E'strano.
Come un oggetto, che prima serviva a seppellire i morti, ora serve a bandirli per sempre da questa terra.
L'autostrada era deserta. Di solito di notte si incontra almeno una macchina. Niente. Questo mi rendeva ancora più inquieto di quanto già non fossi. Ci stavamo recando verso Atlanta, sperando di trovare aiuto almeno li, in una città enorme come quella. Le nostre speranze furono distrutte. Le vie erano riempite da corpi putridi che camminavano con un fare assai innaturale. Shana aveva ripreso il colore di quando fu attaccata. "Stirali tutti Eric, ti prego fallo!". Senza pensarci due volte, affondai il piede sull'acceleratore. Non passarono molti secondi, che l'auto inizio a colpire i corpi che deambulavano per la strada. Il sangue schizzava come fuochi d'artificio. A mano a mano che procedevamo, i colpi si facevano sempre meno frequenti, fino a scomparire del tutto. Vidi una stazione di polizia. Decisi di dare un'occhiata, dato la calma apparente. Già... apparente... "Shana, vado a vedere se trovo una radio, o almeno un'arma". "NO! Io da sola di nuovo non ci sto, non voglio trasformarmi in una belva affamata di carne umana". "Va bene, ma aspettati qualsiasi cosa...". Scesi dall'auto, tenendo saldamente la pala con ambedue le mani. Shana mi seguiva come un'ombra. Aprii la porta che fece uno scricchiolio così forte da farmi raggelare il sangue. Avanzai lentamente, guardando ripetutamente a destra e a sinistra, in cerca di qualcosa di utile. Vidi il cadavere di un poliziotto, immobile fortunatamente, con la pistola in mano. Che si fosse suicidato? Che avesse tentato un'ultima resistenza? Chi lo sa. Afferrai la pistola e controllai il caricatore. "4 colpi. Non basteranno a lungo. Ci dev'essere la stanza delle armi, ci DEVE essere". Setacciai tutte le stanze, fino a trovare ciò che cercavo. Riuscii a trovare diverse armi, ma decisi di prendere solo un fucile a pompa, un fucile da cecchino e un'altra pistola; presi anche una valigetta li vicino, e la riempii delle munizioni del calibro giusto. Diedi l'altra pistola a Shana, così che si potè difendere da sola. Tornammo nella sala dove vi era l'entrata, ma c'era qualcosa di diverso... Qualcosa era cambiato... Poi rabbrividii... "Dov'è il poliziotto?!?". Un lamento da dietro, mi fece girare di scatto, facendomi svuotare il caricatore della pistola addosso a quell'animale. Shana gridò dal terrore, e si fece cadere la pistola a terra. Fortunatamente aveva la sicura inserita, altrimenti uno di noi due potrebbe averci rimesso la pelle. "La prossima volta pensaci meglio prima di venire con me!" le urlai seccato. Neanche mi rispose. Onestamente, non so chi dei due era più tramuatizzato. Mi dovetti sedere, dato che le mie gambe avevano perso momentaneamente le forze. Shana mi seguì subito dopo. Un silenzio tetro era calato sul luogo, ma venne interrotto da una voce. Una voce umana, com'è possibile? Quindi ci sono altri sopravvissuti? "Ehi voi due, siete ancora interi?" La voce proveniva dalla radio che aveva il poliziotto appena ucciso. Strano che non l'abbia notata. Ancora incredulo, risposi a quella domanda. "Si, siamo ancora vivi..." - "Bene, uscite fuori, vi porto in un posto sicuro". Ero diffidente, ma del resto, in quel inferno, avevamo bisogno di aiuto.