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Autore: inesistente    21/07/2011    4 recensioni
Takako, Tomoe, Reika e Nanami sono quattro ventiduenni che dividono la loro vita fra il lavoro, le loro passioni e le relazioni sentimentali. Takako è la fashion victim per eccellenza del gruppo, Tomoe è il "maschiaccio indeciso", a Reika piace fare la "disponibile" mentre Nanami sogna il vero amore e l'abito bianco. Quattro amiche così diverse tra loro ma unite da un'incrollabile voglia di vivere, insieme sapranno affrontare qualsiasi prova che il destino metterà loro davanti
storia ad 8 mani.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1
Nanami

 


Alle cinque del pomeriggio in punto, davanti all'ingresso dell'asilo "Fiore di Loto" si era formato un non indifferente capannello di persone, mamme e papà, ma anche nonni, venuti a riprendere i loro figlioletti o nipotini. Dentro il piccolo edificio dalle pareti colorate di azzurro e rosa, trenta bambini di età compresa fra i tre ed i cinque anni aspettavano impazienti che le loro maestre li lasciassero uscire. Una delle tre donne stava aiutando i più piccini ad infilarsi cappottino e cappello. Era un piovoso inizio serata di metà maggio e benchè mancasse circa un mese all'inizio dell' estatè l'aria era spazzata da un frizzante venticello. Finalmente le porte si aprirono e i bambini poterono ricongiungersi ai loro familiari, i quali si prodigarono subito di metterli al riparo per evitare che si bagnassero sotto il potente scroscio dell'acqua. Quando tutti ebbero lasciato il cortile, le maestre cominciarono a riordinare e pulire le stanze in vista della nuova settimana:
"Senti, Nanami...", esordì una delle tre, "Hai progetti per questa sera?".
Nanami Ueda, ventiduenne originaria di Osaka ma residente a Tokyo dall'età di otto anni, era la più giovane dello staff del "Fiore di Loto" ed era molto amata dai suoi piccoli allievi, affetto che la giovane donna ricambiava con tutto il cuore. Nanami adorava i bambini e desiderava poter avere, un giorno, una famiglia tutta sua e nei suoi pensieri si immaginava come madre di tre dolci e graziosissime bimbe. Attaccatissima ai suoi genitori, viveva ancora con loro nonostante avesse un lavoro fisso da un anno e mezzo. Ma tornando alla domanda rivoltale dalla collega... come fosse un segno di risposta, il cellulare di Nanami cominciò a trillare, la ragazza lo estrasse dalla tasca del suo grembiule da lavoro e lesse il messaggio che le era appena arrivato:

"Stasera cena e poi Bluemarine. Ci troviamo alle 20 davanti al 109*. Fammi sapere se ti va! Baci, Takako"

