo che stiamo insieme, non so cosa fargli! Romano, non so che fare!- il ragazzo biondo si portò le mani alla testa in segno di disperazione.
L’italiano si alzò, posandogli una mano sulla spalla con fare comprensivo.
-Dai, Tino. Sono sicuro che non se la prenderà per una cosa simile.-
-No, eh? Tu non lo conosci. Per molto meno è arrivato a cacciarmi dal suo comodissimo e bellissimo e caldissimo letto dell’Ikea.-
Tino prese a camminare nervosamente per la stanza, alla ricerca di un’idea.
-Dannazione, sono o non sono la patria di Babbo Natale? E non riesco a farmi venire un’idea decente?- borbottava.
-Prova a chiedere aiuto ai tuoi amici, ai nordici.- suggerì Romano.
Il finlandese lo guardò dubbioso, poi lo baciò all’improvviso sulle guance, correndo subito a prendere la giacca di pelle.
-Ottima idea! Chiederò aiuto ai miei fratelli…grazie Romanuccio!- gridò dalla porta.
-Non chiamarmi Romanuccio, bistecca di renna imputridita!-
Tino ignorò l’insulto, correndo a cercare il consiglio della sua famiglia.

 

-Regalagli un salmone affumicato.- suggerì Norvegia.
-Nah…meglio una pulcinella di mare gigante.- si intromise Islanda.
-Una fornitura a vita di birra danese!- Danimarca, ovvio.
-Bell’idea! Batti il cinque. Kesesese.- Danimarca e Prussia si diedero il cinque come due bambini piuttosto idioti.
-Perché invece la birra non ce la beviamo noi?- suggerì Inghilterra mentre Germania si leccava i baffi (piuttosto inesistenti, a dire il vero).
Olanda lo prese sotto braccio con atteggiamento da cospiratore.
-Io ho roba buona, se può interessarti.-
Belgio lo tirò per un’orecchia, allontanandolo dal finlandese.
-E voi che c’entrate!?!- chiese Tino rivolto alla folla di gente.
-C’era bisogno di aiuto, e siamo arrivati noi.- 
Una ragazza molto somigliante a Tino si materializzò in mezzo agli altri, agitando la chioma bionda come una bambina. -Carelia!- Tino abbracciò la sorella, sollevandola da terra.
-Kolkolkol…perché non gli regali un rubinetto?-
Fu in  effetti proprio un rubinetto quello che Tino tirò al russo.
-Mon ami, devi essere romantico, fagli un regalo che venga dal cuore.-
-Chi ti ha chiamato in causa, ranocchia gigante?- sia Tino che Arthur misero a tacere il francese.
-Oppure deve venire da un’altra parte.-  suggerì malizioso Antonio.
-Pastaaaaaaaaaaaaaaaa!!!-
-Feliciano! Stai zitto!- urlarono tutti facendo piangere il piccolo italiano.
Tino era disperato, non sapeva cosa fare, nemmeno con tutti quei consigli.
-I’m the hero!- venne annunciato anche l’arrivo dello scemo del villaggio.

Nella ressa che si venne a creare, tra Norvegia che picchiava Danimarca, Carelia che cercava di uccidere Ivan ma Natalia glielo impediva, Tino che cercava di aiutare sua sorella nel tentativo e Giappone appena arrivato che cercava di mettere pace, Gilbert e Ludwig che bevevano come spugne e Feliciano che piangeva tra le braccia di Antonio e Romano incazzato nero per la gelosia, Olanda che spacciava strane polverine bianche a Inghilterra che già vedeva gli unicorni, nessuno si accorse del club dei pony rosa che si era raccolto in cerchio sul pavimento, scambiandosi abiti fatti a mano e smalti rosa.
Ne facevano parte Feliks (ma va), Liechstein, Toris (“Io non c’entro niente!”), Shinatti-san che aveva convinto a partecipare anche Yao e il piccolo e ben visibile per una volta, Canada.
Oddio, nessuno faceva granché caso a Canada, finché all’improvviso una bionda alta quanto Danimarca, spalancò la porta urlando.
-State zitti, manica di idioti! Canada deve dire una cosa!-
Tutti ammutolirono di fronte alla sfuriata più unica che rara di Lapponia.
-Io…io…ecco…- balbettò Canada.
-Spicciati, Matthew.- lo riprese Tino.
Canada, felice che qualcuno si ricordasse il suo nome, iniziò a parlare tutto spedito.
-Allora, io penso che Francis abbia ragione. Deve essere un regalo che venga dal cuore, qualcosa che solo tu puoi regalargli. Tu lo conosci meglio di chiunque altro, sai cosa ama, sai cosa lo fa ridere e cosa lo fa stare bene. Hai passato tutta la tua vita con lui, metti in pratica gli anni di convivenza.-
Tino aveva gli occhi sgranati, non per la sorpresa, ma perché aveva capito cosa fare.
Corse via, senza nemmeno salutare, lasciando tutti a bocca aperta. Solo Matt sorrideva contento per aver risolto un problema.

 

-Tino, sono a casa!- Berwald entrò nella casa dove viveva con il finlandese, ma non c’era nessuno. Pensando che stesse già dormendo, salì le scale e aprì la porta della camera da letto.
-Buon compleanno, Su-san.- Tino era disteso sul letto in una posa altamente sensuale, completamente nudo. Si era scritto addosso con la panna “Hyvää Syntymäpäiva” , e la scritta finiva molto ma molto in basso con un cuoricino.
Lo svedese rimase spiazzato, poi si avvicinò e si chinò sul ragazzo, leccando la panna che aveva sul petto.
-Sai di torta.- mormorò.
-E non hai ancora assaggiato niente.- rispose malizioso Tino.
Lo prese per la giacca, attirandolo sul letto.
-Non lo vuoi il tuo regalo?- gli domandò.
Berwald non se lo fece ripetere, e si tolse velocemente gli abiti.


Fecero l’amore con più dolcezza di quanto avessero fatto in anni di convivenza. La panna era finita un po’ ovunque, ma soprattutto sulla faccia di Berwald.
Tino era sdraiato prono, con la faccia affondata nel cuscino.
-E questo cos’è?- chiese lo svedese puntando l’indice sul gluteo destro del ragazzo.
-Un tatuaggio. - rispose calmo lui.
-Quando lo hai fatto?-
-Stamattina.-
Berwald lo abbracciò sorridendo, commosso da quel gesto che non si sarebbe mai aspettato.
C’era scritto “Rakastan sinua, Sve”.






Angolino dell'autrice:

Questa è una fanfiction dedicata alla mia co-player, perché è stato grazie a lei se Tino ha avuto tanto successo come pg, e se io ho imparato a ruolare lo devo solo ed esclusivamente a lei. Per Revy, che è un tesoro di ragazza, simpatica, strana, stravagante e presente.
E a El, che ormai qui su EFP avrà centinaia di dediche. Sì, perché Romano è roba sua, e come lo muove lei non lo fa nessunono.
A Tino e Berwald, sperando che la loro storia continui ancora a lungo.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: Lesty