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Autore: anrashomonna    20/07/2011    5 recensioni
Una one shot sulla mia coppia preferita: ZoroXSanji!!
Chi non ha mai odiato una materia? A parer mio nessuno, quindi anche i cari marimo e cook-san dovranno fare i conti con le orribili torture scolastiche...conosciute meglio come lezioni ^-^
Quali saranno? Ma soprattutto riusciranno a non litigare??
Leggete e saprete!
(One shot dedicata alle mie nakama: Tora-chan e Okami-chan!)
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Sanji | Coppie: Sanji/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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_*-Economia Domestica-*_

Scuola superiore Nagato, Classe B2, ora 3°
La classe guardava attonita il maestro Zeff, che con ineccepibile bravura  rompeva le uova ed, inforcata la frusta, le sbatteva con un movimento circolare.
-Ricordate ragazzi, per far venire un ottima maionese dovete metterci energia. Ma soprattutto ricordate: mischiate sempre nello stesso verso altrimenti impazzirà. Ed io con lei-
Zoro stava al suo solito posto: ultima postazione in fondo, dove anche un occhio allenato come quello di Zeff faticava ad arrivarci.
Aveva sempre avuto un avversione per economia domestica, non era portato per certe cose: tra queste, in primis, c’era il cucinare.
Vivendo da solo aveva già provato a testare le sue doti culinarie, ma dati gli scarsi, per di più carbonizzati, risultati la soluzione migliore era il chiosco di ramen in fondo alla strada.
Nel suo appartamento c’era solo il necessario per la colazione ed il gas aveva ricevuto il soprannome di “scalda caffèlatte”. In caso di emergenza il numero del ristorante take-away troneggiava attaccato alla porta del frigo.
Quando uno è negato, è negato! Non ci si può fare nulla, proprio come quando uno è portato per qualcosa. Infatti se Zoro, dal canto suo, era una frana davanti ai fornelli, Sanji era immerso nel suo habitat naturale: il ragazzo biondo, perennemente con la frangetta a coprigli l’occhio destro, occupava come sempre la postazione in prima fila, davanti a quella dell’insegnante.
Qualsiasi ricetta Zeff proponesse, Sanji riusciva a farla al primo colpo e perennemente ne presentava due o tre varianti.
Era l’allievo prediletto, ma Zeff accuratamente non lo dava a vedere, anche se tutte le volte si poteva scorgere un sorriso colmo di soddisfazione quando il ragazzo gli faceva assaggiare i risultati del suo lavoro.
Nella stessa misura in cui Sanji veniva elogiato dal maestro, Zoro veniva rimproverato. I peggiori allievi di economia domestica erano lui ed un altro ragazzino di nome Rufy, che si mangiava tutti gli ingredienti prima ancora che cominciasse la lezione. Quindi tutte le volte, senza nessuna eccezione, Zeff chiedeva a quelli più bravi di aiutarli.
Il biondino periodicamente finiva per soccorrere il trangugiatore folle, ma casualmente il fratello maggiore di Rufy era venuto a prenderlo per portarlo ad una visita. Quindi Sanji, solo per quel giorno, andò nell’ultima postazione in fondo e salutò per la prima volta il ragazzo dai capelli verdi.
-Ciao Zoro- disse con fare allegro –Posso darti una mano?-
-No!- rispose brusco il verde –Posso cavarmela da solo-. Non sopportava che qualcuno lo aiutasse, mai in vita sua si era affidato a qualcuno e non si sarebbe certo abbassato a chiedere aiuto al primo damerino per girare due uova in croce.
Il biondo rimase un po’ sconcertato dalla risposta, tant’è che se ne tornò al suo posto brontolando –Tu guarda cosa succede quando vuoi dare una mano. Spero che la tua maionese esploda, stupido marimo-.
Zoro lo sentì , ma non rispose all’offesa. Anzi l’osservò, passo dopo passo, tornare a posto: mentre continuava a mescolare quella maledetta maionese, si soffermò a guardare quanto al biondo donasse quel grembiulino rosa della doskoi panda. Decisamente lo trovava poco mascolino, ma il ragazzo lo portava con tanta disinvoltura quasi indossasse uno smoking.
La camicia della divisa, sempre candida e pulita, gli copriva delicatamente la schiena fino a spiegazzarsi un poco in corrispondenza del nodo del grembiule.  Poi i pantaloni blu, aderenti, sottolineavano quel…
Zoro scosse freneticamente la testa in modo da scacciare quegli strani pensieri: non si era mai fermato a guardare quello delle ragazze, figuriamoci  se si metteva a guardare quello di un ragazzo, che per di più non sopportava.
Tutto questo fluire di pensieri si fermò quando improvvisamente il maestro, mentre passeggiava fra le postazioni, ringhiò verso il verde “Roronoa!”. Zoro si risvegliò da quello stato di catatonia, guardando la terrina che teneva stretta tra le mani: dal contenitore usciva una strana sostanza giallastra piena di bolle, che scoppiavano facendo schizzi ovunque. La maionese era impazzita proprio come il professore, che rosso di rabbia, inveiva su uno Zoro affaccendato a lottare contro quella orribile poltiglia. Intanto il biondino se la rideva sotto i baffi.


