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Autore: Blaze    23/03/2006    2 recensioni
Viaggio nel pianeta dei ricordi, ricordi che spesso fanno male...Un viaggio dentro sè stessi
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per strada c'era odore di bagnato, quell'odore di asfalto umido che ristagna nell'aria appena è finito di piovere

Giornate lunghe e afose, con un sole accecante, con l'asfalto che tremolava dal calore, in tante piccole pozzanghere all'orizzonte. E lungo la strada, alberi fiancheggiavano quel lungo itinerario estivo. Comodamente seduti in macchina, mentre qualcuno suonava alla radio, mentre i dj cambiavano musica in continuazione, tra una chiacchiera e l'altra. E tu che svogliatamente (o era passione?) ti giravi e guardavi fuori dal finestrino, e vedevi quei campi appena coltivati, e più lontano, le inconfondibili colline marchigiane. Appezzamenti di terreni dei più vari colori, arlecchini della terra. E mentre il vento ti sferzava il viso, e con una mano battevi a ritmo di musica sulla portiera, quasi un gangster anni 70, ripensavi e ripensavi a com'era bello tutto quello, come ti sentivi pieno.

E mentre il sole calava lento all'orizzonte, dipingendo pennellate di rosso scuro sulle nuvole in quella grande tavola azzurra, giravi ancora lo sguardo dall'altra parte, verso il mare. Il mare che era talmente grande, che quasi non vedevi il confine tra cielo e acqua. E quasi ti veniva da chiederti se in effetti ci fosse o meno... Sembrava una cosa unica, una cosa sola, imponente e magica come non mai. E si vedevano navi, in lontananza, forse crociere. E più vicino l'acqua del moto ondoso che si infrangeva sugli scogli in prossimità della riva. Alzando bianche spume...

E quando magari si camminava sulla battigia, in quelle ore che non sapevi bene se era ancora giorno, o era sera; ma non importava, perchè quello che contava era camminare, sentire i tuoi piedi nudi schiacciare la sabbia sottile e fradicia sotto di te, e l'acqua salata del mare che te li abbracciava di tanto in tanto... Come un bacio timoroso ma passionale. E quel leggero venticello, che sempre s'alzava, che ti scompigliava i capelli, che ti faceva socchiudere gli occhi, ma anche sorridere, perchè guardavi i capelli degli altri, il mare, la spiaggia, il sole, le nuvole, il cielo che s'imbruniva... E ti veniva da stare in pace con tutto. E c'erano bambini che giocavano nella sabbia, inzaccherati di terra fino ai capelli, ma ridevano e si facevano la guerra con pistole ad acqua... Acqua salata, naturalmente. E tu camminavi, ogni tanto testa bassa per vedere se ci fossero conchiglie che avrebbero potuto farti male, e poi rialzavi lo sguardo, e spensierato e con quel sorriso appena nato, ci si guardava attorno; ed era quello il momento migliore della giornata, era quello l'attimo in cui ci si sentiva a contatto con la purezza dell'aria e della natura in generale. E il rumore del mare, quello scroscìo incessante, rassicurante... Che di notte si trasformava in dolce ninna nanna, e t'addormentavi cullato da quel rumore così ripetitivo ma mai veramente noioso. Un rumore di vita...

E tu con la tua timidezza che pensavi non dovessi mai aver bisogno di conoscere nessuno, che stavi benissimo già con te stesso e basta... Stupide bugie. La verità che non volevi accettare era quella che non avevi abbastanza coraggio di vivere la vita appieno. Ti accontentavi... Ma forse è stato lo stesso bello e indimenticabile. Forse quelle passeggiate da solo ti aiutavano a maturare, a sentirti più grande... E nella tua testa formulavi pensieri che mai avresti fatto se tu non fossi stato solo con te stesso.

E in tempi come questi ti viene da ripensare a quei momenti... Che non torneranno mai più, per sempre. Ma essi sono sempre lì, nella tua mente, a portata di ricordo... E tu ricordi, certo, è facile... Ma alle volte fa male, alle volte senti il cuore che batte troppo forte, a volte il respiro si fa più stentato, mentre singhiozzi ti riempiono l'anima. A volte ripensare a certe giornate, ripensare a certe persone, ripensare a una parte di te che è vissuta in certi momenti... Ti fa stare male. Ma contemporaneamente dà un piacere assoluto... Perchè ti accorgi che riesci ancora a immaginarti in quei posti, immaginarti mentre parli con persone che non ci sono più, o almeno non sono più come erano quelle volte. Sono momenti in cui non riesci a pensare a tutte le altre brutture... Il momento felice e pieno di vita fa sbiancare gli altri ricordi, che al confronto paiono quasi futili.

Quando si era ancora abbastanza piccoli, anche se non lo si ammetteva... Quando si era ancora fragili, quasi che un piccolo sbuffo di vento potesse farci cambiare rotta, e deviarci dal nostro viaggio prestabilito.

Ma un viaggio prestabilito non l'avevamo, nessuna scadenza signori, oh no, niente, si viveva alla giornata, e l'estate poteva sembrare infinita, o comunque talmente lunga che settembre pareva essere lontano anni luce da quei momenti... Crescendo ci si carica di responsabilità, e si comincia a chiedersi cosa vogliamo veramente fare della nostra vita. Oh, ma siamo fragili anche adesso, siamo fragili anche a 40 anni... Non fraintendete. Solo che da piccoli quando si era fragili, ci si metteva in un angolo seduti, con le ginocchia raccolte sul petto, e si piangeva... Singhiozzi sconquassanti, il più delle volte per capricci o incomprensioni coi genitori. Volevi far loro del male, volevi andartene... E più grande avresti voluto ammazzarli, più grande avresti voluto "mandare affanculo tutto", da grande.. eh sì, sono momenti in cui vorresti quasi morire, mentre invece sono quelli in cui impari a vivere. Sono momenti che fanno riflettere, ah, che età sbandata. Crescere è sinonimo di problemi... E spesso in questa età si guarda al passato, e si pensa anche solo per pochi istanti a come si è cambiati da allora, e inevitabilmente ci accorgiamo che siamo sì cambiati, però in peggio.

Non c'è più magia in questi anni, non c'è più allegria e sonore risate leggere come piume che solleticano un piccolo mento.

Quegli anni sono andati per sempre... E, cristo, ora si va avanti e basta, di quei giorni ci resterà per sempre il ricordo... Quei giorni, quelle ore, quei minuti, quegli istanti resteranno sempre con noi, sempre a portata di mano, nel caso volessimo evadere per un po' dalla grigia realtà di ogni giorno. Dove spesso non siamo noi veramente, dove spesso conduciamo una vita dettata da quello che gli altri vogliono vedere di noi, dove spesso ci sentiamo tristi e soli.

Ma ragazzi, la vita è così. Benvenuti nel mondo adulto...

...E là, quel gabbiano solca il cielo terso

sopra a un mare roboante e immenso

e io seduto sulla spiaggia del mondo

mi ritrovo a viaggiare nell'irreale

e fumoso pianeta dei miei ricordi.

  
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