“Petunia,
tesoro, sta piangendo di nuovo…” Vernon le
diede un buffetto per svegliarla dolcemente. Da un po’ di
tempo a questa parte
la moglie era così stanca a forza di badare a due bambini
insieme, che il suo
sonno era diventato molto più profondo del solito, e
faticava a svegliarsi.
“Vuoi
che vada io?” Le chiese, osservando le
profonde occhiaie di lei… già Dudley non era
esattamente un angioletto, ci
mancava solo quell’altro marmocchio…quei
Potter…
“No
caro, riposati pure, vado io” rispose lei
stancamente. Raggiunse la cucina e prese uno dei biberon preparati per
la notte,
poi si diresse verso la cameretta. Chissà chi dei due stava
piagendo, se Dudley
o quell’altro…ultimamente era così
stanca e confusa da non riuscire neanche a
distinguere il pianto di suo figlio. Entrò nella stanza e si
guardò intorno con
stupore: non era Dudley a piangere, una volta tanto, ma Harry. Per
fortuna
capitava di rado che lui li tenesse svegli la notte, Petunia non amava
prenderlo in braccio, non voleva cullarlo…ed era
così stanca…
Lo
tirò su con dolcezza, tenendolo fra le braccia,
poi si sedette su una sedia tra le culle e cominciò a
ninnarlo. Il bambino si
calmò dopo pochi secondi, e aprì gli occhi che
nel pianto aveva tenuto serrati.
Involontariamente, Petunia si trovò a fare quello che
evitava di fare da quando
lui era apparso sul loro zerbino. Guardò quegli occhi,
così verdi e profondi,
così diversi dai suoi banalmente castani. Erano gli occhi di
lei. Qualcosa
contro cui cercava di combattere da giorni e giorni sciolse le redini,
e Petunia
sentì un nodo pesante formarglisi in gola, mentre una
lacrima le rigava la
guancia.
“Hai
davvero gli occhi di Lily”, sussurrò al bambino
che ormai si era calmato. E per la prima e ultima volta nella sua vita,
Petunia
baciò il nipotino sulla guancia bagnata dalle lacrime, prima
di rimetterlo
nella culla.
Chiudendo
la porta della stanza dietro di sè, lasciò
andare un sospiro molto lentamente. Ricordò i sentimenti che provava
verso la sorella e
quel buono a nulla del marito. Era stato solo un momento di debolezza.
Solo un momento
di debolezza.
***
Non so per quale
assurdo motivo, ultimamente mentre leggo,
mentre mi faccio la doccia, mentre lavo i piatti, ho questi flash di
situazioni, e immancabilmente lancio il libro, esco dalla doccia come
il mostro
della laguna o fracasso i piatti per correre al computer a
scriverli…e una
volta scritti, non riesco a modificare una sola
parola…sarò posseduta??o___o