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Autore: Sophie13    21/07/2011    3 recensioni
"...Rory si buttò a capofitto nei sui impegni giornalistici, tenendo la mente ben occupata, come ormai faceva da sei mesi."
Sono passati sei mesi dalla partenza di Rory, il lavoro va alla grande, ma lei non è del tutto felice. Un incontro inaspettato cambieràle cose, per sempre...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Logan Huntzberger, Rory Gilmore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È la mia prima fan fiction, non è niente di speciale, è solo una prova. Sto riguardando il telefilm e sono particolarmente ispirata...ditemi che ne pensate, ogni commento, positivo o negativo sarà ben accetto!
 
1-San Francisco
Driiin, driin- Il suono della sveglia interruppe il sonno di Rory. Non era mai piacevole sentirla suonare, soprattutto se erano le 5,45 del mattino. Si rigirò un paio di volte nel letto prima di aprire gli occhi e rendersi conto di dove si trovasse. Era ormai parecchio tempo che girava per gli Stati Uniti seguendo la campagna di Obama ma ancora, ogni tanto, si sentiva strana a svegliarsi ogni giorno in un hotel diverso e non nel suo letto, a Stars Hollow o nel suo vecchio appartamento a Yale.
Si alzò dal letto e si preparò velocemente, non poteva perdere tempo; aveva un aereo da prendere ed una nuova tappa della campagna elettorale da seguire. Oggi, lei ed il resto del gruppo a seguito del candidato presidente, si sarebbero recati in California, precisamente a San Francisco.
San Francisco, quanti ricordi le tornavano in mente al solo pensare a questa città; la casa con l’albero di avocado, la proposta di matrimonio, il suo rifiuto, e soprattutto lui, il suo ultimo amore, anzi, il suo unico amore: Logan.
Sei mesi. Sei lunghi mesi erano passati dal giorno della sua laurea; il giorno in cui lui le aveva chiesto di sposarlo e lei, dopo mille ripensamenti, gli aveva detto di no; che non si sentiva pronta.
Ci aveva pensato spesso a quel giorno e a come sarebbe andata se la sua risposta fosse stata un’altra, o se Logan l’avesse aspettata, senza pretendere tutto subito, ma mai era riuscita a darsi una risposta.
Da quel giorno non l’aveva più visto né sentito, ogni tanto leggeva di lui sul Times, o sul Wall Street Journal, si era trasferito in California, aveva accettato quel lavoro ed in pochi mesi aveva già ottenuto successi importantissimi. Era bravo nel suo campo, molto, e lei lo aveva sempre saputo.
Interruppe con forza il flusso di pensieri, che stava iniziando a farsi doloroso, e finì di prepararsi. Raggiunse gli altri collaboratori nella hall dell’albergo, e con loro si diresse all’aeroporto.
Il volo fu piacevole, ed ebbe poco tempo per pensare; era impegnata a programmare ogni minimo dettaglio della prossima tappa, interviste, conferenze stampa, articoli; ancora non ci credeva, lei, Rory Gilmore, era diventata una vera giornalista.
Arrivata a destinazione si sistemò in albergo e chiamo subito sua mamma, le mancava molto da quando era partita, ma sapeva bene che era in buone mani con Luke. Era felice e sempre impegnata tra la locanda ed i preparativi del matrimonio. Lei rispose subito al primo squillo -Ehi Rory, allora come sta la mia grande giornalista?-
-Bene mamma, sono atterrata giusto mezzora fa, volevo salutarti, ora mi ributto subito nel lavoro, sono davvero impegnata. Voi a casa tutto bene?-
-Si benissimo, abbiamo sistemato praticamente tutto, manca solo qualche piccolo dettaglio. Allora, San Francisco eh?-
-Già- Sua mamma capì subito che non aveva voglia di parlarne; aveva sempre saputo che il loro era un rapporto speciale, si erano sempre capite solo con uno sguardo; ma negli ultimi periodi aveva capito che non serviva neanche uno sguardo, semplicemente per empatia l’una riusciva a cogliere pensieri ed emozioni dell’altra, anche a kilometri di distanza, attraverso un telefono.
Si salutarono, con la promessa di risentirsi presto, e Rory si buttò a capofitto nei sui impegni giornalistici, tenendo la mente ben occupata, come ormai faceva da sei mesi.
Verso sera, Kayla, una collega di Rory, le propose di passare la serata assieme, Rory accetto volentieri e ben presto si ritrovò con lei in uno dei locali più cool di tutta la città.
Kayla era una ragazza magra e bionda, simpatica e un po’ buffa, aveva un anno più di Rory e sognava come lei di fare la giornalista, anche se, in molti più che a scrivere sul Times l’avrebbero vista bene a scrivere su uno di quei settimanali di cronaca rosa che si leggono dai parrucchieri. Era appassionata di gossip, quasi maniaca, sapeva assolutamente tutto quello che succedeva alle star del momento; per questo aveva scelto uno dei locali più in voga a San Francisco, perché diceva di dover per forza incontrare qualche star.
Le due ragazze si sedettero ad un tavolo, ordinarono e tra una chiacchiera e l’altra la serata volò. Di un personaggio famoso però neanche l’ombra fino a che ad un certo punto, Kayla lanciò un urletto -Rory, Rory, quello è famoso, cioè non proprio famoso, però ho visto una sua foto su un quotidiano quindi tanto sconosciuto non deve essere!- Rory si voltò senza entusiasmo ma non fece in tempo a vedere in faccia il ragazzo indicatole dall’amica. Riuscì a notare solo i suoi capelli biondi.
Un pensiero le balenò in testa, ma lei lo cacciò via subito. No, non poteva essere lui, con tutti i posti che c’erano a San Francisco possibile che lui fosse venuto proprio in quel locale?
Si stava facendo questa domanda quando il ragazzo biondo si girò; il cuore di Rory si fermò per un attimo. Era lui. Lì, davanti a lei, nel suo stesso locale.
Era bello come lo ricordava, forse anche di più, con quegli occhi verdi, i capelli biondi e un sorriso da togliere il fiato. Era in giacca e cravatta, doveva essere appena uscito dal lavoro, ed era in compagnia di due ragazzi, presumibilmente due suoi colleghi.
Rory era sbiancata appena l’aveva visto, e Kayla ovviamente non aveva potuto non notarlo -Rory, sei pallidissima, che succede?- -Kay, hai presente il biondino che hai visto alla porta? Ecco, ricordi Logan, il mio Logan? È lui!- Kayla, che aveva saputo tutta la storia tramite i racconti di Rory capì subito -Oh, te ne vuoi andare?- -Si forse è meglio, scusa Kay- Le due ragazze si diressero verso la porta, e quando si accorsero che il biondo era ancora all’ingresso, era troppo tardi per tornare al tavolo. Rory cercò di uscire senza farsi vedere, e credette di avercela fatta, fino a che, appena varcata la porta d’ingresso non sentì il suo nome provenire dall’interno.
  
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