Eco
di un profumo ~
prompt: #023, wish
La ragazza
corre a piedi nudi nel folto degli alberi. Ha fiori nei capelli e vento nelle
vesti. Lui la segue ascoltando l’eco della sua risata, che spegne ogni rumore
e lo invita avanti, sempre più avanti: lo sta aspettando. Si ritrova poi
in una radura – profumo di gigli nell’aria – e lei è lì,
e allora si accorge che è cresciuta, è donna; ma lo aspetta ancora. E gli
sorride e gli tende le mani, bella come una ninfa.
Quando sfiora
la sua pelle, riesce a specchiarsi nel verde dei suoi occhi. Come se il tempo
non fosse mai passato.
«Dunque è là dentro che la Pietra
sarà nascosta?»
Costrinse ogni fibra del suo essere a mantenersi fredda, a sopprimergli
il tremore della voce; ma l’uomo che aveva accanto era in grado di vedere
molte cose. Troppe.
«Lo so, Severus» gli
disse con dolcezza, posando una mano antica sulla sua spalla scossa da sussulti
– dannazione –
incontrollati. «Quello Specchio uccide un po’ anche me.»
Severus Piton s’illuse che le
lacrime brillassero soltanto negli
occhi di Albus Silente, mentre il suo stesso riflesso
baciava una donna perduta in un luogo che non esisteva, in un tempo che era
finito prima di cominciare.
«Dopo tutto questo tempo?»
«Sempre.»
[ 200 parole (100+100) ]
Nota: Hogwarts,
1991. Albus Silente decide di nascondere la Pietra
Filosofale nello Specchio delle Brame. Ma ci sono altri insegnanti pronti a
proteggere la Pietra, tra i quali Severus Piton. E se Silente gli avesse mostrato lo Specchio? Sappiamo
tutti chi vi avrebbero visto riflesse.
La citazione finale è tratta da Harry
Potter e i Doni della Morte e non è inclusa nel conteggio parole.