Perdersi al di sotto di ruote feroci,
di un freno che non c'è,
che non fa il suo dovere.
Perdere collane, baci, abbracci,
sguardi,
quello sguardo,
Claudia.
L'ultimo, sconsiderato, folle,
vuoto.
Uno sguardo che aveva già perso la vita,
che come te non sarebbe più stato in grado di afferrarla.
Se avessi potuto scegliere,
Claudia,
cosa avresti scelto?
Avresti guardato un nuovo giorno tendersi dalle finestre della tua stanza
bambina
o avresti deciso di
abbandonarti
tra le braccia di un angelo bianco,
infante,
che ti strappava via da noi?
Avresti saputo scegliere?
Dimmi, piccolo oceano misterioso,
dimmi cosa diresti,
adesso,
se ti raccontassi una fiaba?
La senti la voce leggera e tremante
e, insieme,
densa d'affetto?
Lo senti questo cuore spezzato
battere per te?
Sentilo,
piccola mia,
che magari un giorno sotto questa musica
leggiadra
ci ricontreremo
e balleremo insieme
con ebrezza
sotto le luci sconsiderate della giovinezza
colpevole
di averti abbandonata.