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Autore: Lonely_ghost    21/07/2011    0 recensioni
Le vite di due giovani in un viaggio senza apparente meta, non saranno più le stesse. E' incredibile come la routine possa cambiare così velocemente. Can you fight the dead? Apocalypse Now!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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epf Stavamo procedento lungo l'autostrada che attraversava il deserto. Faceva caldo, un tipico caldo estivo, che ti istiga ad aprire i finestrini e a buttarti giù dall'auto in corsa, così da smettere di provare quella sensazione di afa. Shana era seduta sul sedile del passeggero. Sembrava avesse un'espressione annoiata, che confermò dicendomi: "Mi sono rotta di questa radio. Hai della musica decente?". Il caldo aveva inibito la mia capacità di ricordare, quindi mi limitai a risponderle :"Non so. Ci dovrebbero essere delle cassette nel portaoggetti". Curiosando quà e là trovò un paio di cassette che esaminò in un paio di secondi, finchè non gliene rimase in mano soltanto una. "Scommetto che questa piacerà più a me che a te". Dopo averla inserita, passarono un paio di secondi e  partì  Paradise City.  "Ecco perché ti amo!". Il suono delle chitarre misto al rombo della mia Dodge Charger, creavano una melodia che mi sembrava il canto di un angelo. Senza neanche accorgercene, si fece sera, e la benzina iniziava a scareseggiare. Fortunatamente avevo letto su un cartello la presenza di un'area di sosta entro un paio di miglia. Arrivammo alla stazione. Si vedevano giusto i distributori illuminati da luci pallide, e l'entrata del negozio, ma il silenzio regnava sovrano. Accostai la macchina accanto a uno dei distributori, ma questo non sembrava voler funzionare. Così fu anche per gli altri. "Cazzo, una stazione di benzina senza distributori funzionanti, che sfiga". Entrai nel negozio allora, sperando di trovare qualcuno che potesse aiutarmi. Nulla. Nessuno. "C'è qualcuno?" urlai. Nessuna risposta. "Incredibile". Mi recai sul retro, per vedere se trovavo qualche tanica di benzina. Le trovai, insieme a un essere immondo. Era un umano, o almeno ne aveva le sembianze. Il rumore della porta lo fece girare. Vidi il suo viso, fradicio di sangue. Che fosse il suo? Che fosse di qualcun'altro? Non l'ho mai scoperto. La sua carne stava andando in putrefazione, ed emanava un odore che mi faceva strizzare gli occhi. Iniziò a dirigersi verso di me, barcollando, ma senza cadere. Sapevo che non lo faceva per stringermi la mano ed aiutarmi con l'auto. Pensai in fretta. Detti uno sguardo intorno e, grazie a Dio, una pala giaceva per terra. Con uno scatto fulminio concessomi dall'adrenalina che producevo, afferrai questa, e senza pensare, colpii quel coso in piena faccia. Un colpo sonoro, così forte da spappolargli il viso. Lo zombie tramortì a terra, ora morto definitivamente. Afferrai le taniche di fretta pensando a ciò che era appena successo. "Meglio sloggiare da questa merdosa bettola". Intento a uscire da quel letamaio, sentii l'urlo acuto di Shana, un urlo di terrore profondo. Iniziai a correre, e uscendo vidi lei che lottava per la sua vita, contro un altro simile a quello che avevo appena ucciso. "MERDA". Scaraventai le taniche per terra e mi gettai contro quel coso, colpendolo da dietro. Cadde per terra, e con un calcio gli distrussi la scatola cranica. Shana, bianca come quel cadavere, mi abbracciò con una forza notevole, come se non volesse farmi muovere più per il resto dei miei giorni. "Che cazzo era quell'affare?!?!?" scoppiò a piangere. "Non lo so... di certo non sembrano amichevoli". Tornai indietro a prendere le taniche. Una la aprii e ne versai il contenuto nel serbatoio, l'altra la riposi nel bagagliaio, così da avere una riserva. Partimmo, entrambi scioccati per il recente accaduto. Con una mano tenevo il volante, l'altra teneva la pala, che aveva messo fine all'esistenza di due zombie. 
E'strano.
Come un oggetto, che prima serviva a seppellire i morti, ora serve a bandirli per sempre da questa terra.


L'autostrada era deserta. Di solito di notte si incontra almeno una macchina. Niente. Questo mi rendeva ancora più inquieto di quanto già non fossi. Ci stavamo recando verso Atlanta, sperando di trovare aiuto almeno li, in una città enorme come quella. Le nostre speranze furono distrutte. Le vie erano riempite da corpi putridi che camminavano con un fare assai innaturale. Shana aveva ripreso il colore di quando fu attaccata. "Stirali tutti Eric, ti prego fallo!". Senza pensarci due volte, affondai il piede sull'acceleratore. Non passarono molti secondi, che l'auto inizio a colpire i corpi che deambulavano per la strada. Il sangue schizzava come fuochi d'artificio. A mano a mano che procedevamo, i colpi si facevano sempre meno frequenti, fino a scomparire del tutto. Vidi una stazione di polizia. Decisi di dare un'occhiata, dato la calma apparente. Già... apparente... "Shana, vado a vedere se trovo una radio, o almeno un'arma". "NO! Io da sola di nuovo non ci sto, non voglio trasformarmi in una belva affamata di carne umana". "Va bene, ma aspettati qualsiasi cosa...". Scesi dall'auto, tenendo saldamente la pala con ambedue le mani. Shana mi seguiva come un'ombra. Aprii la porta che fece uno scricchiolio così forte da farmi raggelare il sangue. Avanzai lentamente, guardando ripetutamente a destra e a sinistra, in cerca di qualcosa di utile. Vidi il cadavere di un poliziotto, immobile fortunatamente, con la pistola in mano. Che si fosse suicidato? Che avesse tentato un'ultima resistenza? Chi lo sa. Afferrai la pistola e controllai il caricatore. "4 colpi. Non basteranno a lungo. Ci dev'essere la stanza delle armi, ci DEVE essere". Setacciai tutte le stanze, fino a trovare ciò che cercavo. Riuscii a trovare diverse armi, ma decisi di prendere solo un fucile a pompa, un fucile da cecchino e un'altra pistola; presi anche una valigetta li vicino, e la riempii delle munizioni del calibro giusto. Diedi l'altra pistola a Shana, così che si potè difendere da sola. Tornammo nella sala dove vi era l'entrata, ma c'era qualcosa di diverso... Qualcosa era cambiato... Poi rabbrividii... "Dov'è il poliziotto?!?". Un lamento da dietro, mi fece girare di scatto, facendomi svuotare il caricatore della pistola addosso a quell'animale. Shana gridò dal terrore, e si fece cadere la pistola a terra. Fortunatamente aveva la sicura inserita, altrimenti uno di noi due potrebbe averci rimesso la pelle. "La prossima volta pensaci meglio prima di venire con me!" le urlai seccato. Neanche mi rispose. Onestamente, non so chi dei due era più tramuatizzato. Mi dovetti sedere, dato che le mie gambe avevano perso momentaneamente le forze. Shana mi seguì subito dopo. Un silenzio tetro era calato sul luogo, ma venne interrotto da una voce. Una voce umana, com'è possibile? Quindi ci sono altri sopravvissuti? "Ehi voi due, siete ancora interi?" La voce proveniva dalla radio che aveva il poliziotto appena ucciso. Strano che non l'abbia notata. Ancora incredulo, risposi a quella domanda. "Si, siamo ancora vivi..." - "Bene, uscite fuori, vi porto in un posto sicuro". Ero diffidente, ma del resto, in quel inferno, avevamo bisogno di aiuto.
  
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