Paperoga apprendista inventore
 
 
Paperopoli, città varia che ospita persone per l’appunto varie e soprattutto strane. Ma se vi fermate a chiedere ad un passante chi è la persona più stramba della città, sicuramente la risposta sarà…
“Paperoga! Che piacere vederti!”
Fece Archimede Pitagorico, il famoso inventore anche lui presente nell’elenco delle persone più strane della città.
“Anche per me lo è!”
Fece il papero.
Pausa di silenzio.
“Embè? Cosa vuoi?”
“Come, cosa voglio?”
“Intendo dire, perché sei qui?”
Archi sbuffò. Non era certo facile mantenere il dialogo con qualcuno più strano di lui!
“Aaaahh! Voglio diventare inventore!”
“Ah”
“Non ti stupisci?”
“Non mi stupisco delle tue stramberie da un bel po’, Paperoga!”
“Allora posso farti da apprendista?”
“Uhmm…non saprei, posso fidarmi?”
“Perché dovresti fidarti?”
“Perché, alla fine dell’apprendistato, spero di avere il mio laboratorio nelle stesse condizioni in cui è adesso”
Da dietro Archimede, cadono contemporaneamente due tegole dal tetto.
“Tranquillo!” Disse il papero “ Sarà in condizioni pietose!”
“Come, scusa?”
L’inventore parve turbato.
“Volevo dire perfette!”
Così Archimede invitò Paperoga a tornare il giorno dopo, il giorno in cui lui avrebbe insegnato al cugino del suo caro amico Paperino(anche lui un po’ strano) la teoria del mestiere.
“Buongiorno, Archi!”
Gridò Paperoga, da sopra un camion.
“Aaaaaaarrrggh!!!!Cos’ è quel coso?!?!?”
“Un camion, no?In quanto inventore, dovresti conoscere anche le invenzioni di una certa età! Mi meraviglio di te!”
-Aaahh, ci sarà da lavorare, con un tipo come te!-
Pensò il biondo.
“Cosa ci fa un camion davanti al mio laboratorio?”
Chiese con pazienza forzata.
“Ho portato i prototipi di ogni invenzione di cui mi sono occupato , volevo stupirti!”
“Uff…ci sei riuscito, contento?”
Disse con poco entusiasmo l’inventore.
 
“Bene, cominciamo!”
Disse, dopo aver spinto Paperoga in casa e dopo essere riuscito a farlo sedere su una sedia non rotta.
“E’ poco originale”
Si lamentò il papero, appoggiando il portapiume sulla sedia.
“Non mi interessa! Guarda, questa è una chiave inglese”
Illustrò il biondo.
“Come fai a saperlo?”
Domandò l’altro, scettico.
“In che senso, come faccio a saperlo?”
“Potrebbe essere Belga! O Russa! Chi ti dice che è Inglese?”
“Tsk, taci Paperoga”
Dopo aver presentato gli attrezzi, con non poca fatica, a Paperoga, Archi gli diede il permesso di illustrargli qualche sua “creazione”.
“Ti piace?L’ho chiamato Yoyoantigravidazionale!”
“Ehhh?E a cosa dovrebbe servire?”
“E’ uno yoyo, ma rimbalza anche in verticale!”
-Sigh, che devo fare per non subirmi queste assurdità?Che ho fatto di male?-
Pensò l’inventore. La pausa di silenzio il cui Archimede pensò non piacque al papero, che l’interpretò male.
“Non ti piace?”
Chiese deluso.
“Anche lo yoyo normale può andare il verticale, se sei bravo a usarlo…”
“Oh…devo fare pena, allora…Aspetta, ti faccio vedere il “chiama e rispondi”!
Paperoga corse fuori dal laboratorio e tornò con un oggetto che Archimede non avrebbe mai immaginato di vedere: un telefono.
“Ehm…Paperoga…il telefono è stato inventato tempo fa…”
“Oh, ma questo non è un telefono normale! Ti permette di parlare con gli alieni!”
“Seee...come no!”
“D’accordo, te lo proverò!”
Paperoga premette tasti a caso sulla tastiera del chiama e rispondi e alzò la cornetta.
Tuuut-tuuuut-tuuuut
“Pronto?”
“Salve! E’ di Marte?”
“Cooosa?Mi prende in giro?”
“Ah, allora è di Saturno! I Marziani e i Saturniani non vanno mai d’accordo e me lo ha fatto chiaramente intuire con quell’intonazione”
“Lei è pazzo!”
Tu-tu-tuuuu-tu-tu-tuuu
“Idiota!!! Quello non era un alieno!!!!”
Gridò Archimede, esasperato.
“Come fai a esserne sicuro?”
Ribatté il papero.
“Come fa un alieno a parlare l’americano*?!?!”
“Ehm…forse è meglio se ti faccio vedere un’altra invenzione…”
“No! Tu ora mi aiuti a finire il nuovo antifurto per Paperone e se non lo fai ti spiumo!”
“Ok,ok non minacciarmi!”
Archimede prese il congegno e cominciò a lavorarci e poi  chiese al papero
“Mi passi il cacciavite, Paperoga?”
Silenzio.
“Paperoga?”
“Cos’è questo?”
Paperoga si era allontanato dall’inventore e aveva cominciato a frugare tra le invenzioni costruite da Archi. Si avvicinò ad uno strano congegno tondo come una boccia da spiaggia con un bottone rosso posizionato sopra. La curiosità di Paperoga è nota per essere molto “distruttiva”…
BOOOOM!!!
In dieci secondi o meno il laboratorio era diventato una discarica all’aperto ed era completamente raso al suolo. Paperoga abbassò gli occhi mentre l’inventore lo fissava con uno sguardo assassino.
“Sai cos’era, quello?”
Domandò con finta calma.
“…una bomba?”
Azzardò il papero.
“NO! ERA UN CONGEGNO PER DISTRUGGERE LE CASE DISABITATE DA ANNI! E SE NON MI SBAGLIO IL MIO LABORATORIO ERA ANCORA ABITATO!!!IO TI UCCIDO!!!!”
Archimede si lanciò contro il papero, facendo scattare quest’ultimo verso la strada.
“Ma perché, qualunque cosa faccio, devo essere sempre inseguito???”
                                                                                                                           
 
                                 
                                                                                                                                 Fine
 
*=Paperopoli si trova nel Calisota, che si presume sia in America.
 
Angolo di Akikochan
Era da un po’ che volevo pubblicare una f.f. sui paperi e direi che mi è venuta un po’ troppo poco originale. Vorrei avvertire i lettori di “The defender of magic” che ho dovuto eliminare il quarto capitolo perché era venuto troppo pasticciato, che impedita che sono! Poi lo ripubblicherò. Lasciate qualche commentino, mi raccomando!
Akikochan