"Credo proprio che mi sia appena arrivato un invito", decretò inviando un sms di risposta al numero dell'amica Takako;
"Sì, capisco... sarà per un'altra volta allora", si rassegnò la donna, che voleva invitarla a cena da lei.
Delle tre, la prima ad avviarsi verso casa fu, come sempre, Nanami. Non aveva la macchina, nonostante avesse preso la patente tre anni prima, e preferiva spostarsi in autobus, senza contare che l'asilo distava solo quindici minuti dalla palazzina in cui abitava. Ombrello alla mano, sotto la pioggia che non accennava a voler diradarsi, la ragazza camminava tranquilla e senza fretta guardandosi attorno. Nell'ora di punta, quando la maggior parte della gente usciva dagli uffici o da scuola, il traffico del già affollatissimo quartiere di Shibuya aumentava ulteriormente. Nanami era ormai abituata a tutta quella caotica confusione, tuttavia non smetteva di sognare di essere la proprietaria di una villa in campagna, con tanto di giardino e laghetto con i pesci rossi. Le sue migliori amiche Takako, Reika e Tomoe l'avevano affettuosamente soprannominata "principessa sognante" e talvolta si chiedeva lei stessa se non fosse ridicolo il modo in cui si perdeva nelle proprie fantasie. Chi la conosceva, però, la adorava anche per questa sua particolarità, soprattutto sua nonna Yuko, che era rimasta ad Osaka ma che non mancava di telefonare tutte le sere alla sua unica nipote. Nanami arrivò a casa e trovò sua madre Shizuko in cucina, intenta ad armeggiare con mestoli e pentole, si accorse per prima della sua presenza la bassottina Kirin, la quale corse incontro alla padroncina facendo mille feste:
"Ciao, mamma, sono a casa", annunciò la ragazza prendendo la cagnetta fra le braccia;
"Ciao, tesoro, com'è andata la giornata?", chiese la donna mentre rovistava nel cassetto del frigo che conteneva le verdure, "Ti ho preparato dei vestiti puliti e il bagno è ancora caldo", aggiunse infine.
Nanami ringraziò e sorrise. Hojo, suo padre, che in quel momento non era in casa, e Shizuko si erano sposati appena ventenni subito dopo aver scoperto di essere in attesa di un bambino, era la prima domenica di luglio del 1987. Nel gennaio dell'anno successivo nacque la piccola Nanami e fu subito amata sia dalla giovane coppia che dalla neo nonna Yuko. A distanza di ventidue anni, Shizuko era una felice casalinga che si guadagnava qualche soldo facendo piccoli lavori di sartoria, mentre Hojo era giornalista per il quotidiano locale, motivo per cui, quattordici anni prima, la famigliola si era trasferita lì a Tokyo. Abitavano nello stesso appartamento fin da allora. La camera di Nanami, a differenza di quella dei genitori, era arredata in stile occidentale. Non era molto grande ma col tempo la ragazza era riuscita a darle un suo tocco personale, facendola diventare il suo romanticissimo rifugio. La stanza conteneva, oltre al letto, un armadio a tre ante con cassettiera annessa, una scrivania su cui era sistemato il suo pc portatile, una libreria alta e sottile, un mobiletto porta televisore e inoltre vi erano appese alle pareti diverse mensolette sulle quali erano tenute in ordine diverse bambole di porcellana simili a piccole principesse. I colori predominanti erano il bianco,il rosa antico ed il marrone nocciola, tre tonalità che secondo Nanami si sposavano benissimo assieme. Le lenzuola del letto, la lunga tenda di seta e persino il tappeto erano ornati da piccoli fiori colorati, sulla porta vi era appeso uno specchio a forma di cuore bordato d'argento. Insomma, Nanami era una di quelle ragazze romantiche e fantasiose che vivevano nell'utopia del Principe Azzurro e che vedevano l'intero mondo dipinto di rosa. La giovane posò la piccola Kirin sul letto, aprì l'armadio e prese da una gruccia un abitino aderente di colore fucsia che, se indossato, le copriva di poco le ginocchia ed una giacchetta corta di tulle e pizzo nero, poi aprì la terza anta e prese da uno dei ripiani della scarpiera un paio di sandali neri con la zeppa la cui fibbia era ornata da una rosa di organza in tinta. La sua amichetta a quattro zampe la osservava scodinzolando, un pò come se fosse divertita dalla scena, ogni tanto scuoteva la testa, facendo tintinnare la medaglietta dorata a forma di cuore che ornava il suo collarino rosa glitterato. La bassottina aveva appena sette mesi ed era stata il regalo di Nanami per i suoi ventidue anni da parte di tutta la famiglia. Nell'istante in cui l'aveva presa presa in braccio per la prima volta, fra le due era scoccata una sorta di scintilla e durante i quattro mesi trascorsi da quel giorno le due erano diventate inseparabili. Kirin non aveva una cuccia, condivideva il letto con la sua padroncina e aveva persino un cuscino e una copertina tutti suoi. Prima di entrare in bagno e godersi il piacevole calore dell'acqua calda, Nanami annunciò alla madre che sarebbe uscita a cena con le sue amiche, poi entrò nella stanza, si spogliò e si immerse completamente in quel rilassante paradiso bollente, circondata da nubi di vapore che impregnavano l'aria e la rendevano quasi ovattata. Chiuse gli occhi, emettendo un lungo sospiro appagato, poi sorrise pensando alla bella serata che avrebbe trascorso da lì a qualche ora. Del resto era venerdì sera e benchè adorasse il suo lavoro la ragazza non aspettava che il fine settimana per uscire e divertirsi un pò.



Noticine dell' Autrice

* il 109 è un centro commerciale, uno dei tanti simboli del quartiere di Shibuya.

Ohhh....ma salve miei cari lettori! Chi vi parla è la vostra (sèè...okkay XD) Regina, la quale si cimenta per la prima volta in un'impresa epica: la sua prima storia scritta a più mani! A otto mani, per la precisione, e gli altri "baldi eroi" che si cimenteranno con me in questo progetto sono il carissimo Dragon Shiryu e le fantastiche Eastre ed Inesistente (vi adoro ragazze!). In questo primo capitolo ho voluto presentare il mio personaggio, la dolcissima Nanami Ueda. E' da tanto che sogno di poter ambientare una storia in Giappone (e chi mi conosce sa quanto lo adori *_* ) ed ora che ho questa possibilità sono al settimo cielo, non avrei mai immaginato che la prima trama da me presentata sarebbe stata la prescelta! Spero tanto che apprezzerete gli sforzi miei e degli altri "compagni d'avventura", ce la metteremo tutta per stupirvi. Un bacio e buona lettura!


 

  
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