‘’Non
hai visto Luna, vero?’’
‘’Luna?’’
‘’Sono pazzo di lei! Sarà meglio che
glielo dica, visto che, forse, moriremo
entro l’alba!’’
La
professoressa McGranitt aveva appena
schiantato uno dei tanti Mangiamorte mandati da Voldemort,
con
uno schiocco sordo. Con la crocchia ormai disfatta ma la grinta nelle
vene, Minerva
McGranitt si allungò per scavalcare un corpo ai
suoi piedi, privo di sensi.
Neville Paciock l’affiancò
bandendo la sua bacchetta, fiero.
«
Professoressa, professoressa! » urlò nel
trambusto,
guardando con la coda dell’occhio attorno a sé. Un
Mangiamorte cercò di
sferrargli contro un Anatema che uccide ma
dall’altro lato, esattamente
di fronte, Dean Thomas gli lanciò uno Stupeficium
facendolo
crollare immediatamente sul terreno di un’Hogwarts ormai
distrutta.
«
Professoressa! » ripetè
Neville,
riacquistando lucidità, ringraziando Dean con uno sguardo
« Ha per caso visto Luna?
»
«
La signorina Lovegood? » la McGranitt
sembrò
accigliarsi e con uno sguardo triste fissò le macerie ai
suoi piedi.
«
No » mormorò atona, senza guardarlo.
Neville
serrò le labbra e anche lui, a malincuore,
scavalcò un paio di corpo inermi, alcuni studenti di
Hogwarts, e si augurò che
fossero solamente svenuti. Chiese persino al professor Vitious
se avesse
visto Luna, ma lui non parve nemmeno dargli retta.
E
come poteva, nel bel mezzo di una battaglia?
Incrociò
lo sguardo di Ginny, per un attimo, e
lo trovò cupo, quasi vuoto. Tentò di avvicinarsi
a lei ma corse su per le
scale, di quel che restava, del Salone d’Ingresso, puntando
la bacchetta su
qualunque cosa le si avvicinasse.
Amareggiato
ma con ancora un brivido di speranza che
gli ardeva nel petto, Neville la seguì coprendole le spalle.
In un attimo notò
una chioma fluente e luccicante invadergli la visuale.
«
Luna! » urlò con un sorriso lieve sul volto, e
quel
bagliore di speranza sembrava illuminargli tutt’intorno, come
se avessero
acceso delle luci estranee tutto ad un tratto.
«
Luna! » gridò in sua direzione
e disarmò un
seguace di Voldemort prima che potesse alzare la sua bacchetta.
«
Oh, Neville, è stato molto gentile da parte tua »
sillabò lei, i grandi occhi azzurri fissi sul Mangiamorte
che, con sguardo
innervosito, cercava a tentoni la sua bacchetta tra le macerie.
«
Luna, devo dirti una cosa » bofonchiò, e
l’entusiasmo iniziale si tramutò in goffaggine
« Vedi.. ecco.. »
«
Attento! » esclamò Luna, allontanandolo dalla
scalinata con uno strattone; il bagliore di luce verde si
schiantò sul muro di
fianco « Harry ha bisogno di noi, forza! »
Senza
nemmeno dargli il tempo di ribattere, Luna gli
prese la mano e lo trascinò da qualche parte, e Neville fu
talmente concentrato
a fissare le loro mani incastrate che non seppe nemmeno dove lo stesse
trascinando. Arrossì fin sulla punta dei capelli e sorrise
di sbieco, come se
fosse appena stato Confuso.
«
Expelliarmus! » la voce piatta e
tranquilla
di Luna lo ridestò e, impugnando la sua bacchetta, tenne
lontano un paio di
Mangiamorte che gli stavano alle calcagna.
«
Senti, Luna, io.. »
Un
rombo assordante gli arrivò alle orecchie e capì
che un’altra parte del castello era andata in frantumi, e
ormai sentiva la sua
vita appesa a un filo.
Con
un coraggio che non credette di possedere, strinse
le spalle di Luna con le mani e la baciò, frenetico. Si
staccò un secondo dopo,
sentendo uno strano calore invaderlo, soprattutto sulle guance e le
orecchie.
Luna gli sorrise con quel suo viso sereno e lui ricambiò,
scosso da mille
brividi.
«
Mi piaci un sacco Luna! E’ un secolo che voglio
dirtelo! »
«
Oh, è una cosa carina da dire, Neville. Anche tu mi
piaci »
Le
strinse la mano radioso e, con un colpo di
bacchetta, schiantò un altro Mangiamorte che
inciampò sul suo stesso mantello e
cadde battendo la testa su un sacco piuttosto grande.
Neville
sentì il cuore martellargli nel petto e pensò
che, se avesse dovuto morire, tanto valeva farlo stringendo la mano
della donna
che amava, no?
Provò
la stessa identica sensazione quando la spada di
Godric Grifondoro tagliò la testa al
serpente viscido, amico
inseparabile di Lord Voldemort. Fissando il corpo
del serpente Nagini
sparire in una nube di fumo, pensò che quella fosse
l’ultima grande cosa che
avrebbe fatto Neville Paciock prima della sua
morte. Ma si sbagliava, ce
ne sarebbero state tante altre, tanti sorrisi, tante lacrime ad
attenderlo.
Col
fiatone e con la spada che stringeva con forza tra
le mani, pensò a Luna e il riflesso dei suoi bellissimi
e grandi
occhi azzurri lo fecero sentire meravigliosamente sereno, come una bellissima
e piacevolissima cura.
Eh
beh, io l’ho immaginata così. Voi?
Ho adorato Neville nella
battaglia finale ad
Hogwarts, sia nel film che nel libro, e mi è piaciuta
davvero molto questa sua
dichiarazione nei confronti di Luna.
Chissà se poi
è riuscito veramente a dirle di
essere pazzo di lei?
Beh, in ogni caso, Harry e
Ginny ne erano a
conoscenza (: