My heart is blinded
by you.
-
Sei uno stronzo, lo
sai? – dissi tirandogli un cuscino in pieno viso.
-
Vuoi la guerra? E che
guerra sia! –
E
così ebbe inizio una
guerra di cuscinate tra me e Jensen, il mio ragazzo da tre lunghi mesi.
Da
poche settimane vivevamo insieme in un appartamento al centro di Los
Angeles.
Jensen lavorava presso il negozio del padre, ovvero una fumetteria ; io
invece
mi arrangiavo nella parruccheria di una mia amica.
-
Ci pensi che domani
sono tre mesi che ti sopporto Jens? – dissi stuzzicandolo un
po’.
-
Ah tu mi sopporti? E’
esattamente il contrario Jane. Sei pesante, quasi insopportabile. -
-
Bastardo! Pensi
questo?! Okay, ciao. – feci per alzarmi dal letto ma Jens mi
prese per il
braccio e mi ributtò sul letto iniziando a farmi il
solletico.
-
Smettila scemo. –
-
Ti amo. – mi disse.
Iniziò
a darmi dei baci
lungo il collo e quando arrivò alle labbra
approfondì il bacio. Lo strinsi
forte a me, amavo farlo.
-
Ti amo brutto scemo. –
Continuò
a stuzzicarmi
fino a quando il mio cellulare squillò. Non guardai neanche
il nome sul display
e risposi.
- Pronto? –
‘ Jane, sono Jared. ‘
- Oh Jared, ciao. Tutto
bene? –
‘
Oh si. Voi? ‘
-
Tutto bene, tesoro. –
‘
Allora oggi venite un
po’ prima? ‘
-
Venire? Dove? –
‘
Come dove! Alla
villa, per la mia festa di compleanno. ‘
- Oh..la
tua..festa. Si
certo che veniamo prima. Auguri Tesoro! –
‘
Grazie Jane. Allora a
più tardi. Un bacio. ‘
Chiusi
la chiamata e
fulminai con lo sguardo Jensen.
Jared
era il nostro
migliore amico, condividevamo la maggior parte del tempo con lui; era
come un
fratello. Era il suo compleanno e noi, come due deficienti, lo avevamo
dimenticato. Jensen era ancora seduto sul letto a ridere.
-
Che ridi scemo! Che
figura! – dissi guardandolo.
Erano
le undici e
trenta del mattino e finalmente ci alzammo dal letto.
Dopo
aver bevuto un
caffè alla svelta, ci preparammo e andammo in cerca di un
regalo per Jared. Noi
eravamo i soliti ritardatari in tutto, ma stavolta eravamo quasi
giustificati
visto che lo avevamo dimenticato; che teste di cavolo!
-
Pensi che Jared lo
abbia capito che abbiamo dimenticato il suo compleanno? –
chiesi a Jens mentre
giravamo per strada.
-
Ma no! Non capisce, è
scemo. Stai tranquilla. –
-
Ma stai zitto! –
dissi spingendolo.
Arrivammo
davanti un
negozio “Yamamay” e convinsi Jens ad entrare.
Andammo al reparto uomo e vidi un
paio di boxer molto carini.
-
Che ne dici per
Jared? – chiesi.
-
Non che sia molto
d’accordo sul fatto che la mia ragazza regali un paio di
boxer ad un altro
ragazzo, però vanno bene. –
-
Ma Jared non è un
ragazzo qualunque! E’ il mio, nostro, migliore amico!
–
Alla
fine acquistammo i
boxer e poi decidemmo di fargli un altro regalo un po’
più ‘sostanzioso’ .Visto
che eravamo in centro, decisi di fare un po’ di Shopping e
anche Jens ne
approfittò. Mi divertivo un casino a fare compere con lui,
era un vero cretino!
All’una
e trenta, dopo
aver comprato il vestito per la festa, tornammo a casa.
-
C’ho una fame da
lupo! – disse Jens buttandosi a peso morto sul divano.
-
No dico..ma sedersi
sul divano come tutti gli esseri umani, no? – lo guardai
dalla cucina mentre
cucinavo la pasta.
Quando
tutto fu pronto,
Jens e io i accomodammo a tavola e pranzammo. Ovviamente Jens mangiava
come un
vero maiale!