_*-Educazione Fisica -*_

Scuola superiore Nagato, campo d’atletica, ora 5°
C’era un fondamentale motivo per cui Sanji amava l’ora d’educazione fisica: per lui non c’era spettacolo migliore delle ragazze in pantaloncini corti e maglietta. Purtroppo doveva accontentarsi di vederle attraverso la rete  mentre giocano a pallavolo nell’altro campo.
Vi era poi un altro più che fondamentale motivo per cui odiava profondamente la fisica: il loro professore, Dracul Mihawk, era fissato con l’allenamento delle braccia.
Finché si parlava di gambe Sanji era un vero asso. Ma le sue braccia non erano assolutamente adatte a grandi sforzi; tra questi la maggior parte erano gli esercizi scelti dal professore: arrampicata sulla fune, flessioni e quadro svedese.
A metà di ogni esercizio doveva fermarsi per riprendere fiato, con metà della classe a fargli compagnia. Ma nei momenti di pausa uno solo di loro non era disteso a terra annaspando come un alaskan malamute in una giornata estiva in Florida. Roronoa Zoro, il capitano della squadra di Kendo, il più atletico di tutta la scuola. Nonché pupillo del maestro Mihawk, padrone del dojo dove il ragazzo si allenava praticamente ogni giorno.
Lui sembrava non sentire la fatica, nonostante facesse esercizi molto più duri. Il biondo ricordava la prima serie da 50 flessioni: era riuscito a farne a malapena una decina, mentre il verde era già a 25, in verticale su un braccio solo.
Sanji restava sempre sbigottito di come il verde riuscisse ad eseguire esercizi letteralmente disumani senza mai lamentarsi o accusare segni di stanchezza; tutto ciò che andava a dimostrazione del fatto che il ragazzo s’impegnava  e faceva grandi sforzi, era il sudore che sistematicamente imperlava il suo corpo scultoreo. Lui era l’unico di tutta la classe che aveva il permesso di stare a torso nudo: prima di tutto perché poteva permetterselo (quel corpo sempre abbronzato era davvero un bel vedere) e perche già solo dopo il suo riscaldamento, che per tutti gli altri sembrava il più duro degli allenamenti, la maglietta era sempre zuppa.
Periodicamente, quando il professore mandava tutti negli spogliatoi, il verde restava a parlare con lui o a fare un mini-combattimento. Il secondo caso era quello più frequente ed era l’attrazione principale della pausa pranzo. Tutto l’istituto sapeva che 2 volte a settimana appena suonata la campanella , o nel campo d’atletica o nella palestra, Roronoa e Mihawk davano spettacolo: si radunava sempre un sacco di gente, specialmente ragazze, per guardare quella danza spettacolare.
Casualmente in quel periodo ci sarebbero stati i campionati di Kendo, a livello nazionale: Mihawk era deciso a vincere e il verde era il suo asso nella manica.
Sanji notò che si era radunato un quantitativo esorbitante di gente quel giorno: quasi tutte le classi, insegnanti compresi. Sembrava fosse stata indetta un assemblea d’istituto, tant’è che in prima fila c’era persino il preside Newgate.
Il biondino decise di fermarsi ad osservare la scena: il verde rispondeva con ineccepibile maestria ad ogni nuovo affondo, muovendo agilmente le gambe e sferrando colpi ad una velocità incredibile. Il corpo del giovane sembrava accompagnato dal vento: si abbassava, roteava e colpiva. Il tutto sembrando leggero come una piuma.
Gli occhi di Sanji prima si soffermarono sul torace del verde, per poi scendere fino a dove la pelle abbronzata si nascondeva sotto un paio di pantaloncini neri, corti, stretti … forse troppo stretti. Si voltò di scatto arrossendo, come se avesse visto l’altro sotto la doccia della palestra.
Lui che adorava le ragazze, per la loro dolcezza e per il loro corpo si era fermato a guardare un ragazzo?
Non poteva crederci. “Devo avere la febbre. Non posso aver fatto una cosa del genere”
Poi si rigirò quando riconobbe il suono di una spada di bambù cadere a terra: da subito non capì esattamente chi avesse disarmato l’atro. Prima si concentrò sui volti impassibili dei due sfidanti, per poi guardarne le mani. Zoro impugnava la spada e la poggiava sul petto del professore. Quest’ultimo accennò un sorriso, mentre tutta la folla attorno al campetto che fino a due secondi prima era stata nel più completo silenzio, esultò come ad una partita di calcio. Mihawk guardò il ragazzo e gli disse –Bravo Roronoa! Quest’anno, per merito tuo, il campionato di Kendo è nostro-
Il verde gli sorrise di rimando e ritrasse la spada di bambù, poggiandosela poi sulle spalle. Strinse la mano al professore, per poi dirigersi verso gli spogliatoi, ignorando completamente tutta la folla che lo acclamava a gran voce. Specialmente i vari coretti di voci femminili.
Sanji ebbe un sussulto nel vedere il ragazzo avvicinarsi all’entrata dello spogliatoio, proprio dov’era lui; non riuscì a spostarsi di un millimetro, mentre il verde gli passava accanto.
Poi con un filo di voce disse- C-complimenti-
sentì l’altro fermarsi poco dietro di lui –sei stato b-bravo-
Il giovane ancora con la spada sulle spalle, si girò e lo fissò un po’ stranito.
Sanji si aspettava l’ennesima risposta brusca e scontrosa. Non sapeva neppure perché avesse aperto bocca, anzi quello che più lo sbigottiva era il fatto di non sapere perché si sentiva in imbarazzo davanti all’altro.
Ma , contro ogni aspettativa, il verde gli rispose –Ti ringrazio biondino-
In quel momento Sanji non riuscì a pensare a nulla. Si voltò a sua volta, guardando dritto negli occhi lo spadaccino; non capiva la causa di quel repentino cambiamento nei suoi confronti, ma era contento che non ci fosse astio nelle parole del verde.
-Se vuoi la prossima volta ti dedico la vittoria! Torciglio-
Almeno in quelle prima non c’era astio, ma in compenso in queste l’ironia era alquanto tangibile.
La reazione del biondo non si fece attedere
-A chi hai detto torciglio! Brutta testa d’alga?-
-A te damerino-
-Ridillo se hai il coraggio, brutto bue muschiato-
-Con piacere anatroccolo giallo!-

