Fuori piove.
Da tre giorni ormai.
Esattamente da quando una persona se n’è andata, per sempre.
Dante è chiuso in casa da quella maledetta data, da quel dodici novembre: da quando Metz, il suo mentore, si era spento.
Erano passati due anni dalla caduta del Professore, e Metz si era ripreso dalla sua malattia: era completamente guarito.
Ma poi ricomparve Rassimov, con Shauna, Wind e un esercito di fedeli. La Spirale di Sangue. In Spagna, precisamente.
Naturalmente il detective partì con la sua squadra alla sua ricerca, ma volle venire anche Metz, dicendo che anche lui doveva dare il suo contributo.
E probabilmente, se Dante glielo avesse proibito, sarebbe ancora qui.
Non avrebbe preso un Darkwave in pieno petto.
Vivrebbe ancora.
Eppure è successo, e Dante non riesce a perdonarselo. In questo momento è steso sul letto di camera sua e guarda il soffitto alla ricerca di un qualcosa che lo possa portare indietro nel tempo, per correggere i suoi errori.
Sente bussare.
-Dante?-
E’ Zhalia.
-Sì?- risponde debolmente.
-Stai bene?-
Povera ragazza. Non è mai stata brava in queste cose, ma si preoccupa immensamente per lui.
Il rosso non risponde subito.
Si sta chiedendo la stessa cosa.
-Sì… sto… sto bene-
Sente Zhalia sospirare, dietro la porta.
-Chiamami, se ti serve qualcosa: io sono in salotto, ok?- dice lei.
E dopo qualche secondo si allontana lentamente, quasi come se non volesse farlo.
Dante si sente stupido: lo sta facendo di nuovo.
La sta facendo distanziare da lui.
-Zhalia?- la chiama.
Il rumore dei passi della cercatrice dai capelli blu notte s’interrompe.
-E se io avessi bisogno di te, ora?

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Emh... è un po' troppo OOC, temo. Perdonatemi xD
Ele.