*
* *
Arrivammo
alla villa
dove si teneva la festa di Jared due ore prima rispetto agli altri
invitati.
Quando vidi Jared gli saltai addosso abbracciandolo.
-
Tanti auguri Tesoro!
– gli dissi dandogli un bacio sulla guancia.
Avevo
questo rapporto
con Jared da quasi sette anni. Sono cresciuta praticamente con lui e
per
fortuna quando mi fidanzai con Jensen fu felice e diventarono quasi
come
fratelli in pochi mesi. Non avrei desiderato cosa migliore!
-
La finisci o no di
spupazzare
Scoppiammo
a ridere
tutti e tre e lasciai che si salutassero.
-
Stasera è più bella
del solito, quindi tienitela stretta! – disse Jared dando una
pacca a Jens. Che
gran cretino!
Continuammo
a fare i
cretini fin quando iniziarono ad arrivare i primi invitati; ne
conoscevo la
maggior parte. Jared, giustamente, si divideva tra tutti gli invitati e
io
stavo appiccicata a Jensen.
-
Amore, ti diverti? –
chiesi abbracciata a lui.
-
Non mi piacciono
tanto le feste, lo sai. Ma ci sei tu e soprattutto è la
festa di Jared, non
poteva mancare. Tu amore? Ti diverti? –
-
Si, tutto sommato si
amore. Sai che ti amo tanto? – Risposi poggiandomi sul suo
petto.
-
Lo so, e ti amo anche
io. Tanto. –
Alzai
il viso per
guardarlo negli occhi e lo baciai. Baciai quelle labbra quasi perfette.
-
Piccioncini, è l’ora
della torta! – urlò Jared prendendoci per mano e
spingendoci verso il grande
bancone dove si trovava la grande torta per quel golosone di Jared.
-
mamma mia che bontà!
– esclamò Jensen alla vista di tutto quel
cioccolato. Tra lui e Jared non
sapevo chi era più goloso.
Jared
era felice come
un bambino e si stava divertendo da matti.
Arrivò
anche il tempo
dei regali e di far le solite foto con il festeggiato e appena fui
vicino lui
lo abbracciai stringendolo forte e subito dopo con Jensen ci scattarono
la foto.
Il
tempo passò in
fretta tra foto varie, risate, cibo e divertimento.
Io,
Jensen e Jared
formavamo un trio perfetto e come sempre passammo tutto il tempo a
ridere e
prenderci in giro.
Alle
due di notte tutti
gli invitati andarono via tranne io e Jensen.
-
Sono distrutto. –
esclamò Jared buttandosi su un divanetto.
-
Ti sei dato alla
pazza gioia Padalecki! – dissi ridendo.
-
Okay. E’ stata una
bella serata, mi sono divertito e tutto quanto. Adesso Jane torniamo a
casa? –
disse Jensen con l’aria scocciata.
-
Sei il solito
pigrone! Andiamo, vecchio. – dissi andando verso Jared e
salutarlo.
-
Domani io lavoro, non
come voi due! –
-
Stai zitto! –
gridammo io e Jared scoppiando a ridere.
Salutammo
Jared e con
la nostra auto tornammo nel nostro appartamento.
-
Casa dolce casa! –
esclamò Jensen prima di togliersi la camicia e andare verso
la camera da letto.
Dopo aver indossato la mia maglia da notte entrai nel lettone
avvicinandomi
subito a Jens che stava già quasi dormendo.
-
Notte amore, ti amo.
– dissi lasciando un leggere bacio sulla guancia.
-
Buonanotte amore mio,
ti amo anche io. – rispose stringendomi la mano, con la voce
impastata dal
sonno.
Col
sorriso sulle
labbra mi abbandonai a Morfeo. Ero felice. Dovrei essere abituata a
tanto
amore, visto che tutto questo si ripeteva quotidianamente ma ogni
giorno era
sempre un colpo al cuore.
Avevo
l’amore di
Jensen; quell’amore che può darti il tuo ragazzo,
la tua anima gemella.
Avevo
l’amore di Jared;
quell’amore che può darti il tuo migliore amico,
un fratello.
Non
sono mai stata
soddisfatta dalla mia vita, ma adesso avevo l’amore che mi
portava una felicità
immensa. Se c’è l’amore, anche solo
quello dei propri genitori, tutto prende
una piega diversa.
Oh,
l’amour . . .