Da allora nell’istituto Nagato tutti sapevano che se “Gamba nera” e “il cacciatore” s'incontravano nei corridoi era meglio cambiare aria o si poteva rimanere coinvolti in una vera e propria tempesta.




Questa cosa viene targata come "sclero sul far della sera"XD Nell'altra mia fic l'ispirazione non si fa sentire, ma casualmente oggi pomeriggio mi ha fatto visita suggerendomi queste righe. Se è bella commentate, se vi fa schifo prendetevela con la mia ispirazione. No sto scherzando, il referente resto sempre io quindi aspetto presto la vostra opinione, qualunque essa sia.
Allora che dire: quei due si sento attratti l'uno dall'altro ma sono troppo testardi per ammetterlo, quindi meglio litigare come fanno sempre XD
Non è detto che le avventure all'istituto Nagato siano finite qui! Sto tenendo a mente di creare una serie di One Shot....ma questa è un altra storia.

Un bacione a tutti coloro che leggono e recensiscono. E alle mie nakama Tora-chan e Okami-chan a cui è dedicata questa One shot!
Big hug *-*
Anra =3


Discaimer: I personaggi che compaiono nella storia non sono miei, ma di Oda sensei. L'ambientazione e la storia sono frutto della mia mente (malata), non sono ispirati da altri manga o anime. i referimenti ad altre storie o racconti sono puramente casuali e involontari.
(era da una vita che volevo farmi un logo personale!! ^-^ Questo è il risultato)


  
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