Il giovane mago dai capelli corvini premette con veemenza la bacchetta contro collo di James,disarmato e con le spalle al muro.

Rimasero in silezio quel tanto che bastava per dichiarsarsi odio reciproco con lo sguardo. I respiri fuoriuscivano dalle loro bocche sotto forma di nuvolette ghiacciate come spettri evanescenti al chiaro della luna.

James deglutì, sistemandosi gli occhiali con una mossa cauta.

- Ti è andata bene,Mocciosus. - mormorò. Cercò di sgusciare via dalla presa di Piton,strisciando con la schiena lungo la parete della Stamberga Strillante. In lontananza le luci delle finestre di Hogwarts parevano mille occhi intenti a fissarli dalla roccia su cui il castello era arroccato.

La bacchetta di James giaceva a terra a qualche metro da loro,là dove la collinetta innevata lasciava il posto ad una morbida piazzola.

Un altro tentativo di fuga del giovane Potter, fece infuriare Piton ancora di più.

- Dove pensi di andare? - sibilò,afferrandolo per la collottola. - CODARDO! - gli urlò,a pochi centimetri dal viso. James rispose scuotendo la testa. Abbassò il viso,e quando i suoi occhi incontrarono di nuovo quelli color inchiostro di Severus,stava sorridendo.

- Sei patetico. - accompagnò queste parole a una risata di scherno. - Davvero triste, Severus.Molto. - Il suo sguardo si fece improvvisamente compassionevole,mentre squadrava il suo rivale nella penombra.

- Ma ti sei visto? Sfigato. - La presa di Piton sembrò allentarsi un momento,il suo sguardo spegnersi, prima di riempirsi di rabbia,in attesa.

- Lei non sarà mai tua. - disse semplicemente James,con un'alzata di spalle e un sorriso storto che gli illuminava il volto di spavalderia. L'altro strinse i denti e serrò le labbra, già sottili,in una linea quasi diafana.

- Stupido...- bofonchiò,ma non seppe come continuare la frase. Come negare l'evidenza dei fatti? Il pensiero di James, suo acerrimo nemico fin da bambini,che abbracciava la donna da lui amata gli trafisse la mente come un pugnale affilato. Lui non la meritava,questo era certo. Ma lei, incomprensibilmente, lo amava.

- Se non fosse per Lily...io ti avrei già ucciso,Potter. Sappilo. - ringhiò, premendogli la bacchetta sul petto.

Sarebbe bastato così poco a togliere di mezzo quel maghetto da quattro soldi, non più di due parole pronunciate con la giusta intenzione.

Ma Dio solo sa la povera dolce Lily,tormento delle sue notti,miraggio dei suoi giorni,quante lacrime ne avrebbe versato. Non poteva causarle tale dolore.

Con un sospiro soffocato,si allontanò da James,e ripose la fedele bacchetta dietro una piega del mantello. Potter si sistemò la cravatta a strisce gialle e rosse,stringendo il nodo che Severus aveva sfatto,lisciò i lembi della tunica e lanciò un'ultima occhiata al suo nemico giurato,prima di incamminarsi giù per il pendio candido,verso il sentiero per Hogwarts ormai scomparso sotto centimetri di neve. Si chinò a raccogliere la bacchetta e la ripulì.

- Potter. - lo chiamò Severus,con una vena di esitazione nella voce pressochè inespressiva. Lui si voltò,faticando a distinguere il volto dell'altro mago nell'oscurità.

- Proteggila. - disse. -Proteggi Lily. - il suo tono divenne quasi supplichevole nel pronunciare quest'ultima frase. James annuì,sussurrando un : - Lo farò. -

- Ma bada bene! - Piton si allontanò dalla Stamberga a passo svelto e lo raggiunse in una manciata di secondi,impacciato dagli abiti ampi. - Proteggila, rispettala e amala al massimo del tuo potenziale,a costo della tua vita,con tutte le tue forze,per sempre.Come farei io.-

Detto ciò,si Smaterializzò chissà dove,lasciando James a tremare di freddo e ammirazione verso quel Serpeverde che amava come solo un Grifondoro poteva fare.