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Autore: Tuvia    22/07/2011    4 recensioni
Hogwarts si svelava agli occhi di Severus come un intreccio di corridoi e scale strette, quadri polverosi e candele galleggianti. Si respirava mangia in ogni piccola cosa, e il suo profumo era inebriante.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Personaggi secondari: Eileen Prince, (solo citati) Tobias Snape, Famiglia Evans, Albus Dumbledore, Horace Slughorn - Perchè non citarli?

- 1st september 1971



Il fischio del vecchio bollitore arrugginito era così penetrante e prolungato che per quanto Severus si sforzasse di premere il cuscino contro le orecchie ed addormentarsi di nuovo, non ne fu capace.
La lunga veste grigia a chiazze frusciò sul pavimento graffiato e logoro non appena si decise a scendere giù dal letto, di malavoglia.
“Severus, sei già sveglio?”, la signora Snape emerse dall’ ombra della piccola cucina dalla quale proveniva un forte odore di caffè e pane tostato.
Il ragazzino si limitò a scrollare le spalle con gesto arreso e a raggiungerla in punta di piedi.
“Tuo padre è già sveglio, Severus”, spiegò la donna facendo un cenno ai piedi bianchi del figlio, che si premurava di non emettere nemmeno un rumore per non disturbare Tobias Snape ed evitare l’ ennesimo manrovescio.
“Madre… -esordì lui- ho paura di lasciare casa, ma- “, la donna lo interruppe riempiendogli il cuore con un sorriso raggiante, “Ma non vedo l’ ora di imparare tutto quello che sai anche tu. Tutte le tue magie”, continuò, e gli brillarono gli occhi quando la bella Eileen trasfigurò il piccolo canarino di famiglia in una graziosa zuccheriera.
“Anche se… Durmstrang…”, mormorò affogando i pensieri in un boccone di pane tostato.
La donna dai capelli corvini sorrise con dolcezza e gli accarezzò la testa, “Io e tuo padre non possiamo permetterci di mandarti così lontano, Severus”, disse, senza smettere di sorridere.
“No, madre, non volevo dire… non mi permetterei mai”, si affrettò a spiegare mandando di traverso delle briciole di pane. Tossì forse e bevve un lungo sorso di tè dolce.
“Non perdere tempo, Severus. Tra un’ ora partiamo per Londra”, lo ammonì la donna prima di sparire nelle ombre dell’ angusto corridoio dalle mura in  pietra viva.

Due ore più tardi la piccola, sudata mano di Severus era intrecciata con quella di Lily Evans, mentre gli occhi dardeggiavano furiosamente sulla magnificente locomotiva rossa.

“L’ Espresso per Hogwarts!”,trillò Lily lasciandogli la mano e correndo ad abbracciare i genitori un’ ultima volta prima di Natale.
 Eileen Snape si avvicinò al figlio e si chinò su di lui, “Tuo padre mi aspetta dall’ altra parte –sorrise- Severus, sii orgoglioso della Casa in cui verrai smistato. Sii sicuro di te, e non avrai rivali”, sfiorò una guancia contro quella del ragazzino e lo strinse tra le braccia.
“Lo farò, madre”, disse lui con fermezza e poi la osservò allontanarsi e sparire oltre la barriera.
“Severus! Severus!”, il giovane mago voltò la testa di scatto, Lily aveva un piede sulla scaletta del vagone, “Andiamo?”. Prese un respiro, si caricò del baule e salì sull’ Espresso per Hogwarts seguendo la danzante chioma rossa di Lily Evans.
 
 Il sole che filtrava attraverso le pesanti tendine scure poggiava le sue ragnatele di luce sulle ciglia dorate di Lily. Il tramonto era al culmine, e il crepuscolo si diradava oltre le montagne frustate dal vento settembrino, leggero e frizzante ora che la sera tingeva di blu oltremare la brughiera.
 Un aspro rumore di freni stridenti e una lunga decelerata annunciarono l’ arrivo alla stazione di Hogsmeade.
Lily schiuse gli occhi, e le labbra in uno sbadiglio, “Siamo arrivati?”, domandò infilandosi il capello a punta.
Severus annuì nervosamente e la prese per mano per guidarla fuori dalla carrozza, insieme alla folla che si riversava fuori dalle uscite come un fiume straripante.
 Dopo un accidentato ed umido viaggio su vecchi barconi, attraverso il Lago Nero, varcarono la soglia del castello della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
Lily cercò riparo intrecciando le dita con quelle di Severus non appena un profilo spigoloso si stagliò contro la fioca luce delle candele, “Primo anno, con me”, ordinò. Un bagliore rassicurante provenne dal retro di quegli occhiali rettangolari poggiati sul naso sottile della austera donna. Gli occhi della strega erano luminosi e ridenti nonostante le labbra fossero rigidamente serrate in una linea retta.
 Hogwarts si svelava agli occhi di Severus come un intreccio di corridoi e scale strette, quadri polverosi e candele galleggianti. Si respirava mangia in ogni piccola cosa, e il suo profumo era inebriante.
Ma ogni pensiero si interruppe quando la stessa strega dagli occhiali rettangolari chiamò il nome di Lily scorrendo un lungo, nodoso dito su una pergamena spessa.
Severus osservò l’ amica accomodarsi su uno sgabello ed indossare un vecchio cappello, logoro almeno quanto i gomiti delle sue giacche invernali. In un lampo, la ragazzina guizzò giù dallo scranno e sfilò accanto a Severus muovendo le labbra in un muto “Grifondoro”, per poi agitare fiera la chioma fulva e perdersi in un mare di ragazzi in festa.
 L’ attesa fu rapidissima; dopo l’ appello, con passo sicuro, Severus raggiunse lo sgabello e il cappello lercio, se lo appoggiò sulle orecchie e fu stupido di sentirlo vibrare.
Nonostante fosse pronto, grazie ai numerosi racconti di sua madre, trasalì quando il Cappello Parlante  profferì parola con voce gracchiante, ed infine affidandolo all’ astuzia e alla furbizia di Salazar Serpeverde.
 
 Dalla sua postazione al tavolo verde e argento, Severus intravide Lily al tavolo dei Grifondoro e stiracchiò le labbra in un sorriso timido. Ma lei rispose in modo distratto, troppo occupata a fare la conoscenza di tronfi studenti  dalla cravatta rossa.
 Severus sbuffò ed immerse il cucchiaio in una panna cotta, lasciandosi prendere dallo sconforto mentre –più in là- il preside Dumbledore intonava un motivetto stonato con il brillo professor Slughorn.





• Tuvia

Tuvia's corner: Riletta e pubblicata alle 03:32. Infatti si vede... (:

  
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