Grazie a Rem
per la
sua opera di Betaggio/Consulting, sei grande donna.
[“Spegnimi
per il tuo compleanno
tutto quello che vuoi”
I. Grandi, Buon Compleanno]
Ogni
anno, il giorno
del suo compleanno, George fa una torta.
La fa con le sue mani, senza usare la magia e senza
ricorrere alle incredibili capacità culinarie di Molly; la
fa grande, tonda e
colorata, con il ripieno di morbida pasta di zucca.
George odia la zucca, fin da quando
sua madre lo costrinse a
mangiarla da bambino: odia quella dolce polpa arancione, molle e troppo
appiccicosa, e riesce a buttarla giù solo sotto forma di
succo, ma a Fred
piace, e tanto basta.
A Fred piaceva la
loro torta, anche se non era bella come quelle di mele, calde e
fumanti, che
sfornava Molly.
A Fred piaceva
alzarsi presto, sgattaiolare in cucina e metterla a soqquadro nel
tentativo di
fare un dolce decente.
Entrambi però sapevano che non importava che il dolce fosse
bello perché, alla fine, Fred si sarebbe mangiato tutta la
farcitura e George
tutta la pasta frolla e la forma non avrebbe avuto più
significato.
Entrambi sapevano che, ad essere importante, era che lo
spessore della crosta potesse sopportare il peso delle loro candeline.
E così,
ogni primo aprile, il tavolo impiastricciato della cucina ospitava una
torta
ricoperta di piccoli bastoncini di cera fiammeggianti, un certo numero
per ogni
lato.
"Buon compleanno,
Freddie”
***
Negli ultimi diciotto anni, ogni
primo aprile, Geroge si
alza molto presto la mattina, scende in cucina e traffica con pentole,
farina e
polpa di zucca. Accende le candeline e ne soffia la metà,
lasciando le altre a
consumarsi sulla metà torta che è rimasta
– pasta frolla e farcitura arancione.
Eppure, quando torna a pulire i resti del suo tentativo di
sembrare un pasticcere, anche l’altra metà delle
candeline sono spente, e
George non può che chiedersi felicemente se la parte di
desiderio che gli
spettava con il suo soffio sia stata esaudita. Sorride, volta le spalle
alla
torta, e va a svegliare Fred Jr con un senso di leggerezza che non lo
abbandona
per tutto il giorno.
Quando sente suo padre arrivare per svegliarlo, il piccolo mago fa finta di dormire e si stringe forte le braccia al petto: non ha il cuore di dirgli che è lui a spegnere le candeline, da quando ne ha memoria.
***
Nda:
3_ Stavo per dimenticare. Fate finta che Fred Jr. abbia la stessa età di Albus Severus, così si spiega il perché il primo di aprile è a casa sua e non a Hogwarts D: