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Autore: Screec_94_    22/07/2011    2 recensioni
Fanfiction natalizia già pubblicata su "NCIS Italian Forum".Tiva in un'ipotetica stagione 9.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Natale 2011 Ok, scritta a inizio Giugno, in pieno "terremoto fine anno", e già pubblicata su "NCIS Italian Forum", cosa posso dire? E' una one-shot che rimarrà così.
Buona lettura!
Silvia

Natale 2011

Era una fredda vigilia di Natale, tutti erano già tornati a casa per prepararsi al tradizionale cenone della vigilia. Un uomo camminava per strada con un pacchetto regalo in mano; la carta dorata rifletteva la luce dei lampioni, dirigendola verso il marciapiede coperto di neve. Si tirò su il bavero del cappotto e si diresse verso la porta bianca del palazzo che aveva come meta. Suonò il campanello e salì al terzo piano dove una donna l'aspettava sull'uscio. Vedendola sorrise.
-Volevo portarti un pensierino prima che tu partissi- disse porgendole il regalo. Da dentro si sentì una voce- Scusa se vi disturbo, ora me ne vado, fai buon viaggio- aggiunse dandole un bacio sulla guancia.
-Aspetta- sussurrò la donna, troppo piano perchè la sentisse.
Rimase lì, un pacchetto di medie dimensioni in una mano e l'altra sulla gunacia dove lui l'aveva baciata.
-Tesoro, va tutto bene? Chi era?- chiese l'altro uomo dall'interno della casa
-Sto bene, non era nessuno- disse la donna, continuando a guardare le scale; stava per tornare in casa quando sentì dei passi e si voltò di scatto.
-Buone feste- le augurò il vicino
-Anche a lei- rispose.
Sconsolata, sospirando tornò in casa e chiuse la porta.

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-Sei pronta per partire?- chiese Ray dalla camera da letto- Una settimana a Parigi, solo io e te, niente lavoro- aggiuse abbracciandola da dietro- Chi ti ha dato quel regalo?- domandò dandole un bacio sulal guancia
-Finalmente una pausa; è passato Tony-
-Te l'ha portato lui?-
-Si-
-Non lo apri?-
-Non è una vostra tradizione aprire i regali dopo mezzanotte?-
-Non sei curiosa?-
-Perchè sei così assillante?-
-Perchè non rispondi?-
-Perchè non sono affari tuoi, è un mio regalo e lo apro quando voglio io.-
-Sono il tuo fidanzato, se un altro uomo ti regala qualcosa sono affari miei!-
-E' solo un amico! Perchè devi essere così geloso?-
-Perchè è DiNozzo.-
-Vado a finire di preparare le valigie- disse dirigendosi verso la camera e chiudendocisi dentro.
Si sedette per terra, poggiando la schiena contro la porta e tenendo il pacchetto in grembo. Iniziò a slegare il nodo del pacco regalo, poggiando il nastro colorato a terra; poi lentamente staccò lo scotch che fissava la carta dorata e infine la tolse, poggiandola affianco al nastro, sul pavimento. Aprì la scatola di cartone e vi trovò dentro una lettera e un peluche a forma di pantera. Fece un respiro profondo e iniziò a leggere il foglio.
"Ziva, so di non aver nessun diritto di dirti queste parola, ma non posso farne a meno. Ti amo. Mi ci sono voluti anni e anni per ammetterlo a me stesso, figuriamoci per dirlo a te. Non posso vivere senza te. Le mie parole in Somalia erano sincere. Avrei dovuto dirtelo molto tempo fa, ma avevo paura e quando finalmente ebbi trovato il coraggio, tu avevi già conosciuto Ray. Questo regalo sarebbe dovuto arrivarti l'anno scorso, ma tu partisti con lui per andare a sciare sulle Alpi francesi. Per favore, apri la tasca nella pancia del peluche, spero non sia troppo tardi.
Sempre tuo, Tony

Impaziente fece come era scritto nella lettera e, infilando due dita nella tasca, ne estrasse un anello di fidanzamento in argento con un piccolo diamante al centro.
Inizialemente rimase senza parole, poi si mise l'anello al dito; era come se fosse sempre stato lì, se quel posto gli fosse stato assegnato dalla notte dei tempi. Si alzò, si diresse insalotto, prese il cappotto e, senza dire una parola a Ray, uscì di casa.

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Salì in macchina e si diresse direttamente all'appartamento di Tony. Il viaggio in macchina che normalmente sarebbe durato venti minuti ne durò solo dieci. Quei dieci minuti sembravano non finire mai.
Arrivata alla palazzina, corse praticamente fuori dalla macchina e iniziò a salire i gradini a due a due. Bussò alla porta e quando l'uomo le aprì gli si buttò tra le braccia.
Lui le cinse la vita e immerse il viso nella sua riccia chioma, respirandone il profumo dello shampoo alla pesca. Allentarono l'abbraccio e rimasero aguardarsi negli occhi per quelle che sembravano ore ma in realtà erano solo pochi minuti. Non le importava più di Ray, di Parigi, ma solo dell'uomo che la guardava con quei suoi occhi verdi, come a lui non importava della cena che si stava bruciando in cucina o dell'acqua che continuava a scorrere nel lavandino e che avrebbe pobabilmente allagato il bagno, ma solo della donna che teneva finalmente tra le braccia.
L'uomo le prese la mano sinistra nella sua, intrecciando le dita e si accorse che indossava il suo anello. Distolse un attimo lo sguardo dai suoi occhi per fissare le loro mani unite, sorrise e la guardò nuovamente nei suoi profondi occhi marroni.
-Vuoi...- tentò di domandarle
-Si- rispose lei senza fargli finire la domanda per poi baciarlo.

Fine
   
